3.Bisci la biscia

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Eleonor's pov
"Sei stato tu a colpire Rick?"

E adesso cosa le dico?
Abbiamo due opzioni:
1) dire a Jennifer che ho "picchiato" il fratello perché mi ha parlato da maleducato.
2) negare. Negare fino alla morte.

Ho paura che se Jennifer lo scoprisse lo direbbe a sua madre e mi caccerebbero fuori da qui.

«C-cosa? I-io? Ma Jennifer c-che cosa vai dicendo?»
Dio, perché sto balbettando!

«Aaaaah meno male! Lo sapevo che Rick diceva una bugia!
Non potevo crederci che tu, con questo bel visino, potevi mai alzare le mani!»

Più che alzare le mani, io ho alzato il ginocchio.

«P-perché Rick ha detto una cosa del genere? Si è f-fatto male?» chiedo con una voce che dovrebbe avere un tono normale e invece sembra quella di una psicopatica balbuziente.

«Si, Rick adesso ha un livido sotto l'ombelico. Avrà sbattuto da qualche parte quell'imbranato»
Rido nervosamente.
Quello stronzo ha fatto la spia.

Inizio a mangiare in unghia e a battere il piede per terra nervosamente.
«Eleonor...tutto ok? Sei pensierosa»
«No, ho solo bisogno di un po' di aria» rispondo mentre mi alzo dal letto posando la chitarra su di esso.

«Vuoi che ti faccia compagnia? Dove vuoi andare? In giardino? O vuoi andare in città? Se vuoi puoi usare la nostra macchina»
Perché fa tutte queste domande, Cristo.

«Jennifer! Tranquilla, vado un po' in giardino. Voglio stare un po' da sola»

Ho bisogno di pensare.
Pensare al perché ho cantato pensando a Rick.

Non lo sopporto ed è maleducato ma se ho pensato a lui vuol dire che...mi importa qualcosa? No no, non può essere. Sarà sicuramente la fame che mi fa brutti scherzi.
Sicuramente.

Quando Jennifer ha detto che gli è venuto un livido ho sentito come un pugno allo stomaco.

Non volevo fargli male...solo fargli capire che non si deve mettere contro di me.

Esco dalla camera prima che Jennifer possa farmi ulteriori domande e mi dirigo verso il giardino.

Apro la grande porta-finestra che si trova vicino la cucina e appena esco fuori, un leggero venticello mi sfiora la pelle e mi fa venire un brivido.

Richiudo la porta-finestra alle mie  spalle e mi sdraio per terra così che l'erba fresca sia a contatto con me.
Forse così riuscirò a calmare i mie bollenti spiriti.

Perché? È una semplice domanda no?
Perché l'ho pensato e perché continuo a pensarlo?

I suoi occhi grigi e freddi come il ghiaccio mi si ripresentano nella mente di continuo.
Dio se è bello, bellissimo a dire il vero.

Ha i capelli di un castano chiaro e il fisico statuario.
Spalle possenti e corpo ben definito.
Insomma è bello.

No Elly, non è bello,
bellino,
carino...
No, brutto. Elly lui è brutto.
Giusto?

Ha solo un piccolo-grande problema, il carattere!
È arrogante e presuntuoso.
Si crede Dio sceso in terra. Ma non sa ancora con chi ha a che fare.

Mentre penso, ancora sdraiata sull'erba, improvvisamente il sole si oscura.
Apro gli occhi e capisco che non è una nuvola ad oscurare la bella luce del sole ma una figura...maschile.

«Lucas sparisci. Mi stai facendo ombra»

«Elly, ma ciaoooo!» strilla così forte vicino al mio orecchio che sobbalzo per lo spavento.

Il mio quasi futuro sposo. #WATTYS2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora