27. Evelyn

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Leggete lo spazio autrice!
Capitolo 🔞 ops..

Jennifer's pov

"Zuccherino, allora tutto programmato per domani sera?"

"Sì Peter, non dire nulla a Rick. Deve essere una sorpresa"

Scrivo il messaggio velocemente, posando poi il cellulare nella tasca dei pantaloncini.

«Jen, non si usa il telefono a tavola» sì schiarisce la voce mia mamma rimproverandomi.

Chiedo scusa abbassando lo sguardo sul piatto che ho di fronte. Afferro la forchetta e inizio a giocherellare con un pezzo di patatina.

Lucas non è sceso a cena con noi, non può fare movimenti bruschi. Il medico ci ha espressamente detto di farlo camminare e muovere il meno possibile.

Sia io, sia Eleonor che sua madre stiamo medicando la ferita, seguendo dei turni.

Lucas è così...fragile.
La cicatrice che gli divide il petto in due parti uguali, in un modo o un altro, ricorderà sempre quel momento.

Il momento in cui lo stavo per perdere, dove la paura ha preso il sopravvento, dove il sangue ha iniziato a scorrermi tra le gambe.

Poso la forchetta sul piatto in modo brusco e mi sfioro involontariamente il ventre.

Socchiudo gli occhi e nella mente mi passano delle immagini. Immagini che avrei voluto vivere.

«Ma guardala, è bellissima!» Lucas appoggia la fronte sulle mia e mi sussurra dolci frasi.

Ho da poco partorito e nella sala del parto ho fatto entrare solo Lucas.
L'unico che voglio al mio fianco, come un angelo custode.

«Si...si è veramente bellissima» dico ancora affannata osservando il piccolo batuffolo che ho tra le braccia.

«Ha il tuo stesso nasino» sussurra lui sfiorando con il polpastrello il nasino di Evelyn. Così l'ho chiamata.

Il faccino della mia piccolina si arriccia in una smorfia. È la cosa più bella e dolce che ho mai visto.

«Jennifer» mi dice Lucas guardandomi negli occhi, potendomi immergere completamente nei suoi occhi castani chiaro.
«Jennifer...» mi dice nuovamente.

«Dimmi amore» dico io con un filo di voce.

«Jennifer ma che ti prende?» mi chiede Eleonor scuotendomi il braccio.

Sbatto le palpebre più volte, rendendomi conto che purtroppo quella era solo la mia immaginazione.

«Eh? N-niente niente» dico semplicemente mentre gli occhi mi pizzicano.

Striscio la sedia, andando indietro bruscamente, e mi alzo.
«Non ho fame. Vado da Lucas, gli vado a medicare la cicatrice»

Tutti mi guardano strano, con fare indagatorio. Come se potessero capire quello che mi passa in testa! Come se potessero capire cosa significa abortire spontaneamente.

Eleonor incurva le sopracciglia assumendo un'espressione di compassione, mentre mio fratello... è distrutto. Forse più di me.

Si sente in colpa, me l'ha detto proprio ieri notte quando non riusciva ad addormentarsi.

Riesco a superare la porta della cucina, anche se le gambe mi tremano.
Sono agitata, non so neanche io bene il perché.
Una serie di fattori mi sta facendo cedere.

Il mio quasi futuro sposo. #WATTYS2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora