15. Nel bene e nel male

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Rick's pov

«Jennifer mi vuoi aprire, dannazione?» alzo il tono della voce, sbattendo il pugno sulla porta della sua camera.

«Ho detto che non voglio vederti!» urla, con la voce impastata dalle lacrime.

Do un altro pugno alla porta e mi allontano dalla camera.

Sono passati due giorni da quando mia sorella è stata dimessa dall'ospedale.

Sono due giorni che Jennifer ancora non ha la minima intenzione di parlarmi.
Sono due giorni che il mio cuore batte sempre meno.

Io e Jennifer, come fanno due fratelli, litighiamo spesso ma non siamo mai arrivati a tanto!

Non è mai capitato che lei non mi parli per più di qualche ora.

Ho esagerato, lo so.
Sono andato un po' troppo oltre con le parole, ma capitemi! Come potevo reagire?

Mia sorella di soli 17 anni incinta di un coglione. Assurdo!

Manuel non mi è mai piaciuta come persona, ma fino a quando mia sorella era felice con lui riuscivo anche a tollerarlo.
Ma dopo quello che ha fatto, non ci ho visto più dagli occhi!

Mia sorella ha pianto giorni interi per quell'essere immondo. Ho visto Jennifer soffrire tantissimo e mi ha fatto un male incredibile.

Le ho promesso che non avrebbe mai più sofferto come quella volta, ma adesso...sta succedendo di nuovo!

Sta soffrendo di nuovo e sta volta è solo colpa mia. Colpa del mio istinto e della mia rabbia.

Ma come posso rimediare? Sto provando in tutti i modi a provare almeno a parlarle, ma mi rifiuta sempre!

Non parla più con nessuno, neanche con mia madre!

L'unica che le è stata vicino in questi giorni è stata Eleonor.

Lei è stata l'unica persona che Jennifer ha voluto vedere, l'unica con cui si è sfogata.

Sentivo mia sorella piangere più volte al giorno, così quando succedeva andavo da Eleonor e le chiedevo di andare a controllare Jennifer.

Che idiota che sono!

Mi allontano dalla porta di camera sua e mi dirigo in giardino. Scendo le scale mentre attraverso il lungo corridoio che porta in giardino, vedo in cucina seduti al tavolo mia madre e i genitori di Eleonor.

Li sento parlare di qualcosa e allora appoggio la schiena al muro e senza farmi troppo notare, cerco di ascoltare cosa dicono.

Parlano a bassa voce quindi fatico ad ascoltarli.

«...dovrebbe abortire» parla il padre di Elly.
«Ma...h-ha solo 17 anni, mi sembra un processo troppo invadente per la mia bambina...» adesso è mia madre che parla. Ha la voce che trema e quindi deduco che abbia pianto.

«Meredith, un bambino intralcerebbe i nostri piani, non possiamo permettercelo» risponde sempre Landon.

«Ma si tratta di mia figlia! E se le dovesse succedere qualcosa? Se qualcosa dovesse andare storto? I-io non posso perdere ancora una volta qualcuno...non posso» mia madre inizia a singhiozzare e io non riesco a trattenere la rabbia.

Stringo i pugni tanto da fare diventare le nocche bianche e da conficcarmi le unghie nella pelle.

Non si deve permettere di decidere una cosa del genere, soprattutto se riguarda mia sorella!
Vorrei anche io voglio che abortisca perché in fondo è anche lei ancora una bambina, ma non la obbligherei mai!

Il mio quasi futuro sposo. #WATTYS2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora