Forza Alice, buttati.

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Roma / Sacrofano
Venerdì 27 luglio 2018
h. 21,35

"Avanti parla."

"Mhhh?"

"Alice andiamo, ti conosco meglio di quanto tu conosca te stessa. Evitiamo troppi ed inutili giri di parole e dimmi che hai combinato."

Devo assolutamente rivedere la lista delle persone che mi leggono dentro, sono diventati in troppi.
La nonna, Silvia, Claudio.
Sono davvero diventata così ovvia e prevedibile? Forse lo sono sempre stata.

"Alice? Forza che non ho tutto il tempo."

"D'accordo. Ma ricordati che l'hai voluto tu."

"Oddio, che hai fatto?"

"Niente ..."

"... ancora. Non è così? Alice muoviti a parlare e non è l'amica che parla ma l'avvocato."

"L'avvocato? Perché?"

"Perché qualcuno dovrà pur farti uscire di prigione quando ti arresteranno Dio solo sa per che cosa."

"Grazie per la fiducia eh."

Anche se in realtà non ha tutti i torti e visto quello che vorrei fare forse una consulenza legale non sarebbe male.
Così, sotto lo sguardo torvo e indispettito della mia migliore amica, sputo il rospo.

"Quindi, fammi capire bene. Un pazzo pluriomicida e vendicativo ti ha fatto recapitare una lettera e ti ha spinto a fare le cose di nascosto in Istituto e tu vuoi contattarlo. Sei impazzita o cosa? E' l'assenza di Claudio che ti ha bruciato il cervello?"

"Smettila di dire esattamente ciò che direbbe Claudio, okay? E comunque ho detto ipoteticamente. So di aver detto ipoteticamente."

"La vuoi mettere così? Bene, allora ipoteticamente ti rendi conto che è assurdo anche solo pensarlo?"

"Cos'è assurdo?"

Eccola, l'impicciona per eccellenza, colei dalla quale tutti sanno che ho ereditato quella mia vena investigativa ed il sorriso da finta innocente: nonna Amalia.
Fisso Silvia in cerca di sostegno perché dovrò dire una stupidaggine ed essere convincente, non posso di certo dirle la verità. Se CC reagirebbe sgridandomi addosso da oggi fino al duemila mai a nonna Amalia potrebbe davvero prenderle un colpo, o peggio, potrebbe appoggiarmi e decidere di accompagnarmi in questa follia quasi suicida.

"Alice vuole iscriversi in palestra e sappiamo tutte come andrebbe a finire."

Lancio a Silvia un'occhiataccia come a volerle dire che poteva inventarsi una scusa migliore eppure la nonna ci casca, eccome, o almeno finge bene se non le crede. Questo non lo sapremo mai.
Fatto sta che quello che ne esce fuori dopo sono i dieci minuti più divertenti di tutta la giornata, almeno per loro due che, con l'aggiunta di Yukino poi, iniziano a prendermi facendo l'elenco delle mie incapacità motorie e quindi della mia scarsa abilità nelle attività fisiche. Onestamente manca soltanto CC ed il quadretto di chi si prende sempre gioco di me, bonariamente e non, sarebbe completo.
Come un veggente e peggio del mago Silvan, il mio cellulare inizia a vibrare e lascio le tre a continuare senza di me, notando che la mia presenza non è poi così tanto necessaria, ed esco fuori, in giardino, sedendomi sul dondolo per poter finalmente rispondere in pace.

"Buonasera dottor Conforti."

"Allevi, ma insomma. Che fine avevi fatto? Ti ho mandato 5 messaggi e non ha nemmeno visualizzato. Che stai combinando?"

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