A conti fatti, lei ha scelto me.

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Note dell'autrice:

Allora, faccio questa premessa perché mi preme tantissimo.
Vi faccio quindi un piccolo spoiler (niente di grave eh).
Leggerete di CC e Arthur a Parigi e devo preannunciarvi che CC non è un amante di Parigi, tutt'altro.
Perché questo spoiler? Ebbene, perché io invece amo Parigi con tutta l'anima e tutto il cuore quindi è stato difficile 'offendere' seppur superficialmente questa città!

Inoltre mi scuso per il super mega ritardo e la lunga attesa che avete dovuto sopportare!!!
Prometto che sarò più celere per i prossimi capitoli, sessione estiva permettendo!

Buona lettura, fatemi sapere cosa ne pensate!

Soso


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Parigi, mercoledì 25 luglio 2018

Parigi, che città inutile e sopravvalutata.
Tutti che camminano per la strada come se fossero i proprietari del mondo, con il naso all'insù come se tutto gli fosse dovuto.
Si vantano dei loro bistrot, delle loro antiche tradizioni, delle loro leggi e della loro fedeltà nazionale.
Loro che non sanno nemmeno cosa vuol dire avere una storia centenaria, ma che dico, millenaria, alle spalle.
Hanno sicuramente dei monumenti di cui andare fieri come l' Arc de triomphe de l'Étoile o la Torre Effeil, per non parlare della bellezza della basilique du Sacré-Cœur da cui si può godere di una vista meravigliosa della città, senza dimenticare della cathédrale métropolitaine Notre-Dame, descritta meravigliosamente nell'omonima storia, meta turistica per eccellenza.
Suggestiva è la Senna che abbraccia tutta la città, così come l'Avenue des Champs-Élysées, il viale più famoso di tutta Europa, per non dire del Mondo, con tutti i negozi più chic.

Se ci fosse Alice, avrebbe già speso tutti i soldi che non possiede.
Anche se a Roma abbiamo via Condotti ed Alice evita sempre quella via.

D'accordo, Parigi ha le sue bellezze, ma noi, a Roma, abbiamo molto di più.
Basta passeggiare per la città che d'un tratto ti ritrovi tra gli antichi scavi greco-romani.
Abbiamo il Colosseo, di cui purtroppo pochi conoscono il nome originario, Amphitheatrum Flavium, proprio in onore dell'epoca in cui è stato edificato, l'epoca Flavia.
Per non parlare dell' Arco di Costantino, o del Foro Romano, dei Fori Imperiali, così come dei Mercati di Traiano.
A Roma si respira la storia della città in ogni vicolo che si imbocca, in ogni strada che si incontra ed in ogni cittadino che si conosce.
Non per niente il detto dice "Roma Caput Mundi" e non per niente è la capitale d'Italia, anche se la nostra penisola può vantare di parecchie città meravigliose, ricche di storia e cultura.
Non sono mai stato un amante di storia, ho sempre preferito la letteratura alla storia, ma sono fiero del patrimonio artistico, storico e culturale della mia città e detesto il fatto che questa 'Parigi' sia ritenuta più bella della mia patria.
Una cosa riconosco ai francesi, qualcosa di cui loro forse si sono anche dimenticati: aver ospitato fin dalla nascita il grande poeta, Jacques Prévert.

Ovviamente il mio odio e la mia insofferenza per questa città è alimentato anche dalla presenza del mio attuale (e fortunatamente) momentaneo 'convivente', niente di meno che Arthur Malcomess, figlio del Supremo, mio mentore ed ex della mia Alice.

Definito dal sottoscritto anche colui al quale ho fieramente rubato il cuore di Alice.

Lui sembra essere nato per vivere in questa città.
Sarà il capello sciatto o l'espressione da poeta eternamente tormentato che lo fa sembrare un parigino DOC.
Lui, con i suoi idealismi da far invidia anche a Martin Luther King.
Lui che combatte le ingiustizie del mondo con la sua macchina fotografica e la sua penna.
Lui che non riesce a stare in un posto per più di un mese, a detta di suo padre.
Lui che, volente o nolente, in un modo o nell'altro era riuscito a conquistare Alice e, cosa ancora peggiore, lui che era tornato a Roma per riprendersela.

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