"La resa dei conti è arrivata." (prima parte)

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E' domenica mattina e nonostante ci siamo addormentati piuttosto tardi, perché il tempo è tiranno e ci ha trascinato rapidamente nel suo vortice, insieme alla passione che ci ha consumato, sono già sveglia.

Sono sveglia da una ventina di minuti ormai, ma ho paura di muovermi o di aprire gli occhi e di non trovarlo al mio fianco, come il giorno precedente. Ci resterei davvero malissimo, soprattutto dopo.. dopo!
Non riesco ancora a crederci di essere riuscita a dirglielo. Credo che la sua espressione mentre sente quelle parole pronunciate da me resterà per sempre impressa nella mia mente. Credo di essermi innamorata follemente di lui ancora di più dopo quello sguardo.

Come se fosse possibile amarlo più di quanto io già non faccia!

Lentamente mi costringo ad aprire gli occhi e.. e niente.
La salivazione mi si azzera all'istante e il cuore perde diversi battiti.
Il dottor Conforti. Il grande luminare della medicina legale.
Una delle figure più autorevoli (ed intimidatorie) dell'Istituto di Medicina Legale di Roma, sta ancora dormendo al mio fianco.

E' coperto solo dal lenzuolo fino all'altezza del petto, a pancia sotto.
Un braccio sotto il cuscino ed uno sopra, come se lo stringesse.

Claudio, ma scusa, stringi me, no?

Si, sono diventata insaziabile.
Insaziabile dei suoi sguardi, delle sue carezze, dei suoi baci.
Sono insaziabile di lui e lui soltanto.

La luce che penetra dalle finestre coperte dalle lunghe tende blu s'infrange sul suo corpo e lo illumina a tratti, rendendolo ancora più irresistibile.
Ha i capelli sfatti, ma la rilassatezza che leggo sul suo viso mentre dorme non l'avevo mai vista.

In cuor mio penso che non ci metterei molto ad abituarmi a questi risvegli anche se attenterebbero sempre alla mia salute fisica e mentale.
Decido di alzarmi e di preparargli il caffè. Cerco di alzarmi facendo meno rumore possibile, con estrema delicatezza, raccogliendo da terra poi la sua camicia che indosso e raggiungo la cucina in punta di piedi.
Mi piace questa sensazione che provo quando indosso la sua camicia ed assaporo nuovamente il suo profumo. E' come se continuasse ad abbracciarmi.
Sono così felice di questo risveglio che credo che questa possa essere la domenica più bella della mia vita.

Cerco di non combinare guai e riesco a preparare due caffè con quel maledetto apparecchio micidiale che è la sua macchinetta Nespresso e cerco negli scaffali un vassoietto su cui appoggiarci le due tazzine con il caffè e qualche biscotto che recupero nella dispensa.
So che ieri sera non ha mangiato e che si sveglierà con una fame assurda.
In realtà non so come faccia a non mangiare, fosse per me mangerei sempre.

Mangiare e stare con lui, potrei vivere solo di questo!

Ritorno in camera da letto e mi siedo, ritornando più o meno al mio posto, con il vassoietto che appoggio sul comodino al mio fianco. Mi sporgo leggermente verso di lui, accarezzandogli con delicatezza i capelli, cercando di svegliarlo nel modo più dolce possibile.

Bofonchia qualcosa dopo qualche secondo ed un piccolo sorriso compare sul suo viso mentre io continuo ad accarezzargli i capelli.
Il braccio che era sopra il cuscino lentamente si sposta nella mia direzione, cercandomi, andandosi ad adagiare sulla mia gamba sinistra seminuda (coperta da qualche millimetro di stoffa della camicia di Claudio) ed avvampo.
Secondo me se ne accorge perché il sorriso si allarga ancora di più e lentamente apre gli occhi, incontrando con delicatezza i miei.

Ho paura di dire qualsiasi cosa.
Come se potessi rompere la magia di questo risveglio, o che ci ha avvolto la sera precedente.
Per questo resto in silenzio e lui fa lo stesso, anche perché in realtà nessuno dei due è molto loquace di prima mattina.

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