Funzioniamo

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Forse sono morta, oppure solo svenuta.
Forse le parole di Claudio me le sono sognate, forse non ha detto niente ...
Anche se, dalle espressione degli altri, non mi sembra che quelle parole siano frutto della mia immaginazione e proprio per questo motivo pensavo che sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale, cosa che fortunatamente non è avvenuta.

Mia nonna, la mia adorabile nonnina, non ha commentato le parole di Claudio bensì gli ha chiesto di accompagnarla a prendere una boccata d'aria fuori e Cordelia con qualche scusa plausibile si è portata via Arthur in camera sua, accompagnati entrambi da Nina.
Io, dal canto mio, visto che il melodramma ormai è diventato un mio fedele amico, mi accascio sulla sedia con le braccia penzoloni, affannata, come se avessi appena finito di correre la maratona di New York.

"Dite che dobbiamo preoccuparci?!" domanda ingenuamente Paolone che mi fissa senza fare nient'altro. Marco sospira esasperato ma anche divertito, lo conosco fin troppo bene. Il problema è che lasciano la situazione nelle mani di Lara e quelle mani me le ritrovo sulla mia faccia a darmi dei buffetti per farmi riprendere da questo strano stato di trance.

Ha detto che vado a vivere con lui!
Come faccio a riprendermi?!



Un'ora dopo ...



La casa è avvolta dal silenzio, la cucina è pulita e la lavastoviglie è in funzione.
Il tavolo è ormai ritornato alla sua naturale carestia e l'appartamento è avvolto in una leggera penombra, visto le luci quasi tutte spente.
Controllo che la porta sia chiusa a chiave e così anche la porta secondaria per poi avviarmi nella mia camera da letto dove ad aspettarmi c'è lui, che tra tutte le sere da passare qui, a casa mia, ha scelto proprio questa.

Sono ferma sull'uscio della porta della mia stanza e lo osservo.
Si è tolto la giacca che ha adagiato sulla sedia della mia scrivania e si è arrotolato le maniche della camicia all'altezza dei gomiti. Gironzola per la camera come se la stesse studiando, visto che in realtà è la prima volta che vi entra.
Silenziosamente mi tolgo le scarpe che mi fanno abbassare di qualche centimetro ed il contatto con il pavimento non è piacevole come quello di casa sua, perché nonostante sia ormai luglio, o quasi, giorno più giorno meno, soffro sempre freddo ai piedi soprattutto quando mi ritrovo a piedi nudi su qualsiasi superficie che non è il parquet.

Si volta verso di me dopo aver preso dal letto un piccolo peluche che dorme con me da tempo immemore. E' uno dei primi regali che mi ha fatto mio nonno paterno, Pietro, il marito di nonna Amalia, al quale sono parecchio affezionata.

"Interessante scelta di arredamento." Dice, cercando a modo suo di intavolare la conversazione.

Mi andrebbe anche di intavolarla, non credere il contrario, ma in questo momento sono arrabbiata con lui e sono grata del fatto che in casa ci siamo solo noi due.

Lara e Marco sono tornati a Sacrofano e la nonna ha insistito per andare via con loro, come se avesse capito che il momento era solenne e che la litigata era nell'aria.
Cordelia è andata a dormire da Nina e Paolone si è offerto di accompagnare Arthur dal padre nonostante quest'ultimo sembrasse non aver minimamente voglia di andarsene. O meglio, non voleva lasciare me e Claudio soli.
Forse nella sua mente stava immaginando già un loro scontro che sarebbe potuto scoppiare una volta che la nonna si fosse dileguata, ma per fortuna non è stato così.

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