"Tornerò da te, te lo prometto."

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Note dell'autrice:
Il capitolo questa volta è parecchio lungo, ma ci sono diverse cose che ho amato scrivere.
Vi dirò, l'avevo pronto da qualche giorno solo che mancava un pezzo e oggi sono riuscita a completarlo, esattamente (più o meno) come l'avevo immaginato.

Vi lascio alla lettura con un piccolo ricordo della presentazione di "Hostia. L'innocenza del male" di venerdì 12 aprile alla quale ho preso parte.
Ovviamente il ricordo comprende la stupenda persona di Lino Guanciale, che si è dimostrato un eccellente oratore, relatore e ovviamente lettore ed interprete.

Parafrasando una frase che ha detto lui, che purtroppo non ho scritto da nessuna parte, Lino venerdì ha detto che i libri (in tal caso anche i racconti, come questa FF o tutto ciò che scrivo, facendo mia la frase ovviamente) hanno un potere enorme rispetto ai film e alle serie tv. Perché il film limita la tua immaginazione, invece il libro ti permette di immaginare come più preferisci, nella tua mente, ciò che stai leggendo.
Non so se capita anche a voi ma qualsiasi cosa io scriva, che sia la FF o un mio pensiero o un mio racconto (eeee ho un grande cassetto pieno di sogni!!!) la prima cosa, ancor prima di mettere "penna su carta" è quella di chiudere gli occhi ed immaginare la scena. Se dopo averla immaginata compare un sorriso sul mio viso o una lacrima o una qualsiasi reazione, so che quella è la scena che devo scrivere.

Vi ho ammorbato (?) parecchio ...
buona lettura!

P.S. grazie alla mia compagna di sventure @ChiaraEsposito795 (che Wattpad non mi fa taggare e non sono perché) e grazie al super #TeamB. che ormai colorano e riempiono le mie giornate tra sorrisi, risate e pianti (isterici per lo più!)

Pp.Ss. Vi lascio il link per la traduzione del testo della canzone ...
https://www.angolotesti.it/traduzioni/A/traduzione_testo_canzone_tradotto_dont_you_dare_alexz_johnson_3376.html

Soso

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PREMESSA: Il capitolo è il continuo di "L'altra faccia della medaglia."
Il giorno è lo stesso, è ormai mattina inoltrata, quasi ora di pranzo.


Presente.

Lunedì, 23 luglio 2018





Rieccomi qui, nuovamente nello stesso punto in cui io e Claudio ci siamo incontrati poche ore fa, questa mattina.
Si, sono di nuovo alla macchinetta del caffè e si, ne ho preso un altro anche se non ho nessuna intenzione di berlo. In realtà sono in attesa.
Questa è la posizione strategica da cui riesco a vedere la porta dello studio del Supremo, al piano superiore. Claudio è lì dentro con lui da almeno mezz'ora e vorrei sapere veramente cosa sta succedendo.
Anceschi è più taciturno del solito e anche Visone, Calligaris e la dottoressa Chiatti quando sono andati via non mi hanno detto niente, giusto per darmi la possibilità di dar luogo ai miei soliti film mentali visto che so per certo che c'è qualcosa sotto.
Il caffè lo sto mescolando da una decina di minuti buoni alternando pensieri su Claudio, su Sergio, sul caso e su Paolone che sembra essere sparito da venerdì e non riesco a rintracciarlo. Ammetto di essere preoccupata anche per lui.
Sospiro controllando nuovamente ed istintivamente l'orario sul cellulare e tiro un lungo sospiro. Sono stanca, ho sonno e non vorrei essere qui al momento ma altrove, ovviamente con Claudio. Credo che ce la faremo, nonostante tutto, ad andare avanti. Il nostro incontro di stamattina è stato diverso rispetto a tutti gli altri avvenuti dopo i nostri litigi, oggi eravamo più consapevoli di quanto ci mancasse l'altro e di quanto abbiamo bisogno l'uno dell'altra. Lo so che per lui è lo stesso, lo sento, ogni volta che mi guarda.
Chiudo per un istante gli occhi per stanchezza, per riequilibrare tutte le forze mentali che so che mi serviranno per affrontare il resto della giornata.
Quando li riapro però faccio un piccolo salto indietro, ritrovandomi faccia a faccia con la dottoressa Boschi.

L'Allieva 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora