Metti una sera a cena (seconda parte)

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Io lo so a cosa state pensando, così come so a cosa sta pensando Claudio ma giuro, solennemente, che io non porto sfiga!
Ve lo garantisco, anche perché non è mai successo niente del genere negli anni precedenti alla mia scelta di studi ...

Oddio, che sia un segno che abbia sbagliato strada?
Anche no! Amo la medicina legale, e non solo perché amo la persona che mi ha fatto innamorare della medicina legale.

Come sempre i miei pensieri hanno un non so che di fondata verità anche se alla fine sono parecchio, ma veramente parecchio contorti.

Io e Claudio abbiamo lasciato la scena del crimine in mano alla polizia scientifica dopo le sue direttive e ci siamo rimessi in auto, in marcia per raggiungere l'Istituto che dista a circa un'ora di auto dalla zona balneare di Fiumicino dove ci trovavamo.
E' silenzioso e non ha nemmeno acceso la radio. E' pensieroso e noto anche un certo turbamento in lui dal modo in cui stringe saldamente le mani intorno al volante. E' rigido e composto, le spalle dritte e gli occhiali da sole appollaiati sul naso che coprono i suoi occhi blu nei quali mi vorrei sperdere per un po' ma che al momento sembra l'ultima cosa da fare.
Sto per dire qualcosa, giusto una stupidaggine per interrompere quel silenzio che normalmente è causato o da un mio pasticcio o da una nostra incomprensione. Il non sapere le cose mi fa vacillare come se la terra sotto i miei piedi tremasse!
Mi suona il cellulare che recupero prontamente nella borsa, che è sempre piena nemmeno dovessi trasferirmi ogni giorno da casa all'istituto. Rispondo al volo notando che è nonna Amalia.
Inizia ad elencarmi dei piatti che vorrebbe cucinare che mi fanno venire il voltastomaco perché per quanto io sia golosa parlare di insalata di riso o sartù di riso o i pomodori ripieni alla romana alle dieci del mattino farebbe venire da vomitare a chiunque!

"Alice su, ho bisogno di un consiglio! Non fare la solita indecisa!
Chiedi al dottorino cosa preferisce!"

Nonna Amalia ha una tonalità di voce parecchio alta, e credo che si sia intuito anche dal suo modo di svegliarmi questa mattina. Ecco, quando parla a telefono la alza ancora di più, e dove la trova tutta questa voce io vorrei proprio saperlo. Nemmeno Pavarotti a questo punto raggiungeva certe note!

Ma ha appena detto "chiedi al dottorino" o sbaglio?

No, non sbaglio, perché proprio ora che siamo fermi ad un semaforo orribilmente giallo che Claudio non ha voluto superare per non rischiare una multa (o un'ammaccatura della sua piccolina), si è sfilato gli occhiali da sole e mi sta osservando e finalmente da quando ci siamo visti stamattina noto un sorrisino divertito sul suo viso.

No, non sbaglio, perché proprio ora che siamo fermi ad un semaforo orribilmente giallo che Claudio non ha voluto superare per non rischiare una multa (o un'ammaccatura della sua piccolina), si è sfilato gli occhiali da sole e mi sta osservando e f...

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Ho già detto che odio non sapere le cose? SI! Ma forse loro non lo sanno.
Ma come se lo sanno!!!! Lo fanno apposta!!

Lo fisso spaesata e più i miei occhi e la mia espressione chiede una ragguaglio a riguardo più lui se la ride divertito, come se avesse avuto proprio bisogno di quel momento di ilarità per ritornare il solito simpaticone/ironico/antipatico/sotuttoio che adora punzecchiarmi.
Gli mimo con le labbra un "che hai da ridere" invitandolo così a parlare ma lascia che sia nonna a richiamarmi all'attenzione.

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