Angelo Custode

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Dopo i dovuti convenevoli, accompagnati dal mio totale rifiuto di guardare Claudio in viso, nonostante sentissi il suo sguardo su di me, Cordelia congeda entrambe e mi trascina in bagno.
Che dire, anche il bagno è stupendo.
Riconosco anche qualche piccolo dettaglio comprato a Vietri, o in quelle zone campane, sulla costiera Amalfitana.
Quando ero piccola, durante i weekend, con la mia famiglia eravamo soliti fare qualche gita per esplorare il nostro paese e patrimonio artistico e culturale, e diverse volte siamo finiti in Campania, tra Vietri, Amalfi, Sorrento e quant'altro.
Vengo riattirata alla realtà da Cordelia che mi sventola una mano davanti al viso e la osservo, accennando un breve sorriso di scuse.

"Scusa, che dicevi?"

"Non hai sentito niente di quello che ho appena detto?" Mi guarda quasi sconvolta, stessa espressione che fa Claudio quando mi assento con la mente e non gli do retta.

Dovevo restare a casa stasera!

Scuoto la testa per farle segno di no e lei sbuffa, per poi riprendere il discorso.

"Allora, dicevo, potremmo uccidere Ludovica e dare la colpa a quella, Beatrice! Così ci togliamo di mezzo due oche giulive in un colpo solo!"

Io rido all'idea, ma lei mi guarda serissima, come se non stesse realmente scherzando.

"Altro piano? Non vorrei sporcare il vestito di sangue!" Dico, stando un pochino al suo gioco, cosa che mi aiuta e mi distrae dalla verità e dalle persone che ci attendono lì fuori.

"Mhhh ... potrei chiamare Arthur!"

Mi allarmo, spalancando gli occhi.

"No, no, no. Non voglio che si trasformi tutto in una faida, Cordelia. Ti prego, ora usciamo di qui e andiamo a cenare ed andiamo via il più presto possibile, okay? E non dire niente a tuo fratello, per favore ..."

Solo l'idea di sentirmi dire qualcosa del tipo "te l'avevo detto io" da parte di Arthur mi urtava ancora di più dell'idea di Claudio e Beatrice insieme, il che è tutto dire!

Dopo aver convinto (IO, perché infondo dovevo essere io il suo supporto e non viceversa) Cordelia a darsi una calmata, usciamo dal bagno e ritorniamo in terrazzo.
Fortunatamente vedo Ancheschi e consorte non più braccato da CC e Beatroce e così mi riavvicino, sorridendo, riprendendo a parlare con le uniche persone con le quali avevo intenzione di colloquiare.
Lo sento, lo sguardo di Claudio su di me, ma non ci bado, non posso badarci.
In fin dei conti l'ha voluto lui, io l'avrei accompagnato se me l'avesse chiesto ...

Me lo chiederà mai?

E non si tratta di una questione di principio.
Si tratta di fiducia, quella che venerdì scorso ha fatto vacillare lui e che, puntuale come un orologio svizzero, stasera sta facendo vacillare me.
Si, nonostante ieri sera, nonostante stanotte, nonostante la sua camicia ...

D'improvviso sento freddo.
Ma non un freddo normale, è come se le mie ossa si congelassero all'istante e vedendo l'espressone di Anceschi, dopo qualche minuto ne capisco il motivo.

"Dottoressa Allevi." Sibila una voce dietro di me.

Sapete in Harry Potter e la Camera dei Segreti, quando Harry inizia a parlare in serpentese davanti a tutti e a te ti si gela anche il sangue? Ecco, la sensazione in questo momento è quella!

L'Allieva 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora