2005
GP
Il piccolo James, di circa un anno e mezzo, dormiva beatamente tra il papà e la mamma, stringendo le sue braccia intorno al corpo dell'uomo, mentre Ginny li osservava con occhi pieni d'amore. Quelli erano i suoi uomini, la sua famiglia. Sospirò e si alzò dal letto per chiudere meglio le tende, sperando che l'indomani mattina potessero dormire fino a tardi. Ultimamente, però, non riusciva a riposare bene a causa della nausea. Non aveva ancora trovato il modo di dirlo a Harry, ma presto il piccolo James avrebbe avuto un fratellino o una sorellina.
Mentre chiudeva le tende, vide una stella cadente. Senza pensarci troppo, socchiuse gli occhi ed espresse un desiderio, anche se sapeva che non si sarebbe mai realizzato, nonostante lo volesse con tutto il cuore. Con gli occhi leggermente lucidi, tornò sotto le coperte, posò una mano sul ventre ancora piatto e si addormentò, dopo aver dato un bacio sulla fronte del suo piccolo ometto.
HP
La mattina dopo, fu la luce del sole che filtrava attraverso le tende aperte a svegliarlo. Harry brontolò sottovoce e si seppellì sotto le coperte.
"Non ha chiuso le tende ieri sera, Ginny?" pensò. Forse sua moglie si era già alzata, a differenza di James, che era ancora stretto a lui come la sera prima. Amava dormire abbracciato a Ginny e a suo figlio, anche se spesso si svegliava solo con James, dato che Ginny si alzava prima per preparare la colazione.
Dopo qualche minuto, decise di alzarsi per andare in bagno. Si girò per uscire dal letto, spostando delicatamente le braccia del piccolo James dal suo corpo.
Tonfo! Un forte respiro affannoso fu seguito da una serie di maledizioni mentali.
"Stupide mura, sempre in mezzo" pensò nervosamente. Poi si paralizzò, rendendosi conto che il suo letto non era vicino a nessuna parete. Allungò la mano verso il comodino, prese gli occhiali e, una volta indossati, rimase sbigottito. Era possibile? Si trovava nella sua vecchia stanza a Privet Drive, e suo figlio stava dormendo con lui nel suo vecchio letto.
Harry deglutì a fatica. "Merda!"
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Ginny gemette nel cuscino, colpita da un'ondata di nausea. Si era dimenticata che nelle ultime settimane si era svegliata spesso con l'urgenza di vomitare, proprio come quando era incinta di James. Con un gemito più forte, corse in bagno, riuscendo a trattenersi a malapena. Dopo qualche minuto, si rialzò, si lavò il viso e si spazzolò i denti.
Mentre si guardava allo specchio, la vista la fece sussultare. Il suo volto sembrava più giovane. Possibile? Solo in quel momento si rese conto che il bagno appariva diverso, ma al tempo stesso familiare. Prima che potesse collegare tutto, la porta del bagno si aprì.
"Ginny!" era la voce frenetica della signora Weasley, accorsa dopo aver sentito il suo urlo.
"Stai bene? Che succede? Sei ferita?" chiese, stringendola in un abbraccio soffocante.
"Mamma?" chiese Ginny scioccata. La madre si allontanò, permettendole di respirare.
"Ginny, parlami! Cos'è successo?"
Ignorando la domanda, Ginny guardò oltre la porta e vide altre persone, tra cui riconobbe Fred, Sirius e Remus. Prima che potesse reagire, svenne.
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Harry non sapeva quanto tempo fosse rimasto a fissare la stanza. Non indossava più il pigiama, ma una vecchia tuta appartenuta a Dudley. Si rannicchiò su se stesso, cercando di capire dove fosse Ginny. L'unica cosa certa era che James stava ancora dormendo.
Era dimagrito e le sue cicatrici erano sparite. Proprio mentre cercava di riflettere, sentì dei passi. Istintivamente, pensò di nascondere James sotto il Mantello dell'Invisibilità. Fece appena in tempo a coprirlo prima che Vernon aprisse la porta.
"Stiamo uscendo" disse Vernon, inaspettatamente pacifico. Harry rimase perplesso. Quando mai suo zio gli aveva parlato così?
"Non mi hai sentito? Ho detto che usciamo!" abbaiò l'uomo, ma Harry si girò verso James, sperando che non si fosse svegliato.
"Scusate?" chiese Harry.
"Io e tua zia stiamo uscendo," rispose Vernon. Harry annuì distrattamente, cercando di ricordare quella scena. Si rese conto che si trattava del giorno in cui i membri dell'Ordine della Fenice erano venuti a prelevarlo da Privet Drive.
Quando Vernon se ne andò, Harry si avvicinò al letto, controllando che James stesse bene.
"James" lo chiamò, sollevandolo tra le braccia. Sapeva però che non poteva tenerlo nascosto per sempre. Doveva trovare Ginny.
"Papà" mormorò James, riconoscendo il padre.
"James, ora dobbiamo giocare a un gioco. Devi stare nascosto e non lasciarmi, intesi?" Il bambino annuì, e Harry lo nascose dietro le sue gambe sotto il mantello.
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"Molly, pensi che sia solo un capogiro?" chiese Arthur, preoccupato.
Proprio mentre Molly stava controllando Ginny, la ragazza si alzò di scatto, correndo verso l'ingresso. Cercava disperatamente Harry e James. Quando aprì la porta, non trovò nessuno, ma poi un piccolo bambino apparve improvvisamente e corse verso di lei.
"Mamma!" gridò il bambino, gettandosi tra le sue braccia. Ginny lo abbracciò sotto gli occhi scioccati di tutti.
"James," sussurrò, tenendo stretto il suo bambino.
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Harry Potter, ritorno al passato!
FanfictionGinny e Harry tornano indietro nel tempo; i loro corpi tornano ad essere più giovani, ma hanno tutti i ricordi del futuro. L'inizio ( i primi capitoli ) della mia storia, segue, leggermente la trama di una storia che ho letto sul sito di fanfictio...