Capitolo 14

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Erano passati alcuni giorni dall'incontro con la signora tonks.
Harry stava vivendo il poco tempo che mancava alla fine delle vacanze per capire come James sarebbe potuto salire con lui e Ginny sul treno senza essere visto, allo stesso tempo cercava di vivere quella nuova vita nel miglior modo possibile.
Peccato però che l'aria in casa non era poi così bella, alle volte gli sembrava essere ritornato al suo quarto anno, quando Ron per un certo periodo non gli parlava.
Hermione aveva capito e al contrario di suo cognato era sempre la solita sia con Ginny, sia con Harry.
Spesso aveva anche giocato con il piccolo James o gli leggeva qualcosa, era pur sempre la solita Hermione.
Harry già vedeva in lei la madre che sarebbe diventata, la donna forte che non si sarebbe mai fatta abbattere da nulla.
Gli mancavano i suoi due migliori amici, sarebbe bello che anche loro fossero lì con lui, ma questa cosa era impossibile.
Per questo si era ripromesso di parlare con Ron, solo che più passavano i giorni più ritrovava difficole ritrovarsi da solo con il suo migliore amico.
Questo cambiò il giorno in cui la signora weasley si occupò di fare da sola gli acquisti per Hogwarts per tutti.
Ginny non era stata felice di questo, per questo aveva deciso che una volta che la matriarca sarebbe tornata lei ed Harry sarebbero usciti per fare i loro acquisti, soprattutto per comprare cose nuove a James.
In quei momenti però il corvino era libero, i suoi beni più preziosi stavano riposando, lui poteva rilassarsi un attimo.
Harry invece di riposarsi girò per casa e arrivò fino alla sua vecchia camera nella sua vita, quella che al momento era la camera solitaria di Ron.
Era stata una cosa voluta arrivare lì, eppure ora quasi non aveva il coraggio di bussare alla porta.
Lui Harry James Potter, il ragazzo sopravvissuto, il coraggioso grifondiro, il ragazzo che ha sconfitto Voldemort, il capo auror, aveva paura di una cosa così stupida?
No!
Quindi senza più ripensamenti iniziò a bussare alla porta.

" Vieni pure "

Era la voce di Ron a pronunciare quella di parola.
Probabilmente il ragazzo pensava che dall'altra parte c'era Hermione.
Il rosso era disteso sul letto a guardare il muro, così almeno sembrava ad occhio esterno, invece stava pensando.

" Ciao Ron! "

Dire che Ron era meravigliato e incazzato allo stesso tempo sembrava proprio nulla.
Al ragazzo quasi usciva il fumo dalle orecchie per la rabbia.

" Va via Harry "

Quelle parole vennero dette con aggressività, non voleva vederlo, non voleva ascoltarlo.

" No non vado via finché non sistemiamo questo.
Ron sei il mio migliore amico, so che non ti piace questa situazione e per questo voglio parlare con te.
Nella mia vecchia vita le cose con tua sorella sono andate molto lentamente, per diversi fattori, so che tu sei geloso di lei, perché è la tua sorellina ed anche se a volte non lo ammetti la ami e la vuoi protetta.
E ti giuro che io la proteggo, non farei mai nulla per farle del male e tu lo sapevi.
Ora le cose sembrano strane, perché vedi che abbiamo un figlio e uno in arrivo, ma se siamo arrivati al punto di creare una famiglia è perché ci amiamo.
Ed anche tu fai parte della nostra famiglia, tuo nipote ha bisogno di te.
Io amo tua sorella e nel futuro, quel che per me ora è passato, tu, i tuoi fratelli e vostro padre siete stati felici che ci sposassimo.
Sei stato il mio testimone Ron, sei il padrino di James, cose che non voglio che cambi, ci tengo a te!
Sei il mio migliore amico! "

Fortunatamente il corvino non stava piangendo, al contrario di Ron.
Sentire quelle parole lo avevano toccato dentro e si era alzato dal letto per abbracciare il suo migliore amico.

" Se fai soffrire mia sorella, i cazzotti che volevo dirti in questi giorni, te lì darò, insieme ad altri. "

Ed era serio il giovane Weasley, mai scherzare con un fratello così protettivo.

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