capitolo 17

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Quando Harry aveva proposto a tutti di incontrarsi nella sala comune non si aspettava che la famiglia si sarebbe poi sposta nelle sue stanze e neanche di come queste erano.
Appena entrati dalla porta c'era un piccolo salottino con dei divani che davano sul fuoco, con due scrivanie poste vicino alla parete di destra, forse silente le aveva sistemate lì per far capire ai Potter che anche se avevano già preso i loro mago, questo non voleva dire che non dovevano darsi da fare.
Sulla parete sinistra c'erano due parte, una conduceva alla Camera del piccolo James e l'altra probabilmente doveva essere il bagno.
Infatti la loro stanza doveva essere la porta che si trovava sul muro di fronte all'entrata. ( In poche parole: aprendo la porta si entra nel salottino, sulla stessa parete dove c'è la porta d'ingresso trovate il camino.
Invece la camera da letto dei coniugi si trova nella stanza accanto. )

Harry ormai era certo che il salottino sarebbe stato molto usato, soprattutto in momenti come quelli, quando il piccolo James dormiva beatamente.

" È vero avevamo detto di incontrarci nella sala comune, ma visto che siamo qui, che ne dite di accomodarci e parlare? "

Tutti si guardarono a vicenda e poi si accomodarono, sui divani, l'unico che rimase alzato era Harry, come prima cosa iniziò a ravvivare il fuoco che aveva acceso in precedenza e poi rivolse le sue attenzioni alla  famiglia.

" Visto che è difficile mettervi a tacere, vi spiegherò cosa faremo nei prossimi giorni!"

Hermione voleva replicare alle prime parole, ma poi rimase in silenzio ascoltando con attenzione le parole dell'amico.

" Sapete già cosa Voldemort "

I gemelli rabbrividirono a sentire quel nome, ma Harry fece finta di non accorgersene e continuò a parlare.

" In questa scuola, risiede una parte della sua anima, oltre all'arma per ucciderla. "

Rimasero scioccati ed infatti non uscì neanche un fiato dalle labbra dei giovani.

" Nella dimora dei potter, al momento risiede anche una seconda parte. Questo è il nostro piano, prendere l'arma e appena possibile allontanarci per procedere con la distribuzione di entrambe le parti "

Concluse harry, i ragazzi presero il suo silenzio come invito a prendere la parola, per questo il silenzio non regnò per molto

" Vogliamo venire con te! Vogliamo aiutarti "

Commentarono i gemelli. Harry che si aspetta a ciò, si limitò ad  annuire, ma non riuscì a rispondere che Ginny prese la parola.

" Sappiamo quel che volete fare ragazzi, ma dobbiamo ragionare molto.
Mio marito qui, non metterebbe a repentaglio la vostra vita e neanche io a dire il vero.
Potete anche chiamarlo istinto materno e paterno, però è difficile vedervi diversamente dai ragazzi che siete.
Come per i nostri figli "

Ginny si accarezzò il ventre che ormai era già un po' visibile, era pur sempre al terzo mese di gravidanza ed a breve sarebbe stato difficile nascondere la pancia senza incantesimi per rendere invisibili le sue condizioni.
Durante l'estate aveva trovato la soluzione, un incantesimo che doveva ripetere tutti i giorni, ma che almeno ad occhio esterno avrebbe nascosto la vita preziosa che cresceva dentro di lei.
Unica pecca quell'anno non poteva giocare a quidditch, Harry non glielo avrebbe permesso, doveva trovare una scusa per non partecipare alle prove e poi alle partite, ed ancora non aveva trovato quella perfetta. Le sembrava di trovare solo scuse stupide.

"Vorremmo per voi solo la felicità e non farvi vivere in questa guerra.
Allo stesso tempo sappiamo però che questa guerra e tanto nostra come vostre e per questo potete aiutarci, ma vi dico già da ora che nessuno oltre Harry toccherà il diadema di corvonero.
Questa è una delle condizioni, prendere o lasciare? "

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