capitolo 5

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Ginny, Harry e James avevano lasciato la cucina per andare a riposare. Kreacher aveva preparato loro una camera, sotto ordine di Ginny e non vedevano l'ora di avere un po'd'intimità, di stare soli come la famiglia che erano, questo era il desiderio di Ginny e Harry. La giornata era stata pesante, soprattutto per Ginny che nelle sue condizioni non dovrebbe innervosirsi, peccato che questo non era successo.
Nel frattempo, dopo aver chiesto ai ragazzi di tornare nelle proprie camere Molly aveva intrapreso una discussione con Albus a cui si era aggiunto anche Sirius, i due avevano bisogno di più informazioni, peccato che il preside non aveva voglia di spiegare tutti i suoi piani, oppure parlare con franchezza di cosa sapeva degli horxcus.
I professori vedendo che quel discorso non portava a nulla decisero di lasciare la casa, seguiti poco dopo dal professor silente.
Il riposo di Harry non durò molto, infatti pochi minuti che si era sistemato sotto le coperte un gufo bussò alla finestra, il corvino non capiva eppure si avvicinò a prendere la posta.
La corrispondenza arrivava dalla banca dei maghi e più guardava la lettera più non capiva.
Nella vecchia cronologia non aveva ricevuto nessuna lettera, perché ora si? Anche se la curiosità era più forte decise di appoggiarla su un mobiletto e di tornare a dormire, avrebbe letto la lettera quando Ginny si sarebbe svegliata, lui considerava ancora i suoi beni anche di Ginny, come dopo la loro unione.
Tornò a letto e dopo aver guardato l'amore della sua vita ed il loro primogenito riuscì a riposarsi.

In una delle stanze al piano sotto, Ron stava quasi per distruggere il pavimento per le tante volte che percorreva lo stesso tratto.
Era nervoso, quella storia non gli piaceva, come poteva poi il suo migliore amico aver toccato sua sorella? Ci volle Hermione a farlo calmare e non correre nella stanza in cui i coniugi Potter stavano riposando per spaccare i denti a quello che Ron considerava il suo migliore amico.
La signora Weasley stava in cucina preparando la cena, Molly infatti quando era nervosa la si poteva sempre trovare tra i fornelli a cucinare. Suo marito sapeva che che era l'unica cosa che la faceva calmare.
Cosa doveva fare?
La sua bambina, non era possibile, era davvero una madre?
Se al momento non aveva fatto storia su Harry e Ginny che riposavano insieme era per quel bambino, sapeva bene che non avrebbero potuto fare nulla con James, era impensabile.
Quel che non si aspettava era di vedere il bambino che con passo indeciso e con le manine in bocca si presentava nella sua cucina e si avvicinava ai suoi indumenti tirando la stoffa per attirare la sua attenzione.
" Nonna, nonna "
Molly non riusciva a crederci, il suo cuore quasi si fermò per un attimo, quel bambino l'aveva chiamata nonna?
Certo se fosse stato figlio della sua Ginny era normale, eppure non era abituata a quella parola, sperava di diventarlo presto con un figlio di Bill..ma ora..
La donna guardò meglio il piccolo, prima non ci aveva fatto caso ma sembrava proprio un misto tra Ginny e Harry e al momento sembrava la sua bambina da piccola, soprattutto per come si stava comportando. La signora Weasley si abbassò arrivando all'altezza del ragazzo e gli accarezzò i capelli.
" Cosa fai qui tutto solo? "
Chiese la matriarca.
" Mamma e papà dormono, io fame "
iniziò ad accarezzarsi il pancino che brontolava, questo fece intenerire ancor di più la donna. James sembrava un bambino così educato e di buone maniere e lei già se ne stava innamorando.
" Vuoi una fetta di torta al cioccolato, campione? "
 Gli occhi di James si illuminarono alla parola cioccolato ed iniziò ad annuire
" Si grazie! "
 La sua voce era infantile ed entrava diritta nel cuore della signora Weasley, le mancava avere un bambino così piccolo in casa.
" Nonna hai visto Edy o ictolie? "
 Il giovane non sapeva pronunciare bene i nomi dei suoi cugini, fortunatamente tutti ridevano per quel modo così strano, anche i due bambini. James non sapeva però che non li avrebbe più visti per molto tempo e che il loro rapporto non sarebbe stato più lo stesso.
Molly non sapeva rispondere a quella domanda, stava cercando dei pupazzi? Oppure qualcos'altro altro? Si sentì per un attimo fuori luogo
" Non li ho visti "
 rispose velocemente, avrebbe parlato con sua figlia di questa domanda, sperando almeno in una risposta. Il piccolo sbuffò e poi si avvicinò alla sedia, Molly vedendo la difficoltà con cui il piccolo cercava di sedersi si avvicinò e lo aiutò, poi si allontanò per prendere una fetta di torta.
" Vuoi che ti aiuti? "
 Chiese la donna e James annuì, anche se in grado di mangiare da solo amava avere le attenzioni.
Mentre finiva di mangiare la torta imboccato dalla nonna entrarono in cucina Fred e George che guardarono attentamente la scena.
" Ehi Gred, guarda il nostro bel nipotino, già ha fatto strage di cuori"
 disse con un sorriso a trentadue denti.
 " freorge ci rovina la piazza "
 James girò lo sguardo verso George, gli occhi erano luminosi come non mai, George era lo zio preferito di James anche se per un motivo un po' banale, ma che agli occhi del bambino era la cosa più bella del mondo, George faceva molti regali al piccolo, già a quella tenera età il piccolo possedeva molti dei prodotti che suo zio vendeva al negozio.
" Mi hai portato un regalo?"
 Lo disse sottovoce, dopo essere sceso dalla sedia, scendere era più facile che salire per il piccolo monello. 
George guardò suo fratello e i due solo con lo sguardo si capirono.
" No, James, ma vieni con noi ti facciamo vedere la casa. "
 George prese il piccolo imbraccio e la signora Weasley incrociò le braccia guardando i gemelli.
" Attenti a cosa fate, vi tengo d'occhio! Spero per voi che quel che avete detto sia vero, oppure ve la vedrete con me "
 I gemelli risposero in coro
"Si mamma"
E corsero via verso la loro stanza.
 " Ci possiamo fidare di te, vero James? "
 Chiese George e James annuì, gli piaceva quella versione dello zio, anche se piccolo James aveva capito che lo zio soffriva spesso, eppure ora aveva un qualcosa di diverso.
Dopo circa due ore Ginny si svegliò dal suo pisolino e non notando James tra lei e Harry iniziò a scuotere il marito per svegliarlo.
"Altri due minuti, amore"
 Disse il corvino.
"Harry, James non è qui "
Quelle parole furono peggio di una secchiata d'acqua. Harry aveva fatto in modo che molti scordassero dell'esistenza di James e chissà chi lo avrebbe potuto vedere ora e quindi tutti i suoi sforzi precedenti erano andati in fumo.
" Stai tranquilla, lo cerco io! "
Fortunatamente per Harry riuscì a trovare subito il piccolo e questo grazie alla risata che proveniva dalla camera dei gemelli. Cosa poteva aspettarsi da suo figlio.
Entrò nella camera di Fred e George senza bussare e portò le mani ai fianchi.
" James Sirius Potter "
 James sapeva che quando suo padre usava il suo nome intero voleva dire che era nei guai.
" tao papà "
Disse il piccolo
 "Ohi Harry "
 Dissero i gemelli insieme, nascondendo qualcosa.
" Non ti avevo detto che non devi girare per casa?"
 James guardò suo padre cercando di far credere che era dispiaciuto.
" Io ame e ercando Edy o ictolie"
 Harry sospirò, come poteva spiegare a suo figlio che non erano lì?
" O dai Harry, nostro nipote sta con noi, non si farà del male. "
 Harry di certo non aveva paura di questo, sapeva che erano i gemelli che potevano farsi male. Basta ricordare che non solo il bambino aveva il nome di ben due malandrini, ma anche il carattere del nonno e degli zii. Amava suo figlio ma sapeva anche che quando voleva era una peste che si nascondeva dietro la faccia di un angelo.
" Okay, state attenti però! E cercate di tenerlo nascosto ad occhi altrui, se volete girare per casa." Una volta uscito dalla stanza non sapeva se pentirsi della sua scelta, ma quelli erano pur sempre i suoi cognati doveva fidarsi. Se i suoi genitori si fidavano a farlo restare con Sirius, perché lui non poteva fidarsi dei gemelli?
Tornò nella camera dove sua moglie lo aspettava e le spiegò dove era al momento il figlio Ginny rimase basita e Harry dovette fermarla dal correre nella camera dei gemelli per prendere suo figlio.
" Sta tranquilla amore, starà bene, devi fidarti dei tuoi fratelli "
Ginny annui ed abbracciò Harry
" mi sembra strano sai? Perché siamo qui? Non capisco Harry.
Prima quando ho visto Fred, quando ho visto Sirius, Remus e Tonk pensavo che era solo uno sogno...ma questo non è un sogno, oppure mi sarei già svegliata. Ho paura, non lasciarmi sola. "
Si strinse a lui con la testa nascosta nel suo petto e piangeva. Stava dando la colpa agli ormoni per questo però, perché non avrebbe voluto far capire quanto era debole.
" Non lo so amore, ma una cosa ti prometto se possiamo non li faremo morire. "
Avrebbe cambiato quel futuro per renderlo migliore ed avrebbe fatto di tutto pur di prevenire le morti delle persone che amava.
" E non ti lascio signora Potter, ricorda sempre i nostri voti perché io voglio e vorrò per sempre seguirli. "
Ginny gli sorrise e si lasciò coccolare tra le sue braccia.
 " una cosa amore, mentre dormivi è arrivata questa "
si spostò dal suo abbraccio solo per qualche minuto per prendere la lettera.
" viene dalla gringott, peccato però che quando sono arrivato qui la prima volta non ho mai ricevuto nessuna lettera. " 
 La rossa guardò attentamente prima il marito e poi la lettera e la prese dalle sue mani
 " Vediamo cosa dice "
 L'aprì sotto gli occhi attenti del corvino e prese il foglio che era all'interno della lettera.
Su quel foglio si potevano leggere solo che i folletti volevamo parlare con Harry...e stranamente anche con Ginny. I due coniugi si guardarono diritti negli occhi, non riuscivano a capire perché la banca dei maghi voleva vederli e soprattutto perché anche Ginny, qualcosa non quadrava.
" C'è scritto che abbiamo un appuntamento domani alle 10. Domani sapremo tutto."
Harry annuì.
" ora amore andrò a vedere cosa fanno i miei cari fratelli, sperando di non dover lanciare qualche maledizione Orcovolante, non le ho lasciate per molto tempo."
E sorridendo Ginny lasciò la stanza per recarsi nella camera dei suoi fratelli a vedere cosa stavano combinando i suoi fratelli e suo figlio.

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