Capitolo 36

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La camera era identica a come la ricordava la prima volta, ma queta volta diverse erano le emozioni che stava provando Harry. La bacchetta sua e dei suoi amici era pronta a lanciare maledizioni e per un momento quasi si pentì di aver portato dei ragazzi così giovani ad affrontare dei mangiamorte, ma non poteva fare nulla ora per cambiare ciò.

« Proteggetevi le spalle a vicenda »

E i ragazzi fecero proprio così, in modo che le spalle di nessuno fossero scoperte. Avanzarono per la stanza quando fu Harry a fare la prima mossa, facendo capire ai suoi nemici che non aveva paura di loro.

« Fatevi vedere! Bel coraggio a prendervela con un bambino!
So cosa volete da me, ma non l'avrete!»

Fu un caso che erano nella stessa zona in cui la sfera contenente la profezia di Harry Potter e del signore oscuro, era sistemata e Harry la prese tra le mani. Non aveva bisogno di sapere cosa fosse contenuto al suo interno, la conosceva fin troppo bene.
Non dovette aspettare troppo che alcuni mangiamorte si presentarono ad Harry e ai suoi amici. Forme nere affioravano dal nulla circondandoli, bloccando ogni via di fuga, gli occhi scintillanti attraverso le fessure dei cappucci, dodici bacchette puntate contro di loro. I ragazzi si sentivano pronti a dimostrare cosa avevano imparato.

«Dammela, Potter»

Ripeté la voce strascicata di Lucius Malfoy, tendendo la mano, il palmo rivolto verso l'alto.
«Dammela»

Ripeté per la terza volta Malfoy. 

«Dov'è»

Chiese Harry, anche se avrebbe voluto chiedere altro, tipo come avevano scoperto della sua esistenza, avevano cercato di non far mai scoprire l'esistenza di Teddy e neanche dei gemelli, ma se Teddy ora era stato smascherato, anche i suoi figli potevano essere in pericolo! 
Alcuni Mangiamorte scoppiarono a ridere; una sferzante voce femminile si alzò tra le figure nell'ombra a sinistra di Harry per esclamare trionfante:

«L'Oscuro Signore sa sempre tutto!» 

Harry avrebbe voluto ribattere su queste parole, d'altronde il signore Oscuro come lo chiavano loro non aveva mai saputo che dentro di lui risiedeva un suo horcrux, d'altronde non era stata sua intenzione crearlo.

«Sempre»

Le fece eco Malfoy a voce bassa.

 «Dammi la profezia, Potter». 

Ma Harry non si mosse di un centimetro, non avrebbe mai consegnato la profezia nelle mani nemiche, non era neanche sicuro di cosa avrebbero fatto con essa.

«Voglio sapere dov'è Teddy!» 

«Voglio sapere dov'è Teddy!»

Gli fece il verso la donna alla sua sinistra.
Il cerchio dei Mangiamorte si strinse: ormai erano a meno di un metro da Harry e dai suoi amici; la luce delle loro bacchette quasi lo accecava. 

«Lo avete catturato»

insisté Harry, che era pronto a combattere per salvare la vita di suo figlio, quel che più gli premeva era di non vederlo. Ma questa volta non poteva essere un errore, non poteva essere solo una trappola, avrebbero usato Sirius per quello e non un bambino di cui non dovevano conoscere l'identità.

   «Il piccino si è fvegliato e ha fcopelto che il sogno ela velo»


cinguettò la donna, nella parodia disgustosa di una vocetta infantile. Harry sentì Ron muoversi accanto a lui. 

«Fermo» gli sussurrò. «Non ancora...» 

La voce di donna esplose in una risata rauca. 

«Ma lo sentite? Lo sentite? Dà ordini agli altri marmocchi come se s'illudesse di poter lottare contro di noi!» 

«Oh, tu non conosci Potter, Bellatrix»  replicò Malfoy dolcemente. «Ha un debole per gli atti eroici: l'Oscuro Signore lo sa bene. Adesso dammi la profezia, Potter». 

«Lo so che Teddy è qui» si ostinò Harry «L'avete preso voi!» 

Altri Mangiamorte risero, la donna più di tutti. 

« dammi la profezia, o dovremo usare le bacchette». disse Lucius

«Allora usatele» lo sfidò Harry, levando la sua all'altezza del petto. Nello stesso istante, le bacchette di Ron, Hermione, Neville, Ginny e Luna si alzarono attorno a lui. 

«Dammi la profezia e nessuno si farà del male» disse gelido Malfoy. 

Toccò a Harry ridere. 

«Certo! Io ti consegno questa... profezia, giusto? E voi ci lasciate tornare a casa come niente fosse, vero?» 

Non aveva ancora finito la frase quando la Mangiamorte strillò

«Accio profe...» 

Ma Harry era pronto. «Protego!» urlò prima che lei terminasse, e riuscì a non farsi sfuggire la sfera di vetro bloccandola con la punta delle dita. 

«Oh, sa come giocare, il piccolo piccolo Potter» 

disse la donna, fissandolo con occhi folli attraverso le fessure del cappuccio. 

«Benissimo, allora...» 


«TI HO DETTO DI NO!» ruggì Lucius Malfoy. «Se la rompi...!»  


Ad Harry non interessava la discussione tra cognati, interessava solamente sapere che fine avesse fatto suo figlio.

« Ditemi dov'è Teddy, oppure la distruggo » 

E sapendo di essere messi alle strette, Lucius fece lievitale il corpo di Teddy, che fino a quel momento era nascosto dai diversi scaffali, il giovane Teddy era immobile e Harry aveva paura, non sapendo cosa avevano fatto al ragazzo.

«  Cosa gli avete fatto??? » 

Urlò il corvino, che al momento si sentiva impotente, non potendo fare molto, visto che se colpiva con la magia uno dei mangiamorte, poteva far del male anche a suo figlio.
Ma la fortuna fu dalla sua parte in questo caso, infatti mentre i mangiamorte ridevano un grande cane nero corse dal nulla verso il bambino e afferrò il vestito del bambino con i suoi denti liberandolo così dalle prese dei mangiamorte e Remus Lupin che correva verso di loro, usò la sua magia per far in modo che se il bambino cadesse dalla presa del suo amico, fosse protetto.
Il cane presto ritornò nella sua forma umana e prese il ragazzo tra le braccia.
Vedendo che i loro piani erano falliti i mangiamorte iniziarono a lanciare incantesimi verso il cane diventato Sirius Black per ucciderlo.

« Portalo via da qui Sirius »

Disse ora Harry, che si era spostato dalla sua posizione iniziale per lanciare incantesimi non verbali verso i mangiamorte e proteggere il suo padrino.
Avendo sia Sirius che Teddy lontani da lì, Harry si sentiva più libero di poter agire senza problemi, avrebbero pagata i mangiamorte per quel che avevano fatto! Soprattutto Bellatrix! 

I mangiamorte notando che la situazione era contro di loro, che quei ragazzini non erano da sottovalutare vista l'età e che anzi gli stavano dando filo da torcere, insieme ai nuovi arrivati che erano stati richiamati da Lupin e Black, decisero che era il momento di ritirarsi a malincuore, avevano capito che quella era una battaglia che avrebbero perso, non erano stupidi! Ma Harry non avrebbe lasciato sfuggire Bellatrix ed infatti la seguì ma solo dopo aver distrutto quella dannata profezia.

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«Potter, ti darò una possibilità!» 

Urlò Bellatrix. 

«Dammi la profezia... fai rotolare la sfera verso di me... e forse ti risparmierò la vita!» 

«Be', allora dovrai uccidermi, perché la profezia non c'è più!» 

Urlò di rimando Harry, e in quell'istante un dolore acutissimo gli lacerò la fronte; la cicatrice era di nuovo in fiamme, e per un attimo si sentì soffocare da una collera non sua.

 «E lui lo sa!» 

Esclamò, con una risata folle, simile a quella di Bellatrix. 

«Il tuo caro vecchio amico Voldemort sa che non c'è più! E la cosa non gli farà piacere, non trovi?»

«Cosa? Che vuoi dire?»

Gridò lei. Per la prima volta, nella sua voce c'era una nota di paura. 


«La sfera, ops,  si è rotta. Come credi che la prenderà, Voldemort?» 


La cicatrice scottava, bruciava... un male atroce che gli fece salire le lacrime agli occhi, ma lui era più forte e cercava di nascondere il dolore solo per combattere.

«BUGIARDO!» s

Strillò Bellatrix, ma ormai dietro la collera si sentiva il terrore.

 «CE L'HAI TU, POTTER, E ME LA CONSEGNERAI! Accio profezia! Accio PROFEZIA!» 

 
Lottando contro il dolore terribile che quasi gli spaccava il cranio, Harry rise di nuovo, perché sapeva che questo l'avrebbe fatta infuriare ancora di più. Rimase al riparo del goblin con l'orecchio mozzato, agitò la mano vuota e la ritrasse in fretta quando lei gli scagliò contro un altro getto di luce verde.


«Niente!» le gridò. «Niente di niente! Si è rotta, e nessuno ha sentito che cosa diceva... vallo a raccontare al tuo capo!»

«No!» urlò lei. «Non è vero, tu menti! PADRONE, CI HO PROVATO, HO TENTATO... NON PUNITEMI...»


«Non sprecare il fiato!» gridò Harry, stringendo gli occhi nello sforzo di resistere alla fitta lancinante. «Qui non ti può sentire!» 


«Non posso, Potter?» disse una voce acuta e gelida.
Harry che si aspettava l'arrivo del signore oscuro da un momento all'altro rimase calmo e pronto allo scontro, ora mancava solo il preside, ed era certo che sarebbe arrivato a breve. 

Info

Nuovo capitolo

lo so che vi ho fatto attendere un po', ma spero che il capitolo sia di vostro gradimento.

P.s. chiedo sempre scusa per gli errori di grammatica



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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 05 ⏰

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