Degno di fiducia?

25 3 0
                                    

Ib non si opponeva più alla forza di Garry. Aveva smesso di dimenarsi da tempo, da quando avevano lasciato la casa con dentro Bianca e la formica nera; aveva capito che non potevano tornare indietro, che Bianca aveva fatto la sua scelta e che avrebbero solo rischiato di rendere vano il suo sacrificio, ma non riusciva ad accettarlo... <<Come abbiamo potuto lasciarla là...>> Piagnucolò mentre Garry svoltava a un angolo seguendo le indicazioni di Elias. Il ragazzo non rispose, dispiaciuto nel vedere la sua amica tanto addolorata, e continuò a correre finché non raggiunsero una strana scala in mezzo a un incrocio di strade.

<<Scendiamo.>> Disse rapidamente il signor Elias, mettendosi da parte e facendo passare prima Mary, poi Garry, chiudendo la fila e scendendo gli scalini rapidamente.

Quella discesa però era interminabile. Non sembrava arrivare mai una fine a quelle scale, e Ib che se ne stava in braccio a Garry perché priva della volontà di andare avanti con le proprie gambe, si sentì un peso per tutti i problemi che stava causando. Tuttavia non smise di fare la bambina, e quando il gruppo ebbe raggiunto la fine della scalinata e si fu fermato per riprendere fiato, sentendosi al sicuro da eventuali attacchi, lei scese e si rifiutò di rialzarsi.

<<Mi dispiace, Ib...>> Mormorò l'uomo cercando di farle capire che non c'era altro modo. Ib però se ne rimase con le braccia incrociate, seduta a terra, senza sapere cosa stesse aspettando.

<<Bianca aveva già scelto.>> Sopraggiunse Garry con tono stranamente sicuro di sé. <<E se si è offerta, vuol dire che sapeva di potercela fare!>> Ipotizzò con un sorriso.

No. Bianca non poteva farcela. Era solo una piccola formica bianca. "Sono solo una formichina". Riecheggiavano ancora nella sua mente le parole con cui si era presentata a lei. Senza nessun preavviso, senza sapere esattamente perché, Ib scosse la testa con vigore e si mise a piangere.

Garry ed Elias rimasero ad assistere impotenti a quella scena, mentre Mary decise di riporre la bambola a terra e sedersi accanto alla ragazza. Senza dire nulla, la bambina abbracciò le spalle di Ib affondando il mento sul suo braccio; il petto della ragazza era scosso da convulsioni irregolari che facevano sobbalzare la bambina a sua volta. Rimasero solo a guardare, Garry, Elias e la bambola di Mary, mentre Ib riacquistava lentamente l'autocontrollo e si calmava. I suoi respiri si fecero più rilassati e Mary smise di sobbalzare a ogni suo singhiozzo.

<<Non possiamo farci niente, Ib.>> Mormorò appena la bambina rimanendo con il viso schiacciato alla sua spalla. <<Bianca lo ha fatto per salvarci, e noi non possiamo deluderla così...>>

Ib cercò di liberarsi dalla stretta di Mary, non per rifiutarla, ma per guardarla negli occhi. Mentre i suoi erano arrossati e gonfi, pieni di lacrime, quelli della bimba erano lucidi e appannati, ma profondi; Mary diceva la verità e sapeva cosa andava fatto per non sprecare il sacrificio della formica bianca.

La ragazza inspirò a fatica col naso. <<Scusatemi...>> Mormorò cercando di asciugarsi le lacrime con una manica della camicetta. Quando si rese conto di stare solo peggiorando la situazione, lasciò perdere. Mary venne in suo aiuto.

<<Puoi usare questo.>> Tirò fuori da una piccola tasca del vestitino un fazzoletto di pizzo con due lettere ricamate sopra. Quando lo ricevette, Ib riconobbe subito quel suo fazzoletto che pensava di avere con sé. <<Te lo volevo restituire in una pausa...>> Abbozzò un sorriso mentre Ib lo prendeva tra le sue mani e lo guardava con occhi pieni di stupore.

<<Quello è il tuo fazzoletto?>> Chiese Garry sorpreso. <<Pensavo che ce lo avessi tu...>> Sembrava quasi che quel fazzoletto avesse vita propria e se ne andasse dove volesse.

La rosa biancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora