Una nuova vita

135 9 0
                                    

La bambina era diventata una grande appassionata d'arte. I quadri e le sculture non avevano segreti per lei. Sua madre era molto fiera di lei; era davvero felice di averla portata a quella mostra quando era piccola. Più la bambina accresceva le sue conoscenze artistiche, più somigliava alla madre. La passione con cui studiava ore e ore i quadri più complessi, capaci di far venire il mal di testa anche agli adulti più intelligenti, lasciava senza parole. Continuava a scrutare quel quadro di fronte a sé finché non ne trovava un difetto o un qualche aspetto nascosto dal pittore in attesa che qualcuno come lei lo scovasse.

Di solito era sempre attenta a ciò che le accadeva intorno, e aveva sempre la risposta pronta; questo era un aspetto del suo comportamento che aveva suscitato qualche dubbio nei suoi genitori; non era mai stata una bambina loquace. Proprio dopo essere tornata da quella mostra, però, aveva cominciato ad essere più vitale; apprezzava di più ogni aspetto della vita. I genitori non potevano dire di non essere contenti, poiché si fossero a lungo preoccupati per lei e per il suo carattere chiuso e timido. Tuttavia, nonostante il suo cambio di carattere, la bambina aveva faticato a fare amicizie, il ché l'aveva spinta a restare spesso a casa, con i genitori, oppure, molto più frequentemente, con un uomo che aveva conosciuto a quella mostra. Il padre non poteva non inquietarsi all'idea che la sua piccola bambina frequentasse un uomo molto più grande di lei, e che ci passasse tanto tempo assieme come se fossero due buoni amici. Stava così spesso con lei da essere diventato una specie di fratello maggiore. E sperava che rimanesse così.

La sua passione per la pittura e per la scultura l'aveva spinta a provare a creare, e i risultati l'avevano ripagata del duro lavoro che aveva impiegato. La natura era la sua tela: dipingeva fiori, rose specialmente, ma anche cose della propria vita quotidiana come le bambole di pezza che teneva in casa, oppure ancora tentava di creare sculture con l'argilla, dando forma a oggetti piuttosto difficili da comprendere per gli altri, a volte dall'aspetto a volte grazioso, altre volte grottesco. Altre volte ancora aveva provato a dipingere dei quadri astratti, creando cose talmente complesse da risultare incomprensibili. Ci si chiedeva come una bambina della sua età potesse creare simili capolavori, ma con il tempo la meraviglia scomparve, lasciando spazio al solo apprezzamento dei suoi lavori.

Il ragazzo che frequentava, al contrario di lei, era piuttosto refrattario all'arte; sembrava addirittura provare un certo timore verso i quadri e le sculture. Era un tipo strano, raffinato, gentile e stravagante, e con il tempo, nonostante la diffidenza iniziale, i suoi genitori impararono a fidarsi di lui. Inoltre Ib sembrava volergli davvero molto bene...

Erano sempre assieme. Dal giorno in cui erano usciti da quella galleria d'arte, Ib e Garry avevano cominciato a vedersi sempre più spesso, passando il tempo assieme, confidandosi segreti che non avrebbero detto a nessuno... Era un comportamento strano, e i genitori della bambina si erano per un po' chiesti se non ci fosse qualche problema, ma un giorno conobbero Garry e impararono a vederlo come lo vedeva Ib; un ventenne solitario, non molto coraggioso, goffo, dai capelli insoliti e con il vizio del fumo. Non era una persona pericolosa. Anzi, da come trattava Ib, da come sembrava amarla, era la persona di cui più si potevano fidare.

Sia la bambina che il ragazzo avevano pochi amici; il loro affetto li fece avvicinare sempre più fino a che Garry non finì per andare a casa di lei tutti i giorni, e Ib fece lo stesso con la casa di lui.

I genitori all'inizio si erano preoccupati anche di questo, ma alla fine avevano imparato a fidarsi molto di Garry – grazie anche alle parole della figlia – così da chiamarlo quando Ib doveva rimanere sola a casa, o da lasciare la bambina in sua compagnia quando erano impegnati...

Così crebbe Ib. Crebbe assieme ai suoi genitori, assieme a Garry, assieme alle sue opere... Casa sua sembrava un museo pieno di creazioni stravaganti; tutti quei quadri e statue davano un'atmosfera inquietante alle stanze, ma Ib sembrava invece stare perfettamente a suo agio ad essere circondata da loro.

La cosa che preoccupava di più i genitori della ragazza, col tempo diventò un'altra: gli altri. Le persone parlavano di Ib. I suoi compagni di scuola le parlavano alle spalle, dicendo cose davvero cattive sul suo conto: dicevano che era stata raccomandata per passare la scuola con voti alti senza studiare; dicevano che era una strega; dicevano che i suoi genitori non erano veramente suoi genitori; dicevano che aveva una relazione segreta con Garry, il ragazzo che passava sempre a prenderla a scuola, o le portava qualcosa fino in classe, o che passeggiava assieme a lei tutti i giorni; dicevano che non le importava di niente e nessuno a parte sé stessa, che era un mostro...

I bambini, gli adolescenti e anche gli adulti sapevano essere crudeli, a volte...

Lei li lasciava parlare. Lei era un'artista; era incompresa dalla maggior parte della gente. Non era stata affatto raccomandata; studiava con devozione e interesse. Le piaceva la scuola, da quando era tornata da quella mostra... Forse non passava molto tempo con i suoi genitori, ma non significava che non gli volesse bene; erano spesso assenti di casa, ma lei approfittava di ogni momento libero per passare del tempo con loro. Voleva bene a Garry, era vero, ma come potevano pensare che avesse qualche tipo di relazione diversa dalla semplice amicizia? Certo, quando lo vedeva fare irruzione nella sua classe per portarle i libri che aveva dimenticato a casa o per portarle la merenda che aveva perso, il suo cuore sussultava pieno di eccitazione; era contenta di vedere che quel ragazzo tenesse così tanto a lei, che provasse un sentimento di protezione come un fratello maggiore... Garry era adorabile, chi poteva negarlo?

Che non le importasse di niente e nessuno era completamente falso. A lei importava molto dei suoi genitori, del suo papà e della sua mamma, e anche di Garry, ma come poteva importarle di gente simile che non faceva altro che sparlare senza conoscere veramente i fatti? Era vero che restandosene chiusa in sé stessa avesse attirato su di sé le malelingue, ma era fatta così: non poteva farci niente...

E poi lei aveva rischiato la vita: questo l'aveva profondamente cambiata. Il mondo di Guertena, il regno dell'arte... Ora che se n'era appassionata, le sarebbe piaciuto rivedere quel posto una volta sola. Rivedere quelle strane statue senza testa e quei quadri di donna che strisciavano sul pavimento... Rivedere tutto quello che non aveva potuto vedere con calma e apprezzare da vera artista...

Nessuno aveva mai saputo del suo viaggio con Garry in quel mondo totalmente folle. Avrebbe voluto parlarne, ma era una cosa da mantenere segreta; il primo e più importante segreto tra lei e Garry.

Ogni anno Ib diventava sempre più grande, ogni anno quel suo desiderio di conoscenza cresceva con lei, finché non riuscì più a reprimerlo, e allora espresse il suo desiderio...

La rosa biancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora