Avevo dei coinquilini, ma sicuramente non stavano ai miei comodi a spiegarmi dove andare, dove erano le sedi, dove sarei dovuta andare ecc. e io non li avrei disturbati. Tra l'altro, dopo solo qualche settimana, non è che eravamo così tanto amici ancora.
Mi sarei arrangiata da sola. Avevo una brochure con all'interno una mappa di tutta la facoltà, ci avrei capito qualcosa, no? Male che andava, avrei potuto chiedere a qualcuno lì intorno...
Va bene, in ogni caso, una volta all'università, il primo giorno, mi sono immancabilmente persa. Fortuna che avevo lezione alle 10:30 ed ero lì già alle 10:00. Mi sono guardata intorno, ho provato a capire, ma con tutta la mia stupidità, non ce l'ho fatta e mi sono vista costretta a chiedere.
Il gruppo di persone più vicino a me a cui avrei potuto chiedere era alla mia destra, appena sotto i portici. Stavano parlando ignari del fatto che di lì a poco una rompipalle li avrebbe disturbati.
"Scusate..." Ovviamente stavo andando a fuoco, con i loro tre sguardi rivolti verso di me. Speravo soltanto che le mie guance non fossero diventate subito bordeaux, altrimenti tanto valeva sotterrarmi in quell'istante. "Sapete per caso dove sta l'aula..." Ovviamente sono scema e mi sono scordata l'aula precisa, quindi ho dovuto esitare qualche secondo per guardare il foglietto dell'orario che avevo in mano, "... l'aula E1?"
Speravo vivamente che non fossero scocciati dalla mia interruzione, anche se il fatto che due di loro se ne stavano andando mi aveva messo ansia.
"Guarda, se vuoi, puoi seguire me, che tanto devo andare nell'aula L, che sta da quelle parti." Mi aveva risposto un ragazzo coi capelli rasati, una leggera barba e gli occhi scuri. Volevo morire dentro sinceramente, perché era bello, scommetto non solo fisicamente.
"Va bene Da, ci vediamo oggi pomeriggio, allora?" Questo, invece, era biondo, occhi chiari, barba e capelli un po' più lunghi. Avevo l'impressione di aver visto quel ragazzo da qualche altra parte, ma era impossibile.
"Va bene Tone, a più tardi. Ciao regaz." Svelato il soprannome di quello che mi sembrava aver già visto... Non che me ne importasse più di tanto, però.
Io in tutto questo ero rimasta lì, impalata, a fissarli, accennando un sorriso quando quei due se ne stavano andando.Non era difficile arrivare alla mia aula alla fine: l'entrata era una di quelle sotto il porticato, bastava fare una rampa di scale e poi a destra.
Quel ragazzo poi era simpatico, abbiamo scambiato addirittura due parole; meglio, altrimenti sarebbe stato ancora più imbarazzante.
"Deduco che non vieni qui spesso" mi aveva detto. Se non avessi capito che lo stava dicendo solo per allentare un po' la tensione, gli avrei risposto male. Grazie al cazzo che non vengo qui spesso, altrimenti non ti avrei rotto le palle per chiederti dove andare se l'avessi saputo. Okay no, non avrei mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere.
"Beh no... in realtà è il mio primo giorno." Credo che il mio imbarazzo fosse evidente, come il rossore dei miei zigomi.
"Ah, buona fortuna allora." Sorrideva mentre lo diceva, che carino. Era sincero, si vedeva. Non ho voluto soffermarmi sul suo sorriso perché così masochista ancora non sono.
"Grazie..."
"Eccola lì sulla destra, io devo andare a sinistra."
"Grazie mille, davvero."
"Di niente. Ci vediamo in giro, ciao." Mi saluta con un cenno della mano ed un sorriso. Dentro di me pensavo soltanto "Eh magari ragazzo sconosciuto senza apparente nome, magari..."
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BOLO IN LOVE
Fanfiction[Fatti e personaggi sono ispirati alla realtà, ma questa storia è frutto di pura inventiva. Nessuna offesa o insulto sono stati intesi.] [Durante la lettura di questa storia è intuibile il fatto che mi piaccia l'indie, ma l'inserimento di frasi o t...