Era passato del tempo dalla prima volta che ci eravamo detti "Ti amo", ormai era una cosa ordinaria. Ci vedevamo quasi ogni giorno, o perlomeno cercavamo di far combaciare il nostro tempo libero, tra lui che doveva filmare e io che dovevo lavorare. Era tutto bello. A volte discutevamo anche, ma niente che non potesse essere risolto nell'arco di poco tempo. Eravamo due opposti io e lui: lui bello, famoso, puntuale, un tipo da alcolici amari, mattiniero; io, lasciamo perdere fisicamente, introversa, ritardataria cronica, tipa da dolce in qualsiasi occasione, più notturna. In realtà, messa così e nella vita di tutti i giorni, avevo più difetti io, che lui, ma lui mi amava anche così. Avevamo imparato a conoscerci e poi ci siamo messi insieme, piano piano ha imparato a prendermi, nel bene e nel male. Quella che a volte non lo capiva ero io, ma a lui andava bene così. Penso che amarsi sia la cosa importante in una relazione, oltre che la fiducia ed il rispetto e quelli senza dubbio c'erano.
Anche gli altri, i regaz, erano felici per noi. Nicolas mi aveva detto che vedeva Dario più tranquillo da quando stavamo insieme. Io non lo avevo detto a nessuno; un po' perché non è che avessi così tanti amici, un po' perché non mi va di sbandierare la mia vita ai quattro venti a volte, a differenza di tutti quelli che vedo nelle mie storie di Instagram. Poi, tra l'altro, non volevo che Giulia lo sapesse; o meglio, credo che già l'abbia scoperto da sola e di conseguenza anche Matilde, ma non mi andava di parlarne perché poi pareva che me la tirassi, quando non è assolutamente così. Avevo l'ossessione di essere giudicata, anche per il mio aspetto fisico, sia dalla mia coinquilina Giulia, sia da Matilde. In realtà, non me ne dovrebbe fregare di quello che la gente pensi. Dario non le ha messo le corna per me, si sono semplicemente lasciati ancor prima che io e Dario diventassimo amici; poi, se devi insultare la nuova ragazza del tuo ex per l'aspetto fisico, allora, zia, dovresti crescere in primis, e poi farti un esame di coscienza perché la bellezza non è tutto nella vita, poi la bellezza vista dagli occhi degli altri è soggettiva. Nonostante pensassi tutto questo, allo stesso tempo avevo la costante ossessione di essere giudicata dalle persone ogni volta che mi vedevano in giro con Dario. Una volta lo avevo fatto incazzare per questo discorso.
"Non so come faccio a piacerti, nonostante tutto."
"Ma perché dici così?"
"Non lo so, Dario. Quando siamo in giro, tipo adesso, mi pare di essere costantemente osservata, mi immagino la gente che pensa "Ah, guarda quello, così bello, deve essere proprio un pazzo ad uscire con una come quella" e mi rattristisco."
"Quella, cosa?" Mi chiese, imitando le virgolette con l'indice e il medio mentre diceva "quella".
"Perché ti piaccio?"
"Perché mi piaci e basta. Vuoi dirmi tu chi può o non può piacermi?"
"Sì, perché non capisco nemmeno io come faccio a piacerti. Cioè di quelli belli come te ho sempre pensato che non mi potrei mai innamorare perché una come me ad uno come te, non potrebbe mai nella vita piacere. Minimamente. Quindi, sarebbe tutto inutile innamorarsi per poi rimanere fortemente delusi."
"Mi fai incazzare quando dici queste cose. Ti rendi conto di quello che dici? Ti senti quando parli, che stai sparando solo cazzate? O te lo devo spiegare io?" Era arrabbiato, ma credo ne avesse tutte le ragioni.
"Dario, le penso veramente queste cose."
"Bene, te le devo spiegare io, allora. Rispondimi adesso. Mi piaci o non mi piaci? Ti amo o non ti amo? Mi sono innamorato di te o non mi sono innamorato di te? Stiamo insieme o non stiamo insieme? Me ne frega qualcosa di quello che pensano o non me ne frega proprio un cazzo di quello che pensano gli altri, chiunque essi siano? Bene, adesso voglio che tu ti convinca di tutte queste cose."
"Ma Dario, non mi hai nemmeno vista interamente. Che ne sai che ti piaccio oppure no?"
"Rebecca, ti prego, la smetti di farti queste paranoie? Ci sto male, perché poi mi sento inutile. Vorrei farti star bene, ma non ci riesco."
"Mi fai stare bene, Dario, non sai quanto. È che non sto bene io con me stessa, al di là di te."
"Ed è proprio questo che non sopporto di te. Ti fai paranoie inutili. Io ti amo, tu mi ami, è questo che dovrebbe bastarti, dovresti fregartene della gente che non conosci e anche di quella che conosci. Io vorrei farti stare meglio, ma non ci riesco. Ti amo, Rebecca. Come te lo devo far capire, più di così?" Dopo questa discussione mi abbracciò forte, come non aveva mai fatto prima. Mi aveva convinto a fregarmene, tant'è che a volte avevo anche pubblicato foto di noi due sulle storie di Instagram. Lo avevo detto anche a Giulia, che era stranamente contenta per me e mi ha detto che anche Matilde si stava sentendo con uno, ma non credeva nemmeno lei sarebbe andata a buon fine, anche perché un po' sotto Dario, secondo lei, ancora lo era.Dario mi aveva anche voluto dedicare "Sei bella davvero" di Motta, dicendo che non poteva essere dedicata ad altre, se non a me. Era perfetta per me, diceva.
Ti sei tolta le scarpe
E ti sei messa a ballare.
Sai sognare per gioco
E sei bella davvero.
Quelle scarpe giganti,
Un nodo alla gola.
Ti guardano tutti,
Ma sei bella davvero
Per chi non sa che anche stasera
Hai gli occhi rossi
E che quando va via il sole
Vuoi ballare
A tutti i costi.
Sei bella davvero.
Quelle scarpe,
Una foto e il sorriso
Che non hai mai dimenticato.
Ti sei vestita da circo
E tutto quello che hai
Lo hai sempre rubato.
Vuoi regalare il tuo cuore
Per andare a dormire
Per pochissime ore,
Ma sei bella davvero.
È incredibile come quel ragazzo mi avesse migliorato il modo di vedere la vita. Anche con quello che indirettamente diceva nei suoi podcast (che non mi perdevo per nulla al mondo). A volte mi mandava audio con queste riflessioni e io li ascoltavo molto volentieri perché era bella la sua voce ed era bello sentirlo parlare praticamente da solo. Mi chiedo come facesse prima di me, se queste idee di podcast le mandasse a qualcuno, se lo capissero come lo capivo io, oppure faceva tutto da solo. Da una parte, speravo egoisticamente di essere l'unica con cui condividesse queste cose, come con la musica indie, mentre dall'altra speravo che fosse felice nel pubblicare tutte quelle cose e che arrivasse in alto facendo ciò che più gli piace.
Lo amavo, non c'era niente di più da dire.
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BOLO IN LOVE
Fanfiction[Fatti e personaggi sono ispirati alla realtà, ma questa storia è frutto di pura inventiva. Nessuna offesa o insulto sono stati intesi.] [Durante la lettura di questa storia è intuibile il fatto che mi piaccia l'indie, ma l'inserimento di frasi o t...