18. Disco

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Dario era puntuale come un orologio svizzero, mentre io, ovviamente, in ritardo.
"Wow, che figa, dove vai?" Mi chiede Giulia.
"Ad una festa, non ricordo il nome del luogo, però."
"Wo, alla conquista stasera. Chi ti accompagna?" Perché tutte quelle domande stasera? Cioè, non è che non ci parlassimo mai, ma di solito non mi faceva il quarto grado.
"Un ragazzo con cui ho fatto amicizia al bar. Comunque, non so per quanto ancora potrò stare qua, non so se mia madre mi taglierà i viveri." Non le avrei detto che, in realtà, era Dario quello conosciuto al bar. Non le stavo nemmeno mentendo, perché, effettivamente, ci avevo stretto amicizia al bar. Era amica di Matilde, l'ex di Dario, e non mi andava parlassero di me, bene o male che sia, non mi andava minimamente.
"Ha scoperto che hai lasciato per ora?"
"Glielo ha detto mia sorella, ha sentito mentre parlavo con una mia amica su WhatsApp e le è venuta la bellissima idea di spifferare tutto a mia madre, ma me ne sono andata prima che la situazione degenerasse." Okay, ora era un po' una cazzata quella dell'amica, ma non le potevo dire che fosse Dario.
"Ah, piccola, mi dispiace." Si avvicina e mi abbraccia. Io ricambio. "Vai e scopateli tutti stasera."
"Giuliaaaa!" Le grido, mentre se ne sta andando nella sua stanza. Dario mi stava aspettando così decido di darmi una mossa.

"Scusa il ritardo. Anzi, grazie di avermi aspettato." Sorrido, dandogli un bacio sulla guancia.
"Guarda, qualche altro secondo e me ne sarei andato via." Rido e gli do una pacca sulla spalla.
"Comunque dobbiamo andare a prendere anche Nicolas, che sicuro sarà in ritardo, quindi gli abbiamo solo dati minuti in più per prepararsi."
Ci dirigiamo prima da Nicolas, che ho scoperto abita praticamente in campagna, quindi piuttosto lontano da dove ero io, poi verso questo locale, più mono che locale, con qualche persona già dentro. Aspettiamo che tutti arrivino e possiamo dare inizio alla serata.

All'inizio è stata una serata tranquilla. Per un po' abbiamo ballato a ritmo di musica house, reggaeton e commerciale. Non troppo di mio gusto, se devo essere sincera, però quando sei lì balli e non ci fai più di tanto caso, ti godi il momento.

Mi avvicino a Dario, per ballare un po' con lui e mi fa "Cazzo, quanto ti sta bene il vestito! Non l'avevo visto in macchina perché avevi il giubbetto." Io, ovviamente arrossisco e lo ringrazio. Balliamo un po' insieme e poi noto che mi fa cenno di andare sui divanetti, dove avevano appena portato due beveroni con dentro molte cannucce, in modo da farci bere più persone.
"Tu non bevi?" Gli chiedo mentre io, Nicolas, Tonno e la ragazza di Tonno ci accingiamo ad una cannuccia a testa. Lui scuote la testa.
"Guido, altrimenti avrei favorito molto volentieri."
"Chi sono gli sfortunati? Tu, Nelson e Frank?"
"Eh già." Ride e fa spallucce. Torna in mezzo ad altra gente e ballare, mentre io proseguo nel bere quella dolce bibita alcolica.

La serata inizia a degenerare un po' (tanto) quando si aggiunge un terzo beverone e ce lo schiantiamo. Penso che, a parte gli autisti, eravamo tutti dignitosamente brilli. So solo che mi sono ritrovata prima a ballare con Beatrice e Nelson, poi con Dario. Eravamo tutti felici nella nostra sbronza.

Dario mi aveva liquidato per andare a limonare con una. Almeno questo è quello che mi pareva do aver visto. Devo dire che un po', ubriaca com'ero, mi stava dando fastidio, così decido di fermarmi un attimo e sedermi sui divanetti, in cerca di un po' d'acqua o qualsiasi cosa da bere. Vicino a me si siede Nicolas e mi chiede "Che fai?".
"Sto cercando da bere, qualsiasi cosa va bene, anche acqua, volendo."
"Tieni. A me non piace." Mi porge il bicchiere che aveva in mano. Era vodka lemon, pessimi gusti Nic se non ti piace, devo dire.
"Grazie." Gli sorrido, porgendo il bicchiere che era suo, ma ormai vuoto.
Mentre lo ripone sul tavolinetto di fronte a noi, si avvicina piano piano e io lo assecondo. Alla fine, siam finiti a limonare sui divanetti.
A dire il vero, non solo sui divanetti, ma anche sula pista da ballo, perché poi ci siamo alzati e messi a ballare. Ci siamo interrotti poco dopo per limonare di nuovo. Però è stato bello. Ricordo che Sofia mi ha detto "Ah vedi, hai fatto bene a venire. Brava, brava." Ridendo mentre me lo diceva all'orecchio ed io, in risposta, l'ho abbracciata, non per un motivo ben preciso in realtà.

Non ricordo altro, ma ricordo solo che mi sonosvegliata in un letto e una casa non mia. 

Ciao ragazzi! Sono di nuovo qua a rompervi a fine capitolo per scusarmi l'ennesima volta. È che ho sempre il problema dell'università che mi prende molto tempo e ovviamente ha la priorità, però piano piano la storia scorre. Io spero di poter continuare presto e non lasciarvi così tanto sulle spine (proprio perché so quanto sia odioso).
Se vi va di farmi sapere se vi sta piacendo o meno, io accetto qualsiasi critica e commento.❤

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