Casa, università, università, casa. A volte andavo a far la spesa per me e per gli altri, altrimenti questa era la mia routine, ormai da settimane.
Alcune lezioni erano a frequenza obbligatoria, quindi dovevo restare fino alla fine; non che me ne fossi voluta andare prima o non andare proprio comunque. Non avevo niente da perdere, ma è più un fatto psicologico dell'essere obbligati a fare qualcosa.
Ma, tralasciando la mia monotona vita, devo ammettere a me stessa che quel ragazzo che mi aveva accompagnata in aula tempo fa non lo avevo rivisto spesso, forse tre o quattro volte, e mi dispiaceva.
Mi chiedo perché mi importasse. Cioè, in realtà, non è che mi interessasse più di tanto; era sicuramente un bel ragazzo, sembrava anche gentile da come si era posto in quei pochi minuti, ma finiva lì. Per come sono fatta, non avevo nemmeno voglia di pensare a qualcosa in più, ma mi incuriosiva e non capivo precisamente il perché.Comunque, gira e rigira, l'inverno stava arrivando e io avevo bisogno di rinnovare, almeno in parte, il mio guardaroba. Tornavo a casa mia ogni tanto, ma non potevo portarmi mille valigie solo per traslocare l'armadio intero, quindi mi servivano altri indumenti.
Ho colto l'occasione per fare un giro in un centro commerciale vicino il centro di Bologna con la mia coinquilina, Giulia.
Okay, in realtà me lo aveva chiaramente proposto lei. All'inizio ero scettica perché ci sarebbero stati anche dei suoi amici o compagni di corso, non avevo capito bene a dire la verità, però, fatto sta che, introversa come sono, mi sarei sentita molto a disagio. Però, ci ho ripensato e, male che andava, non sarei più uscita con loro, poi mi servivano vestiti, quindi avrei preso due piccioni con una fava.Fatto sta che abbiamo, o meglio, hanno deciso di andare un sabato pomeriggio, ma non è questa la cosa più scioccante. Quello che mi ha spiazzata è stato il fatto che me lo sono ritrovato in mezzo a quella gente. Esattamente, il bel ragazzo gentile senza apparente nome era in mezzo a quella gente, a quanto pare in veste di fidanzato di una compagna di Giulia. Cosa ancor più ironica è che la ragazza in questione faceva il quarto anno di giurisprudenza, stessa facoltà che avevo scelto io.
Comunque, strano fosse fidanzato, molto strano. Chissà perché non ne ero per niente stupita. Ma pure più strano era che si ricordava di me, ovviamente facendolo notare anche agli altri presenti.
"Allora? Hai trovato l'aula le altre volte?"
Grazie per avermi fatto arrossire. "Beh grazie a te sì." Rido leggermente mentre lo dico.
"Ah ma vi conoscete?" chiede Giulia stupita.
"Nì... cioè gli ho chiesto indicazioni per la mia aula il primo giorno, tempo fa."
"E bravo Dario" grazie Giulia per avermi svelato il misterioso nome.
"Comunque, piacere Dario." Confermo che è educato
"Piacere Rebecca." Rispondo stringendogli la mano che mi aveva porto
"Ah sì, comunque lei è Matilde, lei Francesca, va beh lui Dario e lei Alessia." Me li presenta tutti, e io rispondo a mia volta.Devo dire che il pomeriggio non è andato male come pensavo. Sono tutte simpatiche le amiche di Giulia, Dario pure. Io ho comprato quello che mi serviva, siamo andati a cena all'America Graffiti vicino casa mia e di Giulia, poi a casa.
Parlando con Giulia, la sera, di sua spontanea volontà (di certo non sono stata io a giocarmi subito la carta "Domande su Dario", poi non è che mi fregasse così tanto), ho scoperto che non era programmato venisse, ma si era liberato all'ultimo e si è fatto un giro con la ragazza. Se devo essere sincera, non mi sono sembrati così affiatati quei due. Giulia mi ha detto che da quando li conosce il loro rapporto è sempre stato un po' così. Cioè si vogliono bene, ma, secondo lei, non si amano e sono prossimi alla rottura, quella classica del "Ci lasciamo, ma rimaniamo amici". Vorrei dire che non capisco questo concetto e che lo trovo pure troppo smielato, ma, in fondo, che ne so io, che, al massimo, mi sono presa qualche cotta in terzo superiore, ovviamente non ricambiata.
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BOLO IN LOVE
Fanfic[Fatti e personaggi sono ispirati alla realtà, ma questa storia è frutto di pura inventiva. Nessuna offesa o insulto sono stati intesi.] [Durante la lettura di questa storia è intuibile il fatto che mi piaccia l'indie, ma l'inserimento di frasi o t...