13. Momenti

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REBECCA'S POV
Numero sconosciuto: Rebecca, sono Nicolas, Dario mi ha dato il tuo numero.
Ah, okay. Mi chiedevo il perché avesse il mio numero.

Rebecca: Ciao Nicolas!
Nicolas Paruolo: Ti volevo scrivere perché credo di aver perso la scommessa, se ti ricordi.
Rebecca: Ah, hai perso?
Nicolas Paruolo: Beh, oddio. Questo me lo devi dire tu, io ti credo.
Rebecca: Devo dire che la mascherina ad ombretto di Cesare mi ha un attimo stupito.
Nicolas Paruolo: Plot twist?
Rebecca: Ti piacerebbe😂
Nicolas Paruolo: Ci speravo. A quando la pizza?
Rebecca: Dimmi tu, non sono molto impegnata ultimamente.
Nicolas Paruolo: Domani pomeriggio?
Rebecca: Lavoro, purtroppo. Dopodomani no però, sono libera dalle 13:00.
Nicolas Paruolo: Perfetto, direi. Dove la porto?
Rebecca: Sulla Luna.
Rebecca: No scherzo. Cringe a parte, ovunque vuoi, penso che conosci sicuramente meglio di me Bologna. Però io mi sposto a piedi, sappilo.
Nicolas Paruolo: No problem. Piazza Maggiore è piena di questi posticini qua.

Mi ero quasi scordata della scommessa, se devo essere sincera. Però, non mi sarebbe dispiaciuta una pizza con Nicolas, anche se mi sarei vergognata un sacco.

Nicolas era lì che mi stava aspettando, fuori dal bar, avevo tardato perché cerano un po' di clienti in quel momento e sono dovuta rimanere.
"Scusa il ritardo, ma non è stata stranamente colpa mia stavolta. Ti prego di non notare la mia faccia perché è stata una mattinata movimentata oggi." Ero tutta frettolosa, a momenti perdevo il fiato.
"Tranquilla, tanto sono un ritardatario cronico anche io. Sono arrivato poco fa. Anzi, da una parte meglio che hai tardato, altrimenti ti avrei fatto aspettare io. Sarebbe stato poco galante."
"Va bene, dai. C'è la parità dei sessi ormai, no? Ma, comunque, dove andiamo?"
"Pizzeria in fondo al viale, ci sei mai stata?" Scuoto la testa. "Bene, lì la fanno buona secondo me."
"Va bene, capo." Rido e lo seguo mentre si dirige alla pizzeria.

Devo ammettere che aveva ragione. "Questa pizza, comunque, è buona, quasi quanto la pizzeria dell'altro giorno." Dico, mentre me la sto ancora gustando. "Gratis lo è ancora di più."
"Ehi!" Ridiamo tutti e due.
"Va bene, ma non è mica colpa mia se perdi le scommesse." Ridiamo ancora di più tutti e due.
"Due parole e mi hai asfaltato." Beh, in effetti non era da me tutta quella sfrontatezza, ma non me ne potevo stare in silenzio per tutto il tempo. Poi, comunque, avevo una certa confidenza con Dario, Nicolas e gli altri, quindi non mi vergognavo più di tanto.
"Dai, alla prossima scommessa perdo io, così siamo pari." Gli faccio l'occhiolino, scherzando.
"No, no, basta. Non voglio scommettere più con te."
"Ti mando in bancarotta se ogni volta mi offri cibo." Rido anche se era più un insulto verso me stessa, che uno scherzo in sé per sé. "Sono il tipo di ragazza a cui faresti meglio a regalare un vestito piuttosto che una cena fuori, perché ti costerebbe meno." Non so se aveva ben capito il paragone, spero di sì, altrimenti mi sarei sentita stupida.
"Quando compi gli anni? Così ti regalo un vestito."
"Eh, addirittura. 16 Agosto, comunque. Tu?"
"12 Novembre, come Dario."
"Ah festeggiate insieme, allora."
"No, aspetta, mi son espresso male. Il mio compleanno è il 12 Novembre, quello di Dario è il 16 Agosto, come il tuo." Oh, cazzo, pure il compleanno uguale.
"No, dai. Mi prendi per il culo? Che coincidenza! Non ci credo!" Sbarro gli occhi, incredula.
"Sì, ti giuro."

Finiamo le pizze e lui va a pagare, anche se per un momento gli ho chiesto se era sicuro di voler veramente pagare per una scommessa così stupida. Mi ha detto che avrebbe pagato a prescindere. Ci incamminiamo verso Piazza Maggiore e riprendiamo a parlare.
"Senti, Rebecca, ma... a te piace Dario?" Spiazzata completamente. Questa domanda mi ha fatto esitare un attimo perché mi sono fermata a pensare a Dario, a Nicolas, a quale complotto ci fosse sotto, a cosa provassi per Dario, a cosa Dario provasse per me, ma la risposta era ovvia.
"Oddio, Nic, in che senso?" Beh, non è che ci fossero tanti sensi, Rebecca. "Cioè, fisicamente è un bel ragazzo, questo sì. Ma anche tu e gli altri regaz lo siete. A parte che una persona non mi interessa in base all'aspetto fisico, e no, non mi piace. Non lo conosco ancora così bene per dire che mi interessi sotto quel punto di vista." Non so che cosa avevo appena detto, mi stavo un attimo impanicando. "Ma perché questa domanda?"
"No, tranquilla, era per purissima curiosità. Non c'è un secondo fine, te lo assicuro, né da parte mia, né da parte sua. Ti ho messo in ansia con questa domanda, scusa." Era visibilmente dispiaciuto. Certo, tanto poi tutte le paranoie mentali me le sarei fatta io, mica lui.
"No, tranquillo, anzi. Certo, non è una domanda solita, ma non ho nulla da nascondere. Fidati che se avessi una cotta per Dario si capirebbe, a partire da questa domanda. Un Cupido, poi, non avrebbe fatto male. Galeotto fu quel Nicolas..." Rido e lui lo stesso. Non è che mi quadrava questa situazione, però ho deciso di credergli per la mia sanità mentale.

Il resto del tempo speso insieme è stato tranquillo,abbiamo parlato del più e del meno, Nic era davvero un cucciolo. Però, quelladomanda mi aveva spiazzato davvero. 

[Spero che per ora vi piaccia, fatemi pure sapere. Vi auguro un Buon Natale e buone vacanze❤]

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