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Athena ha sempre avuto ragione, quella persona ci stava portando dove non saremmo mai potuti tornare indietro, stavamo diventando ciò non saremmo mai voluti essere. Mi stupisco ogni volta che ci penso, davvero ero così cieco da andarle contro ogni volta che cercava di farmi ragionare.

Sono stato uno stupido.
Non sei stupido.

-Athena...- sussurrai - come fai a non dire una cosa del genere, lo sono- dissi abbassando il capo, per guardare quel punto, era apparentemente pulito, ma io ricordo tutto, per me è tutto come prima. Non è cambiato nulla. C'era quella macchia di sangue, lei era lì, senza vita. Gli occhi spenti e vuoti.

Gli volevi bene
Sorrisi amaramente, si esattamente. Mi fidavo, ecco, è quello il mio problema. Mi ero fidato.
Succede
Ma come fai a consolarmi ancora? Cioè, dai.
Perché so quello che vuoi fare.
E lo accetti?
Si.

Era così strano che lei accettasse qualcosa, speravo solo che fosse tutto frutto della mia testa, che il dolore, il profumo di lei che ancora girava per casa.
Perché sono tornato? Perché sono così convinto di ciò che sto facendo?

È una pazzia.
Si, sto diventando pazzo. Era tutto così assurdo, come faccio io a sapere quello che le è accaduto.

Ascoltami.
Ma non ti farà altro che male, e te ne ho fatto abbastanza.
Non è vero.  Tu mi ami.
Tu dici? Non mi pare.
Esci.
Cosa... Perché?
Esci.

Senza capirne il motivo mi alzai, presi il giubbotto e velocemente uscì fuori dal palazzo.
Mi guardai attorno, perché sono corso fuori?
Eccola, va da lei.

Lei chi?
Mi guardai attorno, vidi una ragazza, con il capo abbassato, passare velocemente davanti ai palazzoni.
Margherita.

-Margherita- dissi avvicinandomi alla è ragazza, che si fermò e sbiancò appena mi vide - Fabio... Sei... Sei qua? - disse sorpresa - sono tornato da poco, come stai? - chiesi - sto bene... Diciamo- disse alzando le spalle, non stava bene, glielo si vedeva in faccia - perché sei tornato? - chiese - glielo dovevo Marghe, glielo dovevo -

Diglielo, ti aiuterà
-cosa.. Cosa vuoi fare? - chiese - proprio quello che stai pensando- risposi - sei pazzo- rispose - lo so... - alzai le spalle - voglio aiutarti- sorrisi - grazie- posai una mano sulla sua guancia accarezzando la dolcemente - sono felice che tu sia qua, penso che lo sarà anche lei - disse, come faceva a saperlo - eh?-risposi confuso - l'ho sognata, qualche settimana fa, era come se... Non so, mi avvisasse di qualcosa. Penso proprio di questo-sorrise

Sempre la solita.

-probabile-alzai le spalle - Fabio- disse facendosi seria - qualsiasi sia la tua idea, qualsiasi siano le tue intenzioni, voglio esserci anche io- precisò e annuì - e voglio chiederti solo una cosa - disse - dimmi pure - sorrisi portando le mani nelle tasche - parla con Martina, ha bisogno di te- disse - cosa? - chiesi confuso - tua figlia Fabio, ha bisogno di te. Adesso sta a Genova dal suo fidanzato, ma appena è possibile.. Prova almeno a parlarci. Ti prego- disse - si, va bene Marghe.- risposi.

Era giusto che lo facessi

La mora sorrise compiaciuta - beh... Allora ci si vede- sorrise - certo- risposi, lei se ne andò, rimasi a guardarla, mentre con le sue scarpe da ginnastica e la camminata veloce si allontanarono da me.

Ti piace?
Eh?
Ti piace?
Scossi la testa
Non mi offendo, anzi.
No Athena, no
Ho capito. Ti piace.

Questa cosa era assurda.

Ma vi sta piacendo?

Vendetta|| MarracashDove le storie prendono vita. Scoprilo ora