Il viaggio verso Milano fu silenzioso, nessuno dei due aveva motivo di parlare e non sembrava nemmeno il momento adatto per discutere di qualcosa che in quella situazione era davvero inutile -senti, ti porto da tuo fratello, andai dal medico assieme a lui. Va bene?- disse Cosimo mentre continuava a fissare l'autostrada -perché?- domandai in disaccordo -perché è pericoloso, e se davvero vuoi che le cose per il bambino vada bene, per una cazzo di volta voglio che tu stia al posto tuo. Okay?- disse girandosi per pochi istanti nella mia direzione, sbuffai e portai una mano sul ventre accarezzandolo.
Cosimo allungò la mano verso di me, posandola sulla pancia assieme alla mia -ti giuro, ti farei venire, ma non voglio che tu stia male. Hai sofferto abbastanza, sia te che il bambino.- disse rivelando la parte paterna che tanto teneva nascosta, non ne capivo il motivo, era una bella cosa e sicuramente lui era abbastanza portato per fare il padre. Era una persona amorevole e per quanto cercasse di dimostrare il contrario ci sapeva davvero fare con le persone, era divertente e sapeva come prenderti quando capiva che tipo di persona eri. Cosimo sa il fatto suo, è solo che non deve far vedere chi è realmente, e questa cosa, in parte, mi fa innervosire. -saresti un ottimo padre.- confessai -lui sorrise -tu pensi?- chiese -lo penso davvero, solo che se la smettessi con le cazzate...- dissi ridendo -dovresti dirlo prima al padre di tuo figlio. E voglio aggiungere che è maschio, senza ombra di dubbio.- disse sicuro -ma dai, e se fosse femmina?- risposi alzando un sopracciglio -tralasciando che tua figlia ti ammazzerebbe, ma comunque no, è maschio.- disse serio -come vuoi.- risposi ridendo.
Il resto del viaggio fu nuovamente silenzioso, l'ansia era abbastanza palpabile tra me e Cosimo. Speravo soltanto che le cose sarebbero andate bene, senza troppe complicazioni e che Fabio stia bene. Il cellulare di Cosimo squillò, dopo qualche imprecazione per la difficoltà di fare due cose, riuscì a rispondere -dimmi...siamo a Milano, tra poco veniamo da te...come cazzo fai ad essere già lì? Non puoi tornare indietro poi? Okay, ma devi portarla dal ginecologo...perfetto, bella.- disse riattaccando -chi era?- chiesi -tuo fratello, ci attende un cambio di direzione.- disse prendendo poi l'uscita verso Milano -per?- chiesi -Barona, torni a casa.- disse -cosa?- domandai confusa -quando saremo lì ti spiegherò meglio.- disse mentre continuava a guidare per le strade trafficate della nostra città. Restai a guardarla per qualche istante, per quanto possa averla odiata per un periodo di tempo, ora come ora la amo, e forse anche troppo. La sento mia. Ma è in momenti come questi che ti rendi conto di quanto tutto sia inevitabilmente una merda, di quanto questa città ti soffochi e non ti molli in nessun modo.
Potrai fare anche il giro del mondo, se il tuo posto è quello tornerai sempre al punto di partenza, e tutto inevitabilmente sarà come lo avevi lasciato.
SIAMO QUASI ALLA FINE OH, ANZI, FORSE IL PROSSIMO E' PROPRIO LA FINE.