-l'operazione è andata bene, lo terremo sotto controllo per un po'...non vorremo che ci siano delle complicazioni che non abbiamo notato durante l'operazione, ma per il resto i valori sono ottimi.- disse il dottore, Cosimo annuì -possiamo vederlo?- domandai speranzosa -si, ma per il momento è ancora sotto anestesia, dovrebbe svegliarsi tra un po'.- disse indicando la stanza poco distante da noi, annuì e dopo averci congedato con un rapido cenno del capo andò via, e io e Cosimo andammo verso la sua stanza. Mi affacciai, diversi macchinari erano attaccati al suo corpo e lui coperto per metà busto da un lenzuolo bianco, immobile.
Mi si strinse il cuore a vedere quella scena, non era giusto, non era giusto tutto quello che ci stava succedendo. Non potevamo andare avanti così, non potevo rischiare di perderlo, non volevo. Athena ti prego, aiutami. Mi avvicinai al suo corpo, accarezzando il volto rilassato e coperto dalla barba, iniziai a lottare con me stessa per non piangere, non potevo permettermelo in questo momento. Lui stava bene infondo. -Dio ma che stai combinando.- sussurrai ridendo amaramente -non fare così.- disse Cosimo avvicinandosi a me -sta bene no?- continuò poi -sì, ma a che scopo tutto questo? Perché non finisce tutto...- sussurrai portando lo sguardo prima sul guercio e poi sul mio fidanzato. -bimba, sta tranquilla, finirà tutto. Ti fidi di me?- disse -sì, mi fido Cosimo, sei mio fratello...- dissi, lui sorrise -e allora da adesso, si fa come dico io.- disse in tono serio mentre fissava quello che per lui era il fratello di una vita su un letto di ospedale.
[...]
-dobbiamo fare qualcosa.- dissi portando una mano sul ventre e accarezzando dolcemente la pancia -puoi chiamare Emiliano? Non puoi restare da sola, ora sei un bersaglio facile.- disse Cosimo, e lì mi resi conto che la prossima che poteva far la stessa fine di Athena ero io. Abbassai il capo stringendo gli occhi, ma in che guaio ci siamo cacciati? -no, ehi no.- disse Cosimo stringendomi a sé -andrà tutto bene promesso.- disse asciugandomi le lacrime -Fabio...dobbiamo stare attenti anche a lui...- dissi rientrando nella stanza e fissando il mio fidanzato che era ancora lì fermo. Respirava regolarmente. -penserò anche a lui, possiamo fare due turni, tu il giorno e io la notte. Capiranno.- disse Cosimo fiducioso -e come farai?- domandai retorica, ormai conoscevo anche io quello stronzo, avrebbe fatto di tutto pur di farti trovare impreparato -non ti preoccupare, il ferro dietro lo posso portare, devo provvedere a te.- disse -no.- chiarì -Margherita ti rendi conto che la situazione è una merda? Non ti mettere a fare la bambina cazzo.- disse serio -non sto facendo la bambina, non voglio responsabilità.- dissi seria -la gravidanza ti fa male...- disse esaperato -io penso il contrario.- disse una voce esterna, mi girai e sorrisi, si era svegliato -amore.- dissi correndo verso di lui, mi allungò un braccio e lo strinsi a me -come stai?- domandai -sono stato meglio.- disse sorridendo -fra ci stai facendo disperare.- disse Cosimo ridendo, lui sorrise -lo so... ma abbiamo quasi finito.- disse alzando le spalle con fatica -dobbiamo fare così...- disse Cosimo -staremo qua con te, ovviamente dobbiamo giocare al suo stesso gioco.- disse, Fabio annuì -e lei?- chiese -a lei ci penserà Emiliano, per forza.- disse alzando le spalle -chiamalo domani.- disse sistemandosi meglio nel letto -questa sera sta tu con lei...non perché non mi fido di suo fratello, ma una cosa alla volta. Adesso è più importante che stia al sicuro.- disse e mi guardò -è importante anche che lui o lei stia bene.- sorrise allungando lentamente la mano sulla pancia -ed è anche importante che il suo papà stia meglio.- risposi -il suo papà starà benissimo...- sorrise guardandomi