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Qualcosa non mi torna, non riesco a capire, sento una strana sensazione eppure non so come fermarla. Non riesco a trovare quel figlio di puttana, e so che finché non lo trovo, non riuscirò mai a realizzare finalmente il mio obiettivo, non riuscirò a vivere serenamente la mia relazione e non potrò mai più vivere in generale. 

Ma sto facendo tutto questo al prezzo della mia stessa vita? Sì. Al costo della mia stessa felicità. L'amore porta alla follia, e io ormai sono nel pieno di essa.

-Fabio ti devi dare una calmata, continuarlo a cercare non farà altro che portarti nella sua bocca.- disse la mia fidanzata portando una mano sulla mia guancia -devo sistemare tutto, non posso...- sbuffai -e lo farai, ma con calma, ogni cosa avrà il suo tempo. Mi credi, vero?- sorrise lei sincera, annuì, anche se poco ci credevo. Non sarei riuscito a sistemare le cose. Non ce l'avrei fatta. -non mi credi, l'ho capito.- riprese dopo poco imbronciata, la strinsi a me sorridendo leggermente per quelle sue espressioni da bambina  -ti credo scema, ma devi avere pazienza.- le dissi cercando di farle cambiare idea. In qualche modo avrebbe smesso di insistere e avrebbe incominciato a credermi, e soprattutto a fare come le dicevo io. -mh.- rispose lei poco convinta incrociando il suo sguardo con il mio. Lasciò un bacio a stampo e suonarono al campanello.

Mi alzai con qualcosa che mi diceva di non andare ad aprire e di nascondermi, eppure evitai quel pensiero, sapendo che probabilmente era Cosimo, che non vedevo da tempo. Si sarà ricordato della mia esistenza, oppure sarà venuto a vedere il nipote, sapendo che Margherita era incinta. Aprì la porta ma quello che mi trovai davanti non era esattamente quello che mi aspettavo, era venuto a casa mia per cosa? -che vuoi?- domandai pronto a chiudere la porta per evitare un qualsiasi suo contatto, o in generale, per far concludere al più presto questa conversazione che doveva ancora incominciare -bene Rizzo, visto che stai cercando da tempo i responsabili della morte della tua ragazza, o meglio ex ragazza, visto che da quanto ho potuto vedere e sentire in giro, hai già trovato un altro buco dove metterlo.- rise. Spalancai la porta e lo afferrai per il collo. -oh sì Fabio, avanti ammazzami.- disse esortandomi a fare pressione sul suo collo -lo sai bene quello che è successo, vero? Lo sai come l'ho scopata? Penso che nemmeno con te ha urlato così tanto.- rise mentre la mia rabbia continuava a salire, facendomi stringere la presa, lui rideva. 

Perché lo faceva? Gli divertiva sapere che era morto?

-non ti conviene Rizzo, per nulla.- disse mentre la mia presa rallentava, qualcosa di freddo venne posato sul mio stomaco, abbassai lo sguardo e vidi la pistola, mi venne quasi da ridere -sei così piccolo che vieni col ferro?- dissi fissandolo bene lasciando definitivamente la presa dal suo collo -diciamo che non mi piace perdere.- rispose alzando le spalle -che vuoi?- chiesi -la tua ragazza.- disse -scordatelo.- risposi serio, ma che cazzo voleva delle mie tipe? -come?- domandò facendo più pressione sul mio ventre. Questa volta non avrebbe vinto. -non ci pensare nemmeno, lei non è come Athena, sa chi cazzo siete.- dissi serio, lui sorrise soddisfatto -ottimo! Sarà ancora più appagante.- rispose -non ci pensare nemmeno, che cazzo vuoi dalle mie tipe?- dissi serrando i pugni -ti ho sempre visto con delle superfighe, e mi son sempre detto "perché a lui sì, e io no?" Ho provato più e più volte a fotterti quella troia che avevi prima, ma ha preferito passare alle maniere forti.- disse e alzò le spalle, caricai il pugno che si scontro violentemente contro il suo volto -e con questa sarà la stessa cosa! Arrenditi Fabio.- disse dopo poco rialzandosi da terra -te la devi dimenticare!- urlai scagliandomi contro di lui.

Un colpo esplose. Caddi a terra, urlai il nome della mia ragazza. Tutto ad un tratto divenne offuscato, non sentivo più nulla, solo il dolore della ferita che cercavo di tamponare con la mano. Buio. 

Vendetta|| MarracashDove le storie prendono vita. Scoprilo ora