-minchia frate, stai messo proprio male.- disse Cosimo mentre recuperava la seconda bottiglia di vodka che avevo lasciato a terra qualche giorno fa, alzai le spalle, sapevo di stare peggio di come pensassi da quando sono rientrato nella Barona. Ormai non ho più nulla da perdere, sto buttando via tutti i miei ideali, sto sacrificando la mia libertà per fare la giustizia che non è stata data alla persona più importante della mia vita.
E non era giusto che dovessi io rischiare di finire in galera, e vedere che gli ultimi stronzi che hanno ucciso la mia ragazza sono là fuori, liberi. Non l'ho mai accettato e oggi non sarà quel giorno.
-Fabio, non so quante volte te l'ho detto, ma sono ancora convinto che stai facendo una stronzata, vuoi stare alla Barona? Va bene, nessuno te lo vieta. Ma stai gettando solo tempo, stai facendo un guaio uno dietro l'altro, dove vuoi arrivare?- disse Cosimo interrompendo i miei pensieri, sospirai -Cosimo, sto facendo quello che sta legge di merda non mi ha voluto dare. Ti rendi conto? Quattro merde hanno ucciso la mia fidanzata, e nessuno ha fatto nulla, non ti sembra assurdo?- dissi guardandolo negli occhi, lui sospirò e alzò gli occhi al soffitto, sapevo di non averlo convinto, e so anche che in parte aveva ragione. Ma il senso di dovere nei confronti di Athena è ancora vivo, glielo dovevo, le avevo promesso di starle affianco, di proteggerla. Ma non ci sono riuscito, come posso andare avanti dopo tutto ciò che le era accaduto? -non puoi tornare a farti giustizia dopo due anni, è assurdo Fabio. Hai ancora tanto tempo a disposizione per rifarti una vita, perché devi sprecarlo così?- disse, scossi la testa -nessuna potrebbe prendere il suo posto.- ammisi, Cosimo sbuffò -smettila, devi smetterla di essere ossessionato da questa cosa. Per quanto tu possa amarla ancora, lei vorrebbe che tu andassi avanti Fabio, la conoscevi meglio di me. E sai quanto ci teneva a farti stare bene, voleva essere la ragazza perfetta, perché non si è mai sentita alla tua altezza, devi smetterla di pretendere certe cose da tutte le tipe. Sono tutte diverse.- disse
-quindi secondo te, dovrei uscire con quella che era la sua migliore amica?- chiesi alzando un sopracciglio -sì, perché so che ci stai morendo dietro da quando l'hai vista, nessuno te lo vieta, e non fai alcun torto.- disse, annuì. Volevo solo chiudere quel discorso, perché sapevo che presto o tardi sarebbe finito in qualche litigio. Ma Cosimo aveva ragione, in parte dovevo andare avanti, non potevo rimanere nel passato ancora. Ma questa storia mi attanagliava l'anima, mi faceva e mi fa stare male ancora, non volevo soffrire ancora.
-e comunque, questa sera, andiamo in discoteca.- disse, lo guardai, non volevo andarci -c'è anche lei, dovresti venire.- continuò -non credo.- risposi distogliendo lo sguardo -tranquillo, passo a prenderti alle nove.- disse accendendosi una sigaretta -ma cazzo.- risi -tranquillo frate, ci penso io.- sorrise.
Scossi la testa sorridendo e sedendomi affianco a quello che era davvero mio fratello, l'unico che era rimasto. E sono convinto che resterà sempre.
Lo sono anche io, ti vuole davvero bene.
-ma quindi che pensi di fare con tua figlia?- chiese spegnendo la sigaretta nel posacere che aveva in mano, alzai le spalle -pensavo di andare da lei.- risposi -ma non lo so.- continuai, conoscendola mi avrebbe cacciato in tempo zero. E forse aveva anche ragione, non meritava me come padre, non meritava di stare ancora male. -ti dirò una cosa...- disse lanciandomi uno sguardo veloce -prima di andare a Genova, Martina è stata per qualche settimana da me. E ti confesso che si vedeva che stava male, in poco tempo le è stato tolto un padre, non tanto per Athena...non avevano tutto questo rapporto. E lo sai anche te.- disse, e annuì, avevano due caratteri opposti, e cercavano sempre di sopportarsi comunque. -ecco, se non fosse stato per me o per Margherita quella ragazza avrebbe fatto una brutta fine. E fortunatamente Diego ha fatto la cosa migliore a portarla via di qua.- disse, mi sentivo ancora più stronzo di quanto non lo fossi già.
-dovrei davvero andare, almeno per chiederle scusa...- dissi -ma che rapporto aveva con Margherita?- chiesi interessato, mi stupivo che si fossero avvicinate, a stento si parlavano quando si vedevano. Cosimo sorrise -molto buono, parlavano molto spesso, facevano discorsi che manco riuscivo a seguire.- rise -avresti dovuto vederle, erano davvero uniche assieme. Andavano d'accordo in una maniera incredibile, mi sono stupito anche io.- continuò, sorrisi, dovevo ringraziare anche Margherita -a che pensi adesso?- chiese interrompendo il suo discorso -che dovrei parlare anche con Margherita.- dissi guardandolo -e visto che c'è anche lei questa sera, penso di farlo.- dissi e lui sorrise -e sta attento...- rise -c'è anche il fratello, Emiliano, quello ti ammazza.- rise, scossi la testa -ci manca solo lui.- continuai ridendo.