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-mi raccomando ragazzi.- disse Emiliano guardando entrambi, gli sorrisi -fidati.- risposi -andrà tutto bene.- dissi per poi dargli una pacca sulla spalla. -spero per voi.- continuò -quanto sei negativo Emiliano!- disse ridendo la ragazza, anche se sapeva bene che non c'era niente di cui ridere. Anzi, c'era da preoccuparsi. Lui scosse la testa sorridendo e abbracciò la sorella, infine uscimmo per entrare nella mia Audi posta dopo il cancello di ferro. Lei mi strinse la mano e mi sorrise felice, non capivo da dove prendesse tutta quella positività, come faceva ad essere così felice?  Non c'era niente per cui esserlo, eppure lei cercava di far finta di niente, come se le cose andassero davvero per il verso giusto.

Misi in moto la macchina e partì verso l'autostrada che ci avrebbe riportato in quartiere, restammo in silenzio mentre le canzoni che passavano per radio interrompevano l'atmosfera strana che si stava creando. -Marghe.- dissi richiamandola -dimmi.- rispose lei poco dopo -non voglio che tu succeda qualcosa...ora che torniamo a casa, e quindi...volevo chiederti di fare attenzione, non potrò esserci sempre e mi dispiace, ma non voglio che ti risucceda la stessa cosa.- ammisi mentre diversi brividi a quel pensiero scossero il mio corpo -amore, non mi succederà niente. Andrà tutto bene, e poi, come hai detto tu...una volta finito tutto, ce ne andremo, da soli. Ricominceremo un'altra vita altrove.- sorrise rassicurante, oh Marghe, come avrei voluto avere la tua testa. -vorrei essere positivo come te.- sorrisi rammaricato -Fabio, sono preoccupata quanto te, non pensare. Ma oltre a ciò che mi è successo, devi sopportare anche le mie paranoie? Penso basti.- sorrise, portai la mano sulla sua guancia accarezzandola dolcemente, distogliendo per qualche secondo lo sguardo dalla strada -mi sento fortunato, dopo quasi tre anni.- sorrisi, lei sorrise arrossendo leggermente. -ti amo.- disse lasciando un bacio veloce sulla guancia.

[...]

-finalmente...- sussurrai buttandomi sul divano, chiudendo gli occhi stanco, dalla nottata passata ad occhi aperti e dopo la mezz'oretta circa di auto, non era facile guidare nelle mie condizioni. -se sei stanco, perché non vai a dormire?- disse Margherita posando una mano sulla mia schiena accarezzandola dolcemente e abbassandosi alla mia altezza, le sorrisi e la tirai a me, stringendola. -anche così, a me sta bene.- risi, lei rise e si allontanò nuovamente -dai scemo, vai, avete fatto la veglia per niente.- scosse la testa -per niente non saprei sai.- risposi -fidati Fabio, mi conosco molto bene.- disse -ma eri, tipo incosciente.- dissi confusa -inizialmente, poi so cosa ho fatto.- rispose, alzai un sopracciglio -so anche del foglietto, non so chi fosse quell'uomo, ma mi stava seguendo, non riconoscevo nemmeno più il posto, ma evidentemente nemmeno lui lo conosceva.- sorrise -tu stai male.- risposi confuso -diciamo.- rispose lei sorridendo mentre mi spingeva verso la camera -vedi di dormire.- disse interrompendo il discorso -detto da te, e verso di me, fa ridere.- l'assecondai ricordandole la nostra insonnia -tu provaci lo stesso.- continuò mentre io mi sedetti sul letto e lei chiudeva la porta.

Mi sdraiai, mentre dal altro lato della casa non c'era alcun rumore, Margherita stava cercando di farne il meno possibile, sapendo quanto fosse complicato per me addormentarmi. In parte mi stupiva e preoccupava il fatto che lei sapesse cose le stesse accadendo, e non capivo perché continuasse ad assecondare quello che le dicesse la testa nonostante la sua coscienza, sveglia, le dicesse e le facesse capire che stava sbagliando. C'erano diverse cose che non mi erano molto chiare e che lei nemmeno si preoccupava di spiegarmi.  A me non piace sapere le cose all'improvviso, soprattutto in questa situazione, lei dice di non volermi preoccupare, eppure lo sono quanto dovrei esserlo.

E la cosa che mi spaventa ancora di più, è che non è ancora finita, lei potrebbe essere la seconda sua vittima, devo trovarlo, non avrei dovuto lascialo scappare come se niente fosse l'altra volta. Ma probabilmente è lui, lui che pensa di farmi paura, lui che crede di potermi fare del male. Devo porre rimedio a questa storia, prima che lui possa fare ancora del male.

Vendetta|| MarracashDove le storie prendono vita. Scoprilo ora