Dopo aver passato quasi l'intero pomeriggio alla ricerca di un qualcosa che le potesse stare bene, ritornammo a casa giusto in tempo per cambiarci.
-come sto? - domandò facendo un giro su sé stessa, facendo leggermente svolazzare il vestito. Le sorrisi appena smise di girare -stai benissimo- risposi alzandomi e stringendola a me, lei mi sorrise e lasciò un bacio a stampo sulle mie labbra - andiamo? - chiese prendendomi per mano, annuì e mi lasciai trascinare da lei, prendemmo l'ascensore e uscimmo dal palazzo.Salimmo sull'Audi e dopo aver messo in moto partimmo per il centro di Milano. Nella macchina c'era un silenzio molto rilassato, la musica era l'unica fonte di rumore in quel momento.
Stavo ricostruendo la mia vita, e mi sembrava così strano. Fino a due anni prima non ci avrei nemmeno pensato, per me era assurdo poter ricominciare. Eppure lo sto rifacendo, mi si o innamorato nuovamente. E questa volta è qualcosa di diverso, la sto vivendo in una maniera diversa. Aprimmo le portiere e scendemmo, bloccai l'auto e la presi per mano. Margherita guardava stupefatta il locale, sapevo che non era mai entrata in posti simili, soltanto perché non poteva permetterselo, ma questa sera volevo che si sentisse bene, che fosse felice e che le piacesse il posto.Entrammo all'interno del locale, mi fermai davanti al banco delle prenotazioni, dietro di esso stava un signore anziano, le mani poste dietro la schiena e la posizione eretta che sembrava voler richiamare la fiducia del cliente, roba assurda.
-Rizzo- dissi semplicemente e l'uomo si mise alla ricerca del cognome, una volta trovato prese due menù e ci guidò al tavolo, lo seguimmo e il silenzio della sala mi mise leggermente in imbarazzo. Che ci facevo lì?Il solito zarro.
Sorrisi, era da tempo che non sentivo la sua voce. Lei è qui.
Ci sedemmo e guardammo i menù - Fabio - sussurrò la mora posta di fronte a me, abbassando lo spesso menù - dimmi- risposi - sono assurdi questi prezzi, ti prego... - disse mordendosi il labbro inferirore, sorrisi divertito e gli accarezzai il volto - prendi quello che che vuoi, tranquilla - risposi ritornando a scegliere il mio piatto, la guardai di sfuggita e mi sembrava poco convinta.Iniziai a pensare anche al motivo per il quale lei aveva preso quasi lo stesso posto di Athena, perché era semplice, le piaceva stare anche da sola, sapeva adattarsi a qualsiasi situazione, sapeva sopportare tutto ciò che mi stava accadendo. Era assurda, e l'amavo anche per questo, perché nonostante abbia cercato più volte di farmi cambiare idea, è rimasta al mio fianco.
Il cameriere venne a prendere le nostre ordinazioni e attendemmo. - ti piace? - domandai - si, molto, non me lo aspettavo. - rise - mi sento così a disagio - ammise - tranquilla, ci farai l'abitudine - continuai -non credo- rispose ridendo, arrivarono le nostre ordinazioni e iniziammo a mangiare chiacchierando.
[...]
Uscimmo dal locale, la strinsi a me continuando a ridere per il precedente discorso - no ti giuro, non sapevo cosa dirle- continuò asciugandosi le lacrime ai lati degli occhi, era così bella.
-Marghe- dissi fermandomi davanti alla mia auto, prima di farla entrare. - dimmi- rispose - forse non è nemmeno il posto adatto, ma ci tenevo a dirtelo...- dissi prendendola per le mani e guardando mentre le sue mani ben curate si univano alle mie coperte dai tatuaggi - vuoi diventare la mia ragazza? - domandai sollevando infine gli occhi e puntandoli nei suoi, sorrideva sorpresa i suoi occhi brillavano - si Fabio si- rispose sorridendo e portando le breccia attorno al mio collo stringendomi a lei.Prima che potessi baciarla, un rumore sordo proveniente da non molto distante ci interruppe, uno sparo abbastanza vicino a noi. Mi guardammo negli occhi, era insolito in questo posto. Tanto insolito.
-Fabio andiamocene- disse lei cercando di aprire le portiere ancora bloccate. Presi le chiavi della macchina e l'aprì, entrammo velocemente e cotrendo quasi uscimmo dal parcheggio.C'era silenzio, Margherita era preoccupata e nervosa anche se cercava di non darlo a vedere. Sicuramente sapeva qualcosa che non voleva dirmi. Guardai, per puro caso nello specchietto retrovisore, e una BMW bianca ci stava seguendo.
-cazzo- sussurrai, cercando di non andare nel panico. Cosa voleva da me ora? Chi era?
-Fabio, che succede? - domandò la mora cercando risposte nella mia espressione -niente bimba, tranquilla, ma... Penso che andremo da un'altra parte- dissi prendendo l'autostrada e notando che la grossa auto smise di seguirci poco prima di imboccare l'autostrada.-avvisa Emiliano - dissi - vedi se può ospitarci - continuai, lei prese il cellullare e lo sbloccò, aprì la chat con sui fratello e si fermò - Fabio, mi vuoi dire che cosa sta succedendo? - domandò nuovamente - ci stavano seguendi Marghe, non so chi fosse ne che volesse, ma sono sicuro che era lo stesso dello sparo- dissi, lei serrò le labbra e inviò il messaggio ad Emiliano, che rispose poco dopo - ha detto che va bene, ma vuole spiegazioni- disse - ci penso io- risposi - stai tranquilla- le dissi rivolgendole una veloce occhiata - finirà tutto presgo promesso - le sorrisi - Fabio - mi richiamò poco dopo - dimmi- risposi - ti amo- continuò posando velocemente le labbra sulla mia guancia - anche io- risposi prendendo l'uscita verso la Brianza.
