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ATTENZIONE: QUESTO CAPITOLO POTREBBE CONTENERE SCENE DESCRITTE (per quanto mi sia possibile) IN MODO ESPLICITO.

Buona Lettura.






3.00 a.m.

Qualcuno inizio a bussare forte alla porta d'ingresso, sobbalzai per via del rumore e mi alzai, di fretta andai ad aprire. Pronto per qualsiasi evenienza. Appena aprì la porta vidi Margherita, i capelli scuri e lunghi erano scompigliati, gli occhi impauriti e lucidi era successo qualcosa .

-è qua! È venuto a prendermi!- disse gettandosi fra le mie braccia iniziando a singhiozzare - Athena me lo ha detto, io... Io l'ho sognata, me lo ha detto... Mi ha detto di scappare- disse continuando a singhiozzare. La sollevai dal mio petto e le accarezza il volto, soffermandomi sulla fronte bollente. - cazzo, ma scotti - dissi allarmato, la presi per mano e la portai nella mia stanza, facendola stendere sotto alle coperte - Fabio... - sussurrò - non lasciarmi sola... - continuò, sorrisi dolcemente mentre mi rimisi al mio posto, la strinsi fra le mie braccia e le lasciai un bacio fra i capelli - non ti lascio, tranquilla- le sussurrai mentre lei si metteva contro al mio petto tremando, cercando qualcosa che potesse saldarla.

L'abbracciai, preoccupato. Cosa aveva sognato? Perché Athena le aveva detto di scappare, chi la sta seguendo? Conoscevo Margherita da anni, e qualsiasi cosa lei avesse mai sognato era sempre accaduta, non sapevo che dono avesse, o che capacità fossero. Ma mi spaventavano, così come in questo momento. Anche lei era in pericolo, forse più di me. Non dovrei permetterle di stare da sola, non posso.

Passai l'intera notte in dormi veglia, preoccupato da qualsiasi cosa potesse disturbare il sonno della mora al mio fianco.

[...]

Premetti il tasto della macchinetta del caffè, che iniziò a far uscire il liquido scuro, che poteva solamente salvarmi per questa giornata.

Girai la testa e vidi la mora con una grossa felpa indosso, la mia felpa. - buongiorno - le sorrisi mentre lei si sedeva al tavolo ancora addormentata e gli occhi ancora lucidi - come ti senti? - domandai avvicinandomi a lei, alzò le spalle, posai la mano sulla sua fronte e pareva che la febbre fosse passata. Sospirai contento. -vuoi un caffè? - domandai - si- rispose solamente, presi la tazzina di caffè appena fatta e gliela porsi, lei prese lo zucchero che avevo posato sul tavolo e si mise un cucchiaino.

Dopo aver preparato la seconda tazzina mi misi affianco a lei e lo bevvi in silenzio  - ti va di dirmi cosa hai sognato?- domandai, lei scosse la testa e si alzò. - ehi- dissi alzandomi di scatto e prendendola per il braccio - che hai? - domandai guardandola negli occhi - nulla Fabio, è tutto okay- rispose. Anche se non mi convinceva molto, decisi di crederle - senti... Volevo chiederti una cosa... - dissi - dimmi- rispose sorridendomi debolmente - vuoi venire con me da Martina domani? - chiesi, lei sorrise - si, certo-rispose entusiasta.

Le sorrisi e posai le mie labbra sulle sue, in un bacio dolce. Appena ci staccammo ci guardammo negli occhi, sorridemmo entrambi. Ritornammo a baciarci, con più passione, posai le mani sui suoi fianchi stringendola a me, mise le braccia attorno al mio collo, la sua schiena aderì al muro, ci staccammo e iniziai a baciarle il collo, dalle sue labbra provenivano leggeri sospiri. La sollevai facendola agganciare con le gambe ai miei fianchi, e la portai nella mia stanza. La misi sul letto e le sfilai la felpa - Fabio.. Fabio... - sussurrò fermandomi - che succede? - domandai sollevandomi di poco da lei - non lo so... - sussurrò - non stiamo sbagliando, non stiamo facendo nulla di male... - dissi, lei si morse il labbro - tu dici? - sussurrò - alla fine è una cosa che vogliamo entrambi, dov'è l'errore- dissi - Athena... - disse - non ti preoccupare di lei- le sorrisi - va tutto bene- continuai riavvicinandomi alle sue labbra, lasciandogli un bacio a stampo, lei sorrise e mi sfilò la maglia.

Invertì le posizioni per poi togliersi i pantaloni del pigiama, portai le mani sul suo sedere, mi tolse i pantaloni della tuta. Le tolsi gli ultimi indumenti e lei fece la stessa cosa con me.
Allungai la mano verso il primo cassetto del comodino affianco al letto, per poi estrarre un preservativo. Lo misi per poi entrare in lei.
Continuai finché entrambi non venimmo.

Mi stesi affianco a lei abbracciandola, lei si strinse a me, così iniziai ad accarezzarla, fin quando entrambi non ci addormentammo nuovamente.




Chiedo scusa per la scena appena descritta, ho cercato di farla più breve possibile e meno esplicita, ma purtroppo era necessario per il continuo della storia. Spero comunque di non aver infastidito nessuno😅

Vendetta|| MarracashDove le storie prendono vita. Scoprilo ora