Gli occhi

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Dal capitolo precedente
"Che fai non vieni?" mi dice Dario, quasi sottovoce, avvicinandosi a me mente scendiamo le scale dell'aula dopo la fine della lezione.

L'ansia del momento mi spezza la voce in gola, cerco di prendere coraggio ed esordisco dicendo:"Non so, avevo un mezzo impegno per quella sera.."

Continua a camminarmi accanto mente usciamo dall'Università.
Mi fa cenno di fermarmi, mentre come suo solito, estrae una sigaretta dalla tasca e se la accende in tempo record.

"Dai Sara, dimmi il vero motivo, perché quello che mi hai appena detto è una stronzata." pronuncia queste parole con estrema nonchalance, per poi sputare una buona dose di fumo.

È incredibile come riesca ad interpretarmi pur conoscendomi da così poco.
Quegli occhi mi ingannano, è come se avesse degli infrarossi che riescono a cogliere tutti i particolari e le sfaccettature di chi o cosa lo circonda, ahimè me compresa.

Cerco di prendere tempo, ma non riesco a pensare a una buona scusa.

"Eh che non lo so, Dario, io non sono una da feste." è l'unica giustificazione che sono in grado di tirare fuori.
Non riesco a mantenere il contatto visivo quindi guardo il prato mentre aspetto una risposta.

Si schiarisce la voce dopo aver espirato ancora una nube di nicotina.

"Prima di tutto, nemmeno io.
Secondo di poi, non sarà una vera e propria festa dove spaccarsi di alcool e abbordare sconosciuti con cui limonare per due ore o fare una cosa da una botta e via. Saremo poche persone, tutti sani, o più o meno.. una cosa tranquilla, giusto per passare una serata diversa. Amici intimi, insomma. E poi festeggiamo la fine del progetto, dai Sara, non fare la guastafeste... in tutti i sensi."
Si passa una mano tra i capelli e poi riporta la sigaretta alla bocca per inspirare ancora.

Rimango spiazzata dalla sua affermazione, mi guarda con degli occhi dispiaciuti, sembra davvero interessato a coinvolgermi in questa cosa.
Ma perché?
Ci conosciamo da nemmeno un mese.. e nemmeno così tanto.

Nel frattempo getta a terra la sigaretta e la calpesta col piede, e inizia a fissarmi con i suoi occhi color notte in attesa di una risposta.

"Va bene, ci penserò" sospiro mentre mi avvio verso la fermata dell'autobus.

"Allora ci conto. Non sono uno che si arrende facilmente, quindi vedi di auto convincerti." mi dice allontanandosi come sempre verso il suo autobus, con un sorrisetto un poi beffardo. facendomi il solito cenno con la mano della prima volta che ci siamo parlati.

In un attimo è già lontano e io rimango imbambolata dopo la sua ultima affermazione.

Sono proprio fregata.

- - - -

È arrivato il fatidico giorno della presentazione, sono un po' in ansia.
Infatti questa notte non ho dormito molto, non so se sia maggiore l'ansia per il progetto o per la festa di stasera a casa di Dario..

Il tragitto verso l'università sembra quasi il viaggio al patibolo.
Sì, forse sono un po' tragica, però sento il cuore in gola da tutta la notte... non vedo l'ora che sia tutto finito.

Siamo i terzi a effettuare la presentazione, la professoressa ci ha dato solo una decina di minuti.
Il nostro video, quello girato con l'aiuto degli amici di Dario, sembra impressionarla.
Però non è ancora detto nulla, dato che deciderà la valutazione dopo aver rivisto a casa bene tutti i progetti.

Nonostante ciò, ci fa i complimenti per l'originalità, e appena usciti dall'aula facciamo tutti un urlo di gioia.

Io e le ragazze ci abbracciamo, i ragazzi si scambiano pacche sulle spalle.

Ad un certo punto vedo Dario con un sorriso abbagliante si gira verso di me e apre le braccia, in un attimo mi ritrovo avvolta da un abbraccio che mi scombussola completamente.
Nuovamente Dario Matassa fa qualcosa di inaspettato.
Inizialmente sono rigida, ma poi mi abbandono per qualche secondo tra le sue braccia e scoppiamo a ridere entrambi.

Ci raggiungono gli altri e quell'abbraccio diventa di gruppo, facciamo insieme un urlo di gioia e poi ci ricomponiamo.

Non sono una che ama tanto il contatto fisico con gli sconosciuti, ma questo gesto non mi ha infastidito, anzi direi il contrario.
Scaccio questi pensieri dalla testa mentre torno al discorso del resto del gruppo, che si stanno già organizzando per stasera.

Per un attimo rimango paralizzata all'idea della festa, mi riporta alla realtà il tocco di Camilla che mi sfiora un braccio.

•••
Helloo!
Avevo accennato che avrei pubblicato prima ma riflettendoci non avrebbe avuto tanto senso pubblicare ieri, anche perché non riuscirò a pubblicare il prossimo fino a giovedì e non vorrei farvi aspettare troppo per quello..
Da una parte penso che però non succeda nulla di quello che vi aspettavate in questo capitolo 😂 fatemi sapere!

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