Dal capitolo precedente
"Sara.." una voce viene dalle mie spalle, e sento la porta chiudersi.Ti prego, no.
"Frank.." rispondo girandomi verso di lui.
"Non te la devi prendere per quello che dice Tonno, a volte fa queste uscite un po' brutte.. noi riusciamo a capire che scherza, ma non sempre tutti lo colgono.. purtroppo lui è così, non te la prendere sul personale."
"Vuoi farmi credere che tu non lo pensi, Frank?" dico girandomi verso di lui con sguardo interrogativo.
Continuo a stare con le braccia conserte e aspetto una sua risposta.
"Forse un po', ma mi fido di quello che dici tu.. o di quello che vuoi farci credere, o meglio che ti convinci di credere tu stessa." dice un po' esitante.
"Quindi nemmeno tu mi credi." constato voltandomi fino a se gli nuovamente le spalle.
"E sai cosa ne pensa Dario?" gli chiedo ormai rassegnata dal fatto che tutti pensino che io sia cotta di lui.
"Tiene molto a te, si vede. Sa che Tonno scherza, anche se a volte può risultare pesante, come ora." risponde lui facendo qualche passo verso di me.
Sento le lacrime bruciarmi negli occhi, stringo i denti per tentare di ricacciarle dentro."E dov'è finita la parità dei sessi? Un ragazzo e una ragazza non possono più essere solo amici?" chiedo, adesso con tono arrabbiato.
"Sara, che discorsi.. certo, ma il vostro rapporto è un po'.. ambiguo"
mi giro incenerendolo gli occhi. Subito aggiunge:"Nel senso che si vede che vi capite al volo, scherzate e ridete insieme tutto il tempo. Vi cercate sempre, soprattutto per quanto riguarda il contatto fisico, ma non solo. Siete sempre insieme, come se foste solo voi due, anche se siete con tutti noi. Ormai è da più di un anno che è così.""Ma scherzo e rido anche con te, Tonno, Nicolas!" dico alzando la voce.
"Okay, Sara. Calma. È vero, però non so come dirtelo.. a me sembra diverso. Vuoi farmi credere che avresti fatto con me, Tonno o Nicolas anche tutto ciò che hai fatto con Dario a Pasquetta dello scorso anno, tanto per farti un esempio?" mi chiede posizionandosi davanti a me, dato che cerco di evitare il suo sguardo.
Guardo le mie scarpe, poi il pavimento, e poi alzo gli occhi fino a guardare lui in faccia.
L'unico problema è che non so cosa rispondere."Non capisco perché tu stia tirando fuori questo discorso proprio ora.. Ad ogni modo, con Nicolas ho ballato prima di Dario, ho cantato con te, ho ballato con Tone altre volte.. solo che con Dario c'e un rapporto più.. intimo sotto certi aspetti." dico schiarendomi la voce "Lui sa delle cose di me che voi non sapete, e viceversa.."
Ora che menziona proprio quell'episodio, mi balena un'idea che penso sia malsana in testa, ma ormai devo chiederglielo.
"Sii sincero, quel giorno di Pasquetta non vi siete offerti per preparare di proposito? Per lasciarci soli? Per questo mi stai menzionando una cosa successa più di un anno fa?" pronuncio queste parole con disprezzo e rabbia.
Lui prima abbassa lo sguardo, i riccioli gli ricadono sul volto, e poi annuisce facendo spallucce.
Scuoto la testa e ormai le lacrime mi scorrono sulle guance.
"E il concerto di Ed? Anche quello è stato architettato da voi?" sputo fuori queste parole come se fossero veleno, come se volessi ferire Frank tanto quando mi sento ferita io.
"Beh.. in un certo senso, ci siamo accordati, per quanto possibile perché foste voi due, anche se dovevamo registrare.. Marta sarebbe venuta volentieri ma ha poi ha rinunciato perché.. insomma.. Andrete anche a quello di Motta insieme, dai.."
"Ma perché gli ho regalato io i biglietti per Motta a Natale, è diverso.."
"Non è diverso! State bene insieme, siete felici, e cercate bene o male sempre di condividere esperienze belle! Il concerto di un cantante preferito, secondo me, non si condivide con una persona qualsiasi.. o almeno io non lo farei mai con il primo che passa." esclama queste parole, però sempre mantenendo una calma disarmante. Non so proprio come faccia.
"Non perdiamo di vista il fulcro del discorso, Frank.. Non ne avevate il diritto." dico con i denti e i pugni stretti. "Non sapete cosa provo io, o cosa provi Dario. Non dovevate e basta." una lacrima solitaria mi solca il viso e io l'asciugo prontamente con la mano destra.
"Dai, Sara, non piangere.. era a fin di bene.. vi abbiamo visti sempre più affiatati e abbiamo pensato di.." tenta di spiegare toccandomi una spalla.
"Non ho chiesto aiuto a nessuno, perché non ne avevo bisogno e non lo volevo. Risparmia il fiato, Frank." dico scrollando la sua mano dalla mia spalla, per poi asciugarmi le lacrime che continuano a sgorgare sul mio viso.
Inizio ad incamminarmi per andare a casa, decisa a non tornare indietro."Sara! Ma dove vai?! Ferma, Sara!" grida alle mie spalle.
Continuo per la mia strada, senza voltarmi perché so che se lo facessi non riuscirei ad andarmene.
Mi sembra di trovarmi in una scena di un film, quando la protagonista scappa con una musica malinconica in sottofondo.
Con la differenza che l'unico suono che riesco a udire è quello dei miei pensieri che sono in subbuglio, uno tsunami imperversa nella mia mente, radendo al suolo tutte le sicurezze che avevo accumulato in questi mesi. Spazzando via tutte le credenze che avevo su quelli che consideravo i miei "nuovi amici".
Oscillano come in un mare in tempesta tra Dario, le scene di Pasquetta, tutte le altre gite fuori porta che abbiamo fatto negli ultimi mesi, le giornate di studio, la prima serata a casa sua per San Valentino, la serata a casa di Nicolas in cui abbiamo litigato, il concerto di Ed, i regali di Natale.Tutto.
Sono profondamente delusa da loro, e soprattutto da me stessa, per non essermene resa conto.
Realizzo solo dopo qualche centinaio di metri di aver lasciato la borsa in studio, ho soltanto il telefono che fortunatamente avevo messo nella tasca posteriore dei jeans.
Impiegherò circa 20 minuti ad arrivare a casa mia a piedi, ma poco male, almeno avrò tempo di sfogarmi.
Non ho nemmeno preso il giacchetto e mi sta iniziando a fare davvero freddo, il sole ormai è calato da un paio d'ore.
Mi stringo tra le braccia e proseguo, ormai non mi posso dare per vinta.••••
Buongiorno bella gente!
Questo capitolo forse vi destabilizzerà un po', perché Sara ha reagito così secondo voi? Ha capito qualcosa che non voleva capire? Cosa ci combinerà? 🤔
Ne approfitto per dirvi ancora grazie per tutto ciò che sapete sempre donarmi, spero che in questo periodo non vi stiate buttando troppo giù.. a me capita a volte, ma ricordate che è normale! Non siamo soli, anche se a volte pensiamo che sia così.
Un abbraccio forte (a un metro di distanza). ❤️
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How would you feel?
FanfictionSara, immersa nella sua routine, vive solo tra università e casa. Preferisce rifugiarsi dentro di sé piuttosto che vivere nelle ipocrisie e cliché del mondo esterno. Dario, misterioso e schivo, dagli occhi magnetici e indecifrabili. Vive con una sig...