Qualcosa di prezioso

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"Hai ragione. Lo dico sempre, sono talmente incoerente.." dice rimanendo a occhi chiusi.

"Tutti siamo incoerenti Dario." rispondo accarezzandogli la fronte.

Mi sembra di essere diventata il "Dario" della situazione, i ruoli si sono ribaltati, ultimamente ha avuto molto più bisogno lui di ricevere sicurezze da me. Ed è giusto che sia così in amicizia, un dare e ricevere.
Ammetto che questa situazione un po' nuova mi mette a disagio, ma mi sprona ad espormi allo stesso tempo.

In un secondo, mi balena per la tea un'idea. Forse malsana.
Il ritornello di una canzone che si adatta benissimo a questo momento.

Inizio a intonarlo, con voce tremante.

"Don't lose who you are, in the blur of the stars
Seeing is deceiving, dreaming is believing
It's okay not to be okay
Sometimes it's hard, to follow your heart
But tears don't mean you're losing, everybody's bruising
There's nothing wrong with who you are.."

Quando finisco, ho ancora le mani affondate nei suoi capelli morbidi che emanano un profumo di pulito.
Apre gli occhi e rimane serio, sta per dirmi qualcosa di cui ha paura.

"Ho bisogno di una sigaretta. Mi serve per buttare fuori l'ansia. È troppo a davvero 'sta volta, non ce la faccio senza. È più forte di me, scusa."

Mi limito ad annuire, forse non ho fatto altro che peggiorare la sua situazione.
Sono proprio un'idiota.
Questo suo distacco, senza darmi una vera opinione su ciò che ho appena fatto, mi fa un po' male, devo ammetterlo.

Apre la portafinestra che si affaccia sul suo balcone, lo seguo in terrazza e osservo come con movimenti meccanici vada a inserire tra le labbra la sigaretta e poi, protendendole leggermente in avanti, ad accenderla.
Non appena sputa la prima nuvola di fumo chiude gli occhi, come se il gesto lo rilassasse.

Secondo me, è più un fattore psicologico. Però non voglio infierire in questo suo momento di angoscia, so bene cosa può suscitare l'ansia e non voglio sminuire il suo modo di affrontarla.
Cammina avanti e indietro per il perimetro del terrazzo, è una struttura piuttosto larga quindi riesce a spaziare senza starmi troppo vicino, guardando intorno a sé ma evitando sempre di rivolgermi la parola o lo sguardo.
Io resto seduta su una sedia accanto a un piccolo tavolo bianco, a un lato del balcone.

A un certo punto spegne la sigaretta in un posacenere posto sul tavolo accanto al quale sono seduta.

Dopodiché mi fa cenno di seguirlo e si poggia con gli avambracci sulla ringhiera del balcone.
Lo imito e guardo i palazzi e le strade circostanti. Le macchine che scorrono come sulle strade e sembrano quasi delle formiche tutte in fila, dirette chissà dove, viste da quassù.
Essere così in alto mi trasmette una sensazione di pace, sembra di respirare aria pura, anche se Dario ha appena smesso di fumare.

A un certo punto vedo che si passa una mano sulla guancia, una lacrima stava scendendo lentamente su di essa.

"Dario.."
"No, no.. non dire nulla. Tranquilla." dice stoppandomi con la mano.
Mi mordo la lingua, vorrei consolarlo ma non so proprio come fare.

Decido di fare qualcosa da cui normalmente mi asterrei, più per paura della sua reazione che per altro.
Forse è persino un gesto che faccio più per me che per lui.

Apro le braccia e lo avvolgo tra di esse.
Inizialmente rimane un po' rigido, ma poi sento i suoi muscoli che si rilassano, e mi avvicina a sé in risposta.
Lascio che poggi la sua testa sulla mia spalla, anche se essendo più alto di me risulta un po' difficile, infatti mi tiro un po' sulle punte dei piedi. Gli accarezzo i capelli, tentando di confortarlo un po'.

Dopo qualche minuto si scosta, ha gli occhi leggermente arrossati.

"Grazie. Non so cosa farei senza di te." dichiara.

Mi spunta spontaneo un sorriso, e il mio cuore comincia a scalpitare.

"Beh, anche io senza di te sarei molto più apatica e asociale, fringuello." dico accentuando l'ultima parola, tentando di imitare Tonno, sperando di strappargli un sorriso.

Scoppia a ridere, come ogni volta i suoi occhi si socchiudono leggermente e i baffi ora incorniciano perfettamente la curva che si è disegnata sul suo viso.

Torniamo in casa e ci sediamo nuovamente al tavolo, per riniziare a studiare.
Consapevoli di esserci donati di nuovo qualcosa di prezioso l'uno per l'altro.

Ci scambiamo un sorriso complice prima di ripetere per l'ennesima volta l'ultimo capitolo per l'esame di "Tecniche qualitative per l'analisi dei social media".








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Buongiornoo!
Innanzitutto vi ringrazio perché abbiamo raggiunto le 15 mila letture, non so come faccio a meritarmi dei lettori come voi 😢😭 siete stupendi, vi adoro, davvero!
La canzone citata all'inizio è "Who you are" di JessieJ.
P.S Domandina, il prossimo capitolo preferite che venga pubblicato lunedi (pur essendo Pasquetta) oppure martedì? Lo chiedo perché magari preferite in dei giorni di festa stare con la famiglia o con i vostri cari, e quindi volevo pubblicare nel giorno più consono. Fatemi sapere 😘

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