Mentre apro le scatole di birra mi si affianca Frank, dandomi un colpetto sulla spalla e dicendomi:"Pensi che mi sia scordato che tu canti? Dopo ci devi una canzone.. niente scuse!"
Mi pietrifico e lo fulmino con lo sguardo.
"Neanche per sogno, Frank!" esclamo secca, fingendo di ignorare la sua presenza e continuando ad aprire le scatole e posizionarle su di un tavolo."Dai, Sara, non ti far pregare.."
"Pregare per fare cosa?" dice Dario spuntando alle mie spalle.
Ecco, ci mancava anche lui ora.
"Cantare una canzone con noi, Sara studiava canto" dice Frank facendo un sorriso compiaciuto.
Lo guardo malissimo, di nuovo."Ahh, e la signorina ci tiene questi segreti eh?" aggiunge con tono altrettanto irrisorio il più alto tra i due, poggiandosi con una mano al tavolo delle bibite, per abbassarsi fino alla mia altezza e offrirmi un sorriso irrisorio.
"Perché è uno di quei segreti che devono rimanere tali.. e sarebbe dovuto essere così, se non fosse stato per Frank." dico ora con tono lievemente risentito.
Mi fermo e incrocio le braccia sul petto.
Mi sento profondamente a disagio."Dai, Sara, non pensavo che fosse una cosa così complicata.. che ti costa una canzone! Non ti ascolterà nessuno!" dice Frank rassegnato.
Io continuo a scuotere la testa, finché non sento qualcuno toccarmi alle mie spalle. Sembra nascondersi dietro di me, poi però all'improvviso mi sento immobilizzare le gambe e sollevarmi da terra.Caccio un urlo di paura, Frank e Dario si uniscono al primo fuori di testa, che non poteva essere il loro compare dalla barba rossa, e mi portano fino sull'orlo di una specie di buca piuttosto profonda in cui minacciano di buttarmi.
Inizialmente rido ma poi comincio ad esortarli a lasciarmi andare."Puoi sempre farci cambiare idea in qualche modo.. che tu sai" dice Frank sorridendo fiero.
Io mi irrito forse più del dovuto, perdo le staffe.
"Ragazzi davvero, mi sto incazzando seriamente, per l'ennesima volta: mettetemi giù! Giuro che me ne vado." dico io a voce alta, ora si che sono su tutte le furie.
"E come pensi di andartene? Volando?" dice Dario un po' scocciato.
Giusto, sono venuta con lui.
Poco male, devo apparire decisa. Inventati qualcosa, Sara."A costo di andare a piedi, me ne vado! Mettetemi giù! Dario, proprio tu che parli sempre di insicurezze vieni a giudicare le mie?" mi pento immediatamente di quello che sto dicendo.
Dario fa un'espressione amareggiata, poi guarda gli altri e mi adagiano in terra.
Poi, senza proferire parola, ritornano verso gli altri, lasciandomi da sola a contemplare la distesa di Bologna con la rabbia che mi ribolle dentro.
Mi abbraccio le gambe e comincio a rimuginare sulla mia uscita acida nei confronti di Dario, dopo tutto quello che mi ha confidato l'ho trattato così. Per la mia stupida ansia "da palcoscenico".
Forse pensava non fosse così spaventoso per me, non se lo meritava.- - -
Dopo almeno una decina di minuti in questa posizione sento una mano poggiarsi sulla mia spalla, mi giro lentamente verso la figura di e mi sta dietro e mi rilasso subito, sorridendo non appena la vedo in volto.
"Cami.." dico sottovoce, tirando su le gambe e poggiandogli sopra il mento.
"Come va?" mi chiede la mora sedendosi vicino a me.
"Bene, dai" rispondo evitando il suo sguardo.
"Mm, sicura?" dice cercando i miei occhi.
"Che ti hanno fatto per farti arrabbiare in questo modo? Non ti ho mai vista così, Sari" dice avvolgendomi le spalle con il suo braccio e lasciandomi un lieve bacio sulla guancia.
"Io ci sono, puoi dirmelo.." continua.Faccio un grosso sospiro.
"In realtà, niente di che, solo che mi hanno toccato un tasto dolente. Il canto per me è una cosa talmente intima che non riesco a palesarla così al mondo.. non ce la faccio, e non voglio essere obbligata, almeno non questa volta..""Capisco.. ma Sara, siamo al Forte Bandiera, stiamo iniziando a cuocere la carne per il pranzo, ci sarà musica a volontà e a un certo punto questo posto sarà invaso da talmente tante persone che, se anche tu cantassi una canzone, nessuno ci farebbe caso. I ragazzi lo hanno fatto in buona fede, non era un modo per obbligarti, volevano farti ridere un po'. E lo sai, sono ragazzi, facevano solo i cazzoni, magari pensavano di farti divertire un po'.
Sara, non lasciarti rovinare una giornata di festa.. che dovrebbe essere piena di spensieratezza, ubriachezza e tante sane risate." dice dandomi un colpetto col gomito."Torniamo là?" mi incalza, tirandosi in piedi e offrendomi la mano.
Mi ricorda tanto le chiacchierate con Dario, con sempre lo stesso paesaggio.
Rimango un secondo ferma, incapace di muovermi."Va bene, ma io non canto, non cercherai di convincermi anche tu, promesso?" le dico offrendole la mano, ma aspettando la sua risposta prima di afferrargliela.
"Prometto" dice facendo un sorriso a trentadue denti, per poi prendere la mia mano e aiutarmi ad alzarmi.Quando torniamo verso gli altri, noto che effettivamente si sono creati altri gruppi di persone con la nostra stessa idea, il parco del Forte Bandiera si sta popolando.
Cerchiamo di espandere il più possibile il nostro spazio, per evitare che ci rubino del posto.Nel frattempo, i musicisti suonano qualche canzone a caso, mentre Cesare, Dario, Tommaso, Frank e Tonno sono alle prese coi "fornelli". Gli ultimi due battibeccano sulla tecnica giusta di fare barbecue, suscitandomi una risatina.
Le ragazze si sono riunite tutte su di un telo, hanno già preparato i piatti e il resto dell'occorrente per il pranzo.
Nessuno mi dice nulla, e sono contenta di questo, non voglio essere punzecchiata ulteriormente e non voglio irritarmi di nuovo.
•••
Hello everyone! Come state?
Spero bene, e spero che i miei capitoli possano aiutarvi un po' a ingannare il tempo.. sarebbe il minimo per tutto l'affetto che mi date!
Non so cosa ho fatto per meritarmelo, ma volevo ringraziarvi perché tutto questo supporto non me lo sarei mai immaginato!
Grazie grazie infinite! ❤️🥰
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How would you feel?
FanfictionSara, immersa nella sua routine, vive solo tra università e casa. Preferisce rifugiarsi dentro di sé piuttosto che vivere nelle ipocrisie e cliché del mondo esterno. Dario, misterioso e schivo, dagli occhi magnetici e indecifrabili. Vive con una sig...