Respira

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Ciao! Oggi inizio capitolo un po' insolito, volevo consigliarvi di ascoltare una canzone durante la lettura di questo capitolo, penso che contribuirà a creare l'atmosfera giusta.. e capirete il perché durante la lettura. Il suo nome è "Iris" dei Goo Goo Dolls.
Buona lettura!


Arrivata a casa suono il campanello, congedo mia madre dicendo che penso di avere la febbre ma sto benino, tutto sommato.
Lei mi rimprovera perché sono rientrata con soltanto una maglietta a maniche corte e avrò sicuramente preso freddo.
La saluto, dandole un bacio sulla guancia e augurandole una buonanotte. La rassicuro, dicendo che ho solo bisogno di "riposo".

Dal momento in cui sbatto la porta di camera mia alle spalle inizio a percorrere con la mente tutti i miei momenti con Dario.
Ripercorro la giornata di Pasquetta, era vero in tutto quello e ha detto e fatto?
Se ci ripenso, il cuore batte all'impazzata.
In questi ultimi mesi ho messo da parte quelli che pensavo essere sentimenti nei suoi confronti, chiudendoli in un cassetto della mia mente.
Forse perché non pensavo di potermi sentire più così felice insieme a una persona, dopo il mio ex.

Non credo di essere pronta a una relazione, e ho una paura matta che lui non ricambi in una benché minima parte quello che provo.
Che poi, non so nemmeno io di preciso cosa provo..

Forse non voglio accettare che tutto quello che ci hanno ripetuto fino all'inizio sia diventato realtà, che quell'incontro sotto la pioggia sia stato un "segno del destino", che un qualcuno non so dove ha voluto che ci incontrassimo e ci ritrovassimo anche dopo.
So solo che senza Dario non avrei raggiunto tutti i traguardi accumulati in questo anno, non avrei cominciato a credere di più in me stessa e non avrei iniziato ad accettare le mie emozioni, persino le più negative.

Però, Sara, non puoi rovinare tutto proprio ora.

Ho bisogno di una doccia fredda per congelare la mia anima che sta ardendo e si sta consumando lentamente.

Mi spoglio ed infilo nel box doccia.
Accendo l'acqua fredda, girandomi con il viso verso il getto.
Inizialmente rabbrividisco ma poi lascio che mi scorra addosso, come vorrei che facessero tutte le mie preoccupazioni.
Dopo qualche minuto di freddo glaciale decido di aumentare la temperatura, il caldo mi aiuta a rilassarmi.
Mi giro di spalle perché l'acqua calda vada ad agire sui miei punti di tensione.

Inevitabilmente ricomincio a riflettere. La mia mente macina pensieri come un treno ad alta velocità macina chilometri, a centinaia di miglia al secondo.

Perché quando tutto va bene i sentimenti devono immischiarsi e rovinare sempre tutto?

Ora che penseranno i ragazzi?
Ho fatto proprio la figura della cafona. Non ho salutato nessuno, sono fuggita così.
Come una perfetta stupida.
Una scena da melodramma proprio. Da adolescente mei film più banali mai visti.

And the Oscar for miglior melodramma immotivato goes to.. me!

Frank si inventerà una scusa per coprirmi?
Non me lo meriterei, dato come l'ho trattato.
Anche se si inventasse una scusa, i più svegli noterebbero che ho lasciato la borsa e giubbotto e si potrebbero preoccupare.. o comunque fare due più due e capire come mai io sia sparita.

Le lacrime continuano a scendere imperterrite sul mio volto, unendosi all'acqua calda che mi sta rilassando solo fisicamente.

Non sono mai stata così, perché  proprio ora? Che cosa è successo per farmi cambiare così drasticamente?

In testa ho il caos più totale.

Mi sento sopraffatta, travolta dalle mie emozioni. Ed è una sensazione orribile, mi sembra di essere chiusa in una scatola senza via di uscita, a poco a poco lo spazio diminuisce, la scatola si chiude su di me. Mi manca l'aria e inizio ad annaspare.
Mi abbasso a sedere a mezz'aria, appoggiata al muro del box doccia. Respiro affannosamente, cerco di prendere il controllo del mio diaframma per non iniziare a iperventilare.
Mi ripeto nelle testa: Non è reale, Sara. Non è reale.

Uno, due, tre.. respira.

È solo colpa della mia fottuta abitudine nel procrastinare tutto, non mi sono più limitata a rimandare lo studio e cose spiacevoli da fare, ma sono arrivata a procrastinare persino le mie emozioni per tutto questo tempo.
Adesso quell'acqua che sembrava rilassarmi sembra essersi trasformata in una pioggia di pietre che mi si infrangono addosso, spezzandosi in migliaia di pezzi microscopici.
Qualcosa si sta andando in frantumi anche dentro di me.

Uno, due, tre.. respira.

Quando Dario mi ha detto che aveva offerto una bevuta al mare a una sua amica, e ho provato una sensazione strana allo stomaco.. era gelosia? Non riesco più a discriminare i sentimenti che provo, da quanto li ho repressi.
Sento l'ansia crepitarmi nel petto.

Uno, due, tre.. respira.

Tutto quello che diceva lui, dell'idealizzazione della persona, il vedere solo le cose belle che può darti.. forse l'ho provato davvero, per questo sentivo le farfalle nello stomaco e mi ritrovavo a osservare il suo viso e i suoi occhi magnetici di nascosto? È vero, è durato per relativamente poco tempo, quindi secondo quello che io sostenevo fino a qualche mese fa.. stavo attraversando la fase di innamoramento?
Cosa significa? Che mi sono innamorata lentamente e inconsapevolmente di Dario?

Uno, due tre.. respira.

E tutte le mie cazzate? La persona che ti completa, ti compensa, che ti rende migliore?
Non sono mai stata una persona migliore di ora, da quando Dario è al mio fianco.
Quindi, secondo la mia stupida teoria, sono innamorata di Dario?

Uno, due, tre.. respira.

Credo che sia impossibile frenare il vortice dei miei pensieri in questo momento.
Dovrei almeno tentare di pensare ad altro, ma come?

Inizio a cantare perché penso che sia l'unica cosa che mi possa far sfogare un minimo e che possa calmare la mia pseudo crisi d'ansia, in questo istante.

And you can't fight the tears that ain't coming
Or the moment of truth in your lies
When everything feels like the movies
Yeah you bleed just to know you're alive
And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd understand
When everything's meant to be broken
I just want you to know who I am

Butto fuori tutta la mia rabbia, paura, ansia come se dovessi purificarmi da qualcosa di pericoloso che ho dentro al mio corpo.
E in fondo, un po' è così.
Ormai la doccia, associata al canto, è diventato quasi un momento catartico per me.

Torno in camera ancora in accappatoio e noto che il cellulare sta vibrando.
Ho una decina di chiamata perse da Marta, qualcuna da Camilla, ma anche da parte di Frank e Tonno.

Sento una fitta allo stomaco, quasi una pugnalata. Mi siedo sul letto perché il dolore sembra incredibilmente vero.
Sara, cazzo, respira!

Nessuna chiamata di Dario, devo ammettere che un po' me l'aspettavo, o meglio ci speravo.
Adesso sento un peso sul petto, come se ci fosse un macigno che mi impedisce di respirare normalmente.
Ho una paura matta di perderlo.

Fanculo, imposto la modalità aerea, vado ad asciugarmi i capelli e mi butto a letto.

Dopodiché mi infilo sotto le coperte, riaccendo internet sul cellulare e mando un messaggio alle ragazze.

Mi limito a un freddo -Sto bene, poi vi spiego, grazie per esservi preoccupate.-

Mi distendo sul letto e, tra un pensiero e un altro che mi martellano le tempie, non so come, ma mi addormento.






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Salve a tutt* e buona festa della Liberazione!
Siamo giunti quasi alla fine di questa storia, a malincuore. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, è stato uno tra quelli che più mi ha coinvolto molto emotivamente.
Un bacio, a presto. 🥰❤️

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