Non so ballare

744 56 31
                                    

Continuiamo a cantare, qualche canzone dei rovere principalmente, qualcuno la canto anche io, lo ammetto. Mi sono fatta un po' una cultura su di loro.

A un certo punto Nicolas mi prende per mano e mi fa ballare in mezzo al prato.
Ci seguono in molti: Tonno e Marta, Tommaso e Cami. E altra gente a caso.
Lo imploro di lasciarmi perdere perché sono scoordinata e imbarazzante quando ballo, ma lui mi ignora e continua a farmi muovere a tempo di musica, fare giravolte e sballottarmi a destra e sinistra.

Dopo un po' mi sciolgo, ballo anche con Federico "lo scozzese" e Cesare.
Quei due sono pazzi. Si vede che si capiscono al volo, quasi senza bisogno di guardarsi. Sono la dimostrazione vivente che quel tipo di amicizie di cui tutti parlano esistono davvero

Rido tanto, troppo forse.
Ma sto bene, mi sento libera, spontanea, con sempre una certa paura repressa che Dario possa aver capito che quella canzone era infondo un po' per lui.
Ad essere sincera, ogni volta che l'ascolto penso alla nostra chiacchierata fuori da casa di Nicolas, e alla discussione che abbiamo avuto.
L'ansia rimane un po' latente dentro di me, provocandomi un senso di peso sullo stomaco.

A un certo punto, proprio verso il tramonto, cominciano a suonare delle canzoni più lente.
Dato che mi imbarazza ballare una canzone così lenta chiedo a Nicolas di andarci a sedere, stiamo ballando ormai da un po' e sono stanca.

Vedo Tonno che da lontano cerca il mio aiuto, rivolgendomi un'occhiata un po' spaesata, seduto accanto a Marta.
Lo fulmino con lo sguardo invitandolo con un cenno della testa a portarla a ballare.

Vedo lei arrossire mentre le prende la mano, sono talmente improbabili ma allo stesso tempo belli insieme.
Ancora non ho capito se vogliono "ufficializzare" la cosa, ma sono comunque sempre insieme, come se fossero già "fidanzati" più o meno agli occhi di tutti.

Li osservo sorridendo, Marta ha gli occhi a cuoricino e mi fa un sorriso che le va da un orecchio all'altro. Le rispondo con un occhiolino.
E pensare che fino a qualche mese fa non poteva nemmeno sentir nominare questi ragazzi della Valle Spaziale.

Nel frattempo sono stati raggiunti anche da altre coppie: Camilla e Tommaso, Cesare e Sofia, e altri loro amici che non conosco.

Io rimango ad osservarli mentre canticchio un po'.
Ad un certo punto iniziano a suonare una delle mie preferite di Ed Sheeran: Perfect. Sorrido istintivamente.
È una delle canzoni che ho amato dal primo ascolto, e continua ad avere un posto speciale nel mio cuore nonostante sia diventata estremamente famosa e mainstream.

Mentre canticchio con i ragazzi, inaspettatamente vedo un ombra comparire alla mia sinistra, lo riconosco.
È inequivocabilmente lui.

Sento il respiro mancarmi quando vedo che mi sta porgendo la mano, stando ancora un po' nascosto al mio fianco, si abbassa all'altezza del mio orecchio.

"Posso avere l'onore di questo ballo?" il suo fiato tiepido mi solletica il collo, provocandomi la pelle d'oca.

Deglutisco per prendere coraggio, annuisco e basta, prendendo la sua mano.

"Ti dispiace, Nic? chiede ponendosi davanti a me e a lui con la mano ancora protesa verso di me.
"No, figurati Dario" dice sorridendo, mentre afferra la fotocamera a poca distanza da lui.
"Non ci immortalare, non sarà un bello spettacolo!" gli urlo mentre ci allontaniamo, facendo ridere tutti i ragazzi nei dintorni.

In realtà sto cercando di dissimulare l'ansia che mi sta salendo nella pancia pancia.
Ogni passo è come un tuffo al cuore. Si dirige in mezzo alle altre coppiette che ondeggiano un po' a caso in qua e in là.
Mi fa fare una giravolta, provocandomi una risatina.

Quando mi avvicina a sé sento il cuore sobbalzarmi nel petto, mi prende per il fianco e sento come una scossa nel punto dove poggia la mano, anche se il suo tocco è talmente leggero che pare mi abbia sfiorato con una piuma. Quasi avesse paura di rompermi.

Gli metto una mano sulla spalla, un po' titubante, cerco di non dare a vedere che in realtà sto tremando.

"Non sono brava a ballare" dico sorridendo e leccandomi il labbro inferiore in preda all'ansia, che ogni volta sembra prosciugarmi tutte le mucose.

"Ti dirò un segreto: nemmeno io." dice avvicinandosi al mio orecchio e solleticandolo con la punta del suo naso. Schiude le labbra in un gran sorriso.

La luce che ha negli occhi quando ride è un qualcosa di indescrivibile, e quando li socchiude leggermente in preda alla risata mi fa venire i brividi allo stomaco.

Sara, basta pensare a queste cose, porca puttana!

Nel frattempo vedo Marta che mi ammicca mostrandomi il pollice in su come segno di approvazione.
Roteo gli occhi e scosso il capo con disappunto.

"Però ho visto che con Nic te la cavavi bene, ora che arrivo io ti opponi?" dice fingendo di essere offeso, arricciando le labbra.

"Sei geloso?" lo punzecchio, deglutendo la saliva e anche l'ansia che mi sta risalendo lungo la gola, perché ho veramente paura della risposta.

Ci riflette per un secondo, guardando per aria.

"No, però eri lì seduta.. e non potevo lasciarti sola mentre tutto ballavano su una canzone del tuo cantante preferito. E poi.. è un po' per chiederti scusa per oggi, non volevo ferirti. Mi dispiace."

"Beh, sei un po' scontato però a ballare proprio su questa canzone.. giusto un po' mainstream, Dariello." lo punzecchio.
In realtà sto cercando di aggirare il discorso, per evitare che mi dica qualcosa sul fatto che alla fine mi sono decisa a cantare, e soprattutto mi chieda il perché della mia scelta.

Fa il broncio e poi scoppia a ridere.

"Un po'.." risponde roteando gli occhi al cielo. "Come sei difficile però." aggiunge.

"Ti perdono comunque." dico con un filo di voce.

Mi schiarisco la voce "Ci stanno guardando tutti."
"Lo so.." dice ridendo sottovoce "Tanto vale dar loro ciò che vogliono vedere.. no?" aggiunge.

Questa frase mi lascia attonita.
Ho paura di ciò che vuole fare.
Ho paura della mia reazione.
I miei polmoni sembrano svuotarsi, lasciandomi in apnea per qualche secondo.

How would you feel? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora