Pensieri sbagliati

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"Tonno, questo discorso non s'ha da fare.." gli dico dopo che il moro si è allontanato.
"Senti, andiamo dagli altri e vedremo cosa fare.." propongo, lui annuisce e andiamo nella stanza dove registreranno la puntata, piena di pannelli e luci puntate su un tavolino con due sedie e due tazze.

I protagonisti sono Nelson e Cesare, mentre Dario, Frank, Tonno e Nicolas stanno dietro le quinte a coordinare le videocamere, fotocamere, audio e altri dettagli.
Noi ospiti ovviamente ci aggreghiamo a questi ultimi.
Inutile dire che siamo morti dalle risate.

Rimango affascinata dagli audio che registra Dario, in effetti la sua voce si adatta ai titoli della varie sfide, sembra quasi quella di un doppiatore.

La mattina passa molto piacevolmente e anche rapidamente, Tonno riesce a portarsi Marta dietro per mostrarle qualche posticino nascosto nello studio e poi anche come monta i video dei backstage al pc.
Talvolta mi unisco anche io per non far sembrare troppo palese il fatto che lui voglia passare del tempo solo con lei.

Penso che la bionda non sospetti nulla, comunque aspetterò che sia lei a dirmi qualcosa.
Vedo Tonno felice e questo mi basta, forse non sono un'amica e consigliera così pessima, e sono contenta che lui riponga tanta fiducia in me.
Non riesco a interpretare cosa pensi Marta, ma per ora credo che lo veda semplicemente come un amico.

Dario è piuttosto impegnato tutto il pomeriggio a registrare il backstage, fortunatamente non filma mai né me né gli altri.
In realtà perché abbiamo concordato tutti insieme che sarebbe sfavorevole sia per noi che per loro, poi le persone comincerebbero a fare troppe domande e supposizioni.

Riesco a scambiare qualche parola con Frank, che mi mostra al computer come avviene la lavorazione dell'audio dei loro video e altre dinamiche informatiche che non riesco molto a comprendere.
Sembra una persona piuttosto misteriosa e sulle sue, ma riesco a percepire che con me si sente piuttosto a suo agio.
Ed è riuscito anche a mettermi a mio agio, cosa piuttosto difficile in generale.
Forse ho bisogno di un amico come lui nella mia vita, che mi trasmetta pacatezza e plachi un po' la mia ansia.

A un certo punto sento delle braccia che mi abbracciano da dietro, sobbalzo ma sono fermata dalla presa, che mi solleva da terra.

"Tonno ma sei matto?! Vuoi uccidermi?!" urlo per poi scoppiare in una fragorosa risata.
Il biondo cerca di sollevarmi e mettermi sulla sua spalla, ma non regge probabilmente il mio peso e inciampa ancora sorreggendomi, fortunatamente.

"Tu sei impazzito!" dico una volta coi piedi sulla terra ferma.

"Tonno, non sei normale" lo redarguisce Frank osservandolo dalla sedia posizionata davanti al suo computer.
Noto che tutti sono venuti a vedere cosa stesse succedendo.
Sorrido istericamente.
"Tutto ok" dico mostrando entrambi i pollici, provocando una risata di tutto il gruppo.
Dopodiché lancio un'occhiataccia a Tonno.

"Ma si può sapere che ti prende?!" gli dico sottovoce portandolo in un posto un po' lontano dagli altri.
"Nulla.. sono contento, volevo ringraziarti, ma non so contenermi" dice con tono dispiaciuto è divertito allo stesso tempo.
"Va bene, ti perdono, ma se provi ad attentare alla mia vita di nuovo sarò io ad ucciderti" gli dico cercando di sfoderare un'espressione seria, tentativo che fallisce miseramente perché poi esplodo in una risata e lo abbraccio.
È incredibile come una come me si sia affezionata già a uno come Tonno, siamo gli opposti, eppure non posso fare a meno di divertirmi quando sono con lui.
Come si fa a volergli male?

Nello stesso momento in cui sciogliamo l'abbraccio sento dei passi avvicinarsi.
"Oh scusate" dice sorpresa una voce a me fin troppo familiare.
Dario ci guarda con faccia seria e imbarazzata contemporaneamente.

"No, tranquillo, non è quello che pensi" dico io a bassa voce.
"Se lo dite voi" risponde lui per poi oltrepassarci e dirigersi verso il bagno.

"Ma.." dico io rimanendo delusa dalla sua reazione.
"Tranquilla, Sara, avrà una giornata no.. " mi dice il biondo passandomi una mano sulla schiena per poi accompagnarmi nel salone dove c'è tutto il resto della gente.

Perché questa reazione?
Dario non mi aveva mai risposto così, sembrava infastidito..  cerco di scacciare questi pensieri mentre mi risiedo accanto a Frank.

"Tutto ok?" mi domanda in moro.
"Sìsì.." rispondo cercando di far finta di non esserci rimasta male.
"Sicura?" continua guardandomi da sopra le lenti dei suoi occhiali che sono un po' calati sul naso.
"Mm sì, sempre troppi pensieri, ma davvero.. non è niente" aggiungo alzando gli occhi al cielo, quasi come richiesta di evitare ulteriori domande.
"Va bene, va bene, ti credo. In realtà.. ti volevo far vedere una cosa prima che Tonno ci interrompesse.." dice spostando l'attenzione sul computer.

Ringrazio Frank nella mia mente, questa è la conferma che oramai riesce a capirmi solo da uno sguardo o da qualche semplice parola.
Il fatto che non insista per sapere cosa mi turbi mi fa realizzare che davvero non vuole infierire,  ha capito un po' come sono.
Alla fine forse, siamo un po' simili io e lui.

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