La Festa

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Dal capitolo precedente
Per un attimo rimango paralizzata all'idea della festa, mi riporta alla realtà il tocco di Camilla che mi sfiora un braccio.

"Allora, la macchina la prendo io Sara, che ne dici?"
"Ehm, sisi" farfuglio, fingendo di aver ascoltato il discorso che hanno fatto fin'ora.

Dopo qualche minuto passato a chiacchierare coi ragazzi, ritorniamo in aula a sentire le ultime presentazioni della mattinata.
Nel pomeriggio torniamo ognuno a casa propria, o almeno è quello che volevo fare finché Marta e Camilla non mi fermano.

"Ho bisogno di qualche consiglio da voi ragazze.. devo fare colpo stasera" ci dice Camilla prendendoci da parte nel bagno.
"Lo sapevo! Lo sapevo!" esclama Marta "Ti piace Tommaso!"
La mora fa cenno di stare zitta "Abbassa la voce, matta!" la redarguisce.
"Okok, va bene.. però io lo sapevo."

Rimango leggermente sconcertata, soprattutto dal fatto di non essermi accorta di nulla. Magari Marta lo ha notato perché la conosce meglio.. o forse è tutta una giustificazione delle mie scarse capacità di essere una buona amica.

"Che ne pensi Sara?" mi domanda Cami.
"Sono contentissima, sembra un bravo ragazzo per quello che ho visto, se ti piace fai bene a farti avanti".
"Sei pensierosa, cosa ti turba?" mi domanda subito.
Esito per qualche secondo "No, nulla, figurati.."
La mora alza un sopracciglio in segno di rimprovero, non mi ha creduto.

"...è solo che non sono una tipa da feste, musica, alcol, socializzazione, soprattutto con estranei"

"Ma quali estrane e estranei, hai già conosciuto qualche amico di Dario.. e nemmeno ci hai detto il perché, ma secondo me gatta ci cova!" interviene la bionda.

"L'ho sempre saputo, anche questo.. il mio sesto senso non sbaglia mai" si vanta, portandosi i capelli dietro a una spalla in segno di superiorità.
Sia io che Camilla ridiamo.

"No, nessuna gatta che cova.. solo conoscenti, ecco, non direi nemmeno amici.. quello è stato un caso, nemmeno troppo degno di nota. Però è stato piuttosto carino con me, ecco."

"Va bene, vedremo cosa succede stasera.. la festa degli innamorati, è il momento giusto per fare il primo passo. Se è un ragazzo intelligente coglierà l'occasione!" esclama la bionda, enfatizzando ancora di più la sua euforia per questa presunta relazione tra me e Dario.

"Pensiamo a Cami, piuttosto, vuoi che ti consigliamo cosa mettere?" dico cercando di svincolare il discorso, come succede troppo spesso ultimamente quando c'è Dario di mezzo.
"Sì, vi adorerei se lo faceste, cioè io già vi adoro.. ma vi adorerei ancora di più" risponde la mora, con un elastico a trentadue denti stampato in faccia.

Usciamo a braccetto dal bagno, consapevoli che passeremo un pomeriggio molto alternativo ma divertente in cerca dell'outfit adatto per stendere Tommaso.

Io in realtà non mi sto facendo tanti problemi, ma le ragazze mi fanno il lavaggio del cervello per indossare un vestito.
Sono più una da pantaloni, però mi faccio convincere alla fine.
So già che mi sentirò a disagio, lo faccio più per solidarietà verso di loro che entrambe indosseranno una gonna.
E vestito sia, per una volta osa, Sara.

- - - -

Sono le 19:40 e Camilla passerà a prendermi tra 10 minuti.
Mi riguardo per l'ennesima volta allo specchio, sistemandomi i capelli che prendono sempre la piega che vogliono nonostante io ci metta ore ad acconciarli per bene.
Mi riguardo le gambe sotto al vestito, e non mi piaccio, come sempre.
L'unica cosa che mi piace sono le Dr Martens che porto ai piedi e il trucco che mi sono fatta, che è quasi decente.
A dire la verità, ho un semplice eye-liner e rossetto non troppo accesso, non voglio osare troppo, già il vestito va molto oltre la mia comfort zone.

Alle 19:52 mi squilla il telefono, è Camilla che è arrivata.
Mi avvolgo dentro la mia sciarpona di lana preferita, prendo la borsa, e mi avventuro oltre la porta.

L'ansia mi attanaglia, ma ormai non posso tirarmi indietro.
Per tutto il viaggio mi tormenta un dolore allo stomaco, di quelli che mi prendono sempre quando sono angosciata.
Però le ragazze che cantano a squarciagola sotto una di quelle playlist per i "viaggi in macchina", mi fanno rilassare, e alla fine anche io mi metto a cantare.

Una volta arrivate davanti a quella che dovrebbe essere la casa di Dario, l'ansia cresce sempre più.
Il tempo che intercorre tra i suono del campanello e l'apertura della porta sembra infinito.
Ci apre Dario con un sorriso smagliante, indossa un maglione bordeaux che mette in risalto i suoi occhi scurissimi, sotto al quale spunta il colletto di una camicia.
Proprio da bravo ragazzo.

Ci saluta in modo molto entusiasta, e ci abbraccia tutte una a una.
Io sono l'ultima, vengo avvolta per un attimo dal suo profumo che è quasi inebriante.
Quando entriamo nel salone, ritroviamo Tommaso, Federico, Cesare e Nelson.
Ci salutano tutti e dopo poco suona il campanello, e fanno il loro ingresso Frank, Nicolas e Tonno con delle buste che penso contengano cibo e bevande.
Sono molto presi bene, e salutano tutti caldamente.

La serata inizia in modo tranquillo, sto un po' con le ragazze e un po' chiacchiero con gli amici di Dario, che sono molto gentili e cercano di coinvolgermi.
Sono più socievole del previsto, e per ora non mi sento a disagio.
A una certa ora facciamo un brindisi con il gruppo del progetto, qualche shottino.

Con il tempo tutto diventano un po' più brilli e si mettono a parlare, o ballare, o fare un po' gli scemi dividendosi in piccoli gruppetti.
Dopo un po' Camilla sparisce e vedo Marta circondata dai ragazzi della Space Valley.
È proprio vero che l'alcol può fare miracoli.

Io sto per un po' sul divano a chiacchierare con Frank e Nicolas, un po' del più e del meno, dell'Università, della qualità della birra e del vino.
Nemmeno fossi una grande intenditrice, ma vabbè.

Dopo un po' arriva anche Tonno e iniziamo a scherzare sui modi di abbordare, dato che vorrebbe sperimentarne uno efficace per trovarsi finalmente una ragazza.
Gli do anche dei consigli..
Non mi riconosco più.
Più che altro mi sbellico dal ridere per il modo di fare del biondo.
Dopo un po' mi ritrovo sola sul divano, i ragazzi si sono messi a giocare alla PlayStation, Camilla e Tommaso non ancora pervenuti.

Decido di uscire a prendermi una boccata d'aria, indosso al volo giubbotto e sciarpa ed esco, cercando di non dare troppo nell'occhio e dirigendomi sul retro della casa.

Mi siedo sul prato quasi gelato a osservare il paesaggio, le luci delle città in lontananza, il freddo comincia a bruciarmi sulle guance nonostante cerchi di ripararmi nel tepore della sciarpa, ma alla fine non mi importa.
Mi maledico anche un po' perché mi sono messa il vestito perché con le calze le mie gambe stanno gelando.
Tutto questo silenzio mi trasmette pace, un po' di calma e tranquillità, per scappare dal casino che c'era dentro.
Dal casino che ho anche io dentro.
Che cazzo Sara, sempre la solita, troppa socializzazione ti fa impazzire.

Una sera che mi invitano a una festa mi comporto così, ora sembrerò una maleducata che sparisce all'improvviso senza avvisare nessuno.
In effetti avrei potuto dire qualcosa a qualcuno, o invitare Marta a venire con me.

Stava andando tutto piuttosto bene e stavo riuscendo a uscire dalla mia bolla e poi rieccoci, in un attimo rovino tutto il progresso fatto.
Vabbè, ormai comunque è troppo tardi.

Sento dei passi dietro di me e mi irrigidisco dalla paura, spero non sia qualche animale selvatico o qualche serial killer che si aggira per i colli di notte.
Chiudo gli occhi sperando che si allontani da solo.
Ma poi sento una voce che spezza improvvisamente il silenzio in cui mi ero rifugiata..

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Buonaseraaaa!
Capitolo molto più lungo del solito, prendetelo come un augurio di buon anno.. forse mi odierete per come finisce, fatemi sapere cosa succede secondo voi o cosa vorreste che succedesse! 😂 come sempre, accetto critiche costruttive o consigli di ogni tipo!
Grazie mille per tutto il supporto, non ci credo ancora, siete tutti troppo buoni! 🥰❤️

P.S per veri intenditori, ho utilizzato una foto postata da Dario un po' di tempo fa su Twitter per rendere il tutto più "realistico"

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