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-"Non abituarti troppo, non durerà tanto questa pacchia", scherzai puntando il mio sguardo verso la sua figura occupata a scrollarsi la sabbia di dosso proprio come un bambino, -"non dirmi che ricomincerai a chiamarmi baby boy!", roteò gli occhi assumendo un adorabile espressione scocciata che mi porto a rilasciare una mezza risata.
-"Dai andiamo sennò rischiamo di perdere la corsa, tanto non penso di dispiaccia scollarti da me", il biondino fece un'alzata di spalle,-"io te l'ho detto! Sei sopportabile se non mi chiami baby boy o piccolo, ma poi piccolo di cosa? Non ci passiamo mica tutti questi anni uffa", più lo osservavo parlare più qualsiasi parola, gesto e espressione mi causava continui sorrisi, era veramente adorabile, ancor di più quando cercava di apparire autoritario.

-"Ma è carino chiamarti così...", mi alzai dalla sabbia calda allungando una mano verso il più piccolo, -"hyung ma smettila mica siamo fidanzati", sbuffò infilandosi le mani in tasca. Non potevo certo dargli torto, forse spesso esageravo ma provocarlo mi compiaceva talmente tanto da ignorare qualsiasi altra cosa.
Per tutta la strada di ritorno Jimin continuò a giocare con quelle maniche fin troppo grandi per le sue minute braccia e a guardare tutto ciò che ci circondava con gli occhi innamorati e curiosi di un bimbo che vedeva per la prima volta un paesaggio marittimo.
Mi faceva così dannatamente impazzire.

In dieci minuti ci ritrovammo nuovamente su una di quelle sporche panchine ad aspettare di prendere la metro che ci avrebbe ricondotto alla triste e grigia città che ci ospitava da anni.
Jimin aveva preso a chattare con chissà chi mentre io, troppo preso dal guardarlo, avevo imparato a memoria qualsiasi sfumatura presente nelle sue iridi.
-"Yah ma qui tutti pensano che stiamo insieme!", sospirò quasi scocciato osservando di nuovo la storia postata poche ore prima,
-"che bella idea", gli tirai una lieve gomitata provocandogli una smorfia di disapprovazione, "bleah piuttosto mi faccio quelle morte di cazzo della scuola", tirò fuori la lingua simulando un conato di vomito.
La metro in poco giunse alla nostra fermata, per fortuna in quell'orario strano non vi era molta gente, quasi nessuno, i posti erano completamente vuoti tranne per qualche persona di ritorno da lavoro. Riuscimmo a prendere due posti in fondo e in tempo dieci minuti mi ritrovai con un Jimin addormentato spiaccicato sul finestrino con un lieve filo di bava a colargli dai lati delle labbra. Sapeva veramente essere un bambino a volte.
Coraggiosamente lo avvicinai a me cercando di farlo dormire in una posizione leggermente più comoda ma finii con averlo abbracciato a un mio braccio,con la testa affondata nell'incavo del mio collo e i suoi capelli a solleticarmi il naso. Ma cosa dovevo fare con lui per mantenere un minimo di lucidità?!

-

Mi voltai un ultima volta a salutare il biondo tinto che nel frattempo aspettava che qualcuno gli aprisse. Era stata davvero una mattinata da sogno, tutto quello che era successo e i comportamenti stranamente dolci di Jimin mi avevano portato seriamente a credere che un mese sarebbe più che bastato. Le strade erano piuttosto affollate,tra gli autobus, macchine e studenti proveniente dalle varie scuole nei dintorni ed erano questi i momenti in cui rimpiangevo di non possedere una modo per sfrecciare tra tutti senza la minima preoccupazione.

Y: Baby boy mi fai compagnia mentre torno a casa? :(

J: Va bene dAdDy

Y: Scusa come mi hai chiamato?
Y: Daddy?

J: Daddy >:]

Y: mi stai prendendo per il culo?

J:si

Y: ti odio

*utente bloccato*

Posai il telefono scoppiando in una risata divertita. Lui voleva tanto prendermi per il culo? Bene e ora avrebbe pagato le conseguenze. Passarono pochi secondi e il mio telefono riprese ad illuminarsi mostrando una chiamata in arrivo proprio dal numero di Jimin

-"Baby boy~?", pronunciai quasi sussurrando, -"perché mi hai bloccato?", dalla sua vocina riuscivo già a immaginare il suo visino contorto in un broncio misto tra lo scocciato e il triste, -"non si prendono per il culo i ragazzi più grandi! Dovresti saperlo", un piccolo lamento più simile a uno squittio mi fece sorridere percependo poi un piccolo -"dai sbloccami ora", seguito dal segnale di fine chiamata.

ora non
piangere

J: ti piacerebbe Min.'

Y: stronzetto.

J: non mi offendere.

Y: ti offendo quanto mi pare bimbo

J: bimbo... sei viscido ew.
J: me ne vado a studiare che è meglio

Y: Va bene piccoletto, buono studio;)
*visualizzato*

Scossi la testa posando il telefono il più lontano possibile dal mio corpo, dovevo togliermelo dalla testa o prima o poi ne sarei davvero uscito matto. Oggi potevo seriamente percepite del feeling tra di noi,tutto mi sembrava così reale che il solo risentirlo così "distaccato" in chat mi provocava uno strano nodo alla gola.
Lui sarebbe caduto ai miei piedi, costi quel che costi.

Baby Boy  ➳ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora