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Come sempre la sveglia riecheggiò insistentemente nella disordinata stanza che mi ospitava. Il sole ancora non era sorto e si poteva chiaramente vedere il buio che avvolgeva la città al di fuori delle finestre che occupavano gran parte della parete destra di camera mia. Avevo dormito davvero male e non lo dicevo tanto per come ogni giorni ma davvero questa volta non ero riuscito minimamente a chiudere occhio. Continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto con un unico pensiero che martellava nella mai mente come un tamburo. Park Jimin era la causa di quella mia notte insonne. Quei momenti così semplici passati insieme, il suo sorriso e i suoi occhi pieni di vita e gioia che risplendevano sotto il sole oppure si limitavano a sparire in due piccole mezzelune quando il suo sorriso luminoso prendeva spazio sul suo viso. Come avevo fatto a ridurmi così per un ragazzino ancora non sapevo spiegarmelo ma quello che possedeva Jimin non riuscivo neanche minimamente a vederlo in qualsiasi altro ragazzo. Lui era lui, era il più bello, il più elegante, il più dolce e ancora il più bello, avrei speso ore a descrivere ogni singolo dettaglio del suo volto così complesso o il suo corpo ben formato e muscoloso che andava in pieno contrasto con la sua immagine docile da bambino, sembrava plasmato da un angelo o addirittura scolpito da uno dei migliori scultori d'epoca. Mi decisi a darmi una mossa mentre la
sveglia continuava a suonare imperterrita riproducendo una vecchia canzone rock. La
bloccai e mi tirai a sedere stropicciando i miei occhi che non si degnavano a rimanere aperti richiudendosi come se incollati. Non ero davvero in vena di fare niente, in particolare tornare in quell'inferno di scuola e subirmi sei ore di pure torture che paragonate a quelle dell'inferno di Dante quest'ultime apparivano quasi piacevoli. Tolsi le coperte dal mio corpo caldo rimanendo avvolto da uno spiacevole freddo, odiavo questa stagione anche per questo, la mattina faceva un freddo cane tanto che le temperature arrivavano a toccare i meno sette gradi. Indossai le ciabatte per evitare di congelarmi del tutto e mi piantai davanti all'armadio cercando di rendermi un minimo presentabile fallendo miseramente e riducendomi a una felpa venti volte più grande di me color bordeaux e degli skinny neri strappati, come sempre le vans incollate ai miei piedi e lo zaino a righe bianche e nere sporco di qualsiasi tipo di malattia presente sul pavimento della scuola dove era sempre buttato a casaccio.
Infilai qualche libro nello zaino buttandoci anche un paio di penne per poi uscire di casa senza neanche preoccuparmi di fare colazione. Inserii le cuffie facendo partire a palla della sana e buona musica così da poter finalmente provare a staccare la testa da qualsiasi pensiero che comprendeva un ragazzino basso e biondo.

Vidi,finalmente ,il suo corpicino camminare tra la massa di studenti, i suoi occhi leggermente socchiusi, le sue labbra, il suo intero volto perfetto mi fa sorridere. Mi passò davanti senza neanche notarmi, "Baby boy, sveglia" si voltò subito sgranando gli occhi vedendomi "oh...non ti avevo visto" portò le sue manine paffute al volto per stropicciarsi gli occhi "ho sonno" sussurrò in un lamento, "su su sveglia che ho 28 giorni e non posso sprecarli" sospirò un "già" prima di posare i suoi occhietti sul mio volto. "Vado in classe ci vediamo dopo" si oggi mi sento stronzo.

Entrai in classe e notai subito dei messaggi da Jimin

J: sei stronzo a lasciarmi così:(

Non risposi riponendo il telefono nell' astuccio.

*****

Suonò la ricreazione ma rimasi in classe, volevo solo vedere se a Jimin importava qualcosa.

J: Yoongi
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J: BRUTTO STRONZO ALZA IL CULO E ESCI DA QUELLA FOTTUTA CLASSE.
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J: vaffanculo
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Dopo tre secondi mi ritrovai un Jimin furente in classe "ciao stronzo." Eccola la principessa "hey baby boy" dissi, forse, a voce un po troppo alta, tanto che tutti si voltarono a guardarci "ma abbassi la voce, porco-" sbuffò e se ne andò.

Ok forse avevo esagerato in più Jimin se la prende per TUTTO.
Mi alzai e ,inventandomi di non star bene, uscii da scuola, volevo solo dormire in quel momento infondo quella giornata con Jimin l'avevo bruciata.

*****

Guardia l'orario, le 14:35, il campanello aveva appena suonato, chi diamine era a quell'ora?
Pigramente e nelle peggiori condizioni possibili mi recai alla porta, la aprii. Mi ritrovai un piccolo corpo che mi guardava con i suoi grandi occhioni.

"Jimin?"

Baby Boy  ➳ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora