Capitolo 6

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Evelyn

Ero sconvolta. Forse ancora di più del ragazzo di fronte a me.

Non avrei mai pensato di sentire una cosa del genere uscire dalle labbra di mia sorella. Dalla mia sorellina, Santo cielo! Ero convinta di conoscerla e che non sarebbe mai stata capace di qualcosa di simile ma, soprattutto, che considerasse la relazione con Oliver una cosa seria.

Mi ero sbagliata, evidentemente.

Quello che però mi sorprese di più fu la reazione del ragazzo che, poco prima, senza permesso mi aveva trascinata in quel fatiscente bagno. Ero convinta che appena mi avesse lasciata andare l'avrei riempito di parole ma cambiai idea vedendolo in quello stato.

Appena udite le parole di Jessica, infatti, mi era parso smarrito. Si era appoggiato al muro opposto al mio, come se l'avessero appena colpito allo stomaco.

Avrei voluto dire qualsiasi cosa per rassicurarlo. Magari avevamo capito male, forse erano solo supposizioni le loro. In fondo, avevamo ascoltato solo uno strascico del discorso.

Ma era possibile che entrambi avessimo capito la stessa cosa?

Sentimmo la porta del bagno chiudersi, segno che fossimo di nuovo soli. Bastò questo a Oliver per riprendersi.

Un lampo d'ira gli attraversò lo sguardo. La mascella gli si contrasse e lessi solo rabbia nei suoi occhi. Uscì dal bagno con passi pesanti per poi dirigersi verso la porta.

<<Oliver, aspetta. Prima di fare qualsiasi cosa, pensaci bene>>. Dovevo essere il lume della ragione in quel momento. Era già sotto l'effetto dell'alcol.

Vidi la sua schiena irrigidirsi e lui fermarsi di colpo.

<<Pensarci bene, dici?!>>. Di scatto si voltò verso di me con due occhi iniettati di sangue. <<Non mi pare che Isabelle ci abbia pensato bene prima di andare a letto con uno dei miei migliori amici!>>.

<<Non sai come sia andata. Avranno entrambi le proprie colpe>>. Non poteva condannare solo mia sorella.

I suoi occhi verdi erano attraversati da pura follia. Erano due mari in tempesta. Sembrava sul punto di scoppiare e per un istante temetti che andasse ad ammazzarli.

<<Oh, ma infatti ho intenzione di prendere entrambi! Chiedere se davvero pensano che sia un coglione! Un deficiente che lascia che un amico si sbatta la propria ragazza sotto il naso!>>.

<<No, Oliver>>. Lo afferrai per un braccio, temendo una sua reazione, ma più preoccupata che si mettesse nei guai.

<<Lasciami!>>. Con uno strattone si liberò della mia presa ma perse l'equilibrio finendo per sbattere rovinosamente contro la porta. Doveva essersi fatto male ma tentò di dissimularlo.

Mi avvicinai a lui titubante mentre, un Oliver sconsolato, si lasciava andare contro il legno vecchio di quella porta fino a raggiungere il pavimento.

Feci un passo avanti, senza sapere bene come agire. Non l'avevo mai visto così distrutto. Ero un disastro nell'essere di conforto agli altri. Con Oliver poi, non ero neppure sicura di che cosa avrei dovuto dire. Non credevo che tenesse tanto a Isabelle.

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