Capitolo 26

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Evelyn

Avevo chiesto a Oliver di incontrarci non appena avevo lasciato Jason ma, essendo sul lavoro, non aveva avuto tempo sino al giorno successivo. Ed io nel frattempo avevo avevo avuto tutto il tempo per riflettere. Elaborare. Pensare più e più volte a ciò che avevo scoperto. Ora non ero più delusa o ferita per la mancanza di considerazione. Ero furiosa. E più passava il tempo più questo sentimento cresceva dentro di me. Quante volte avrebbe potuto venire da me? Da quanto tempo aveva dei sospetti e al posto di chiedermi spiegazioni aveva indagato per conto suo? Aveva tradito la mia fiducia come nessuno aveva mai fatto. Tutto ciò che avevamo vissuto era stata un'illusione. Era solo un bugiardo. Un altro da aggiungere alla lunga lista. Che si era approfittato di me e della mia stupida ingenuità. Ma ora mi doveva un sacco di spiegazioni e non si sarebbe alzato dalla sedia finché non me le avesse date.

Ero seduta ad un tavolino del bar più sconosciuto dei dintorni ed attendevo il suo arrivo picchiettando con nervosismo il tacco a terra. Era in ritardo. Già si stava mostrando per quello che era davvero. Non lo era mai stato prima di allora e quello era un chiaro segnale di cambiamento. Stavo male all'idea che tutto ciò che avevo provato fosse di nuovo una bugia. Non volevo che finisse perché con lui mi ero davvero sentita me stessa per la prima volta dopo tanto tempo. Oliver mi aveva fatta sentire protetta, amata e credevo che insieme avremmo affrontato tutti i problemi che sarebbero derivati dalla nostra relazione. Ma dovevo affrontarlo. Lo dovevo a me stessa e alla mia dignità. Avevo già lasciato correre troppe volte.

Quando lo vidi entrate nel locale, mi asciugai in fretta le poche lacrime che mi ero lasciata scioccamente scappare. Non mi avrebbe vista così. Non prima che gli dicessi ciò che pensavo di lui.

Oliver mi raggiunse, dopo avermi cercata per alcuni istanti con lo sguardo. Non si disturbò neppure a salutarmi come faceva di solito. Si limitò a sedersi di fronte a me ed attendere. Era chiaro che fosse cambiato qualcosa. Ora che aveva scoperto tutta la verità, il mio più grande timore si era materializzato. E faceva male, molto più male di quanto mi aspettassi. Non volevo che finisse così.

<<È vero quindi>>. Non era una domanda la mia. Si trattava di una semplice constatazione che mi riempì gli occhi di lacrime. Nel suo sguardo c'era qualcosa di diverso. Forse era cambiato tutto. E, se fino ad allora ero riuscita a tenere insieme il mio cuore ferito, lo sentii perfettamente spezzarsi in quel momento.

Non mi sarei dovuta fidare. Avrei dovuto sopprimere quell'attrazione nei confronti dell'ex ragazzo di mia sorella e allontanarlo. Perché ero stata così stupida? Ancora non avevo capito come fossero gli uomini?!

Di fronte alle mie lacrime Oliver parve leggermente sbigottito e si addolcì. Era come se non riuscisse a capire di che cosa stessi parlando. Certo... Non si sarebbe mai aspettato che Jason venisse a riferirmi dei suoi magheggi.

Mi scappò un sorriso amaro tra le lacrime salate. <<Ho parlato con Jason>> lo informai allora.

La sua reazione fu come mi ero aspettata. Si portò una mano sulle tempie e se le massaggiò con lentezza prima di parlare.

<<Non hai niente da dire?>>.

<<Cosa dovrei dire, Evelyn?!>>. Alzò la voce repentinamente ma forse non di proposito perché subito si scusò con un gesto della mano.

Non mi sarei fatta incantare però. Era un bugiardo.

<<Mi hai tradita, comincia da lì!>>.

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