Capitolo 13

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Evelyn

Ero disgustata. Sveglia da poche decine di minuti, mi ero rinchiusa nell'unico posto in cui avrei potuto avere un po' di privacy. Ma, più fissavo la mia immagine attraverso lo specchio del bagno, più sentivo di essere la peggiore delle sorelle sulla faccia della terra. Quale razza di persona va a letto con il ragazzo che la propria sorella ha lasciato da poche settimane? 

Le immagini della notte precedente mi affollavano la mente. Le sensazioni che avevo provato. Le mani e la bocca di Oliver che esploravano indisturbate ogni lembo di pelle. Erano impresse nella mia mente e non avevo alcuna possibilità di farle andare via. Non tanto presto. Era tanto - forse troppo - tempo che non provavo più sensazioni simili. Ma non era corretto che fosse stato proprio lui a procurarmele. Dovevo smettere di pensarci. Non facevano che incrementare il mio senso di colpa e già sentivo il cuore scoppiarmi. Ero una traditrice.

Mi infilai sotto il getto d'acqua della doccia con tutta l'intenzione di togliermi da dosso il suo profumo e ciò che rimaneva del misfatto commesso quella notte. Dovevo dimenticarmene. Per il bene di tutti sarebbe dovuto diventare un ricordo. Indelebile probabilmente, ma pur sempre un ricordo. E nessuno sarebbe dovuto venirne a conoscenza. Mai.

Attesi ancora una decina di minuti prima di decidermi ad uscire da quel bagno. Dopotutto ero a casa mia, la fuga post-sesso doveva considerarsi esclusa a priori.

Sgattaiolai fuori dal bagno con indosso una tuta dalla felpa di diverse taglie più grande. Il livello del mio sex appeal era ufficialmente sotto le scarpe ed era esattamente il mio intento. Non dovevano esserci fraintendimenti tra noi. Era stato un errore della peggior specie ed ero certa che lo fosse anche per lui. A letto con la sorella della propria ex? Assurdo...

Quando finalmente tornai di là, il letto dove avevo lasciato il mio ospite era vuoto. Oliver era sveglio e in piedi: si stava infilando i jeans girato di spalle. Le sue larghe spalle si contrassero e mi trovai a sospirare. Dovevo calmarmi. Era più di un anno che non avevo un uomo nel mio letto ma lui era l'unico che non avrebbe mai dovuto entrarci. 

Mi schiarii la voce, attirando la sua attenzione. Oliver si voltò finendo di allacciarsi i pantaloni e si fermò a fissarmi ancora a petto nudo. Era una visione, accidenti. Pochi ragazzi mi avevano fatto quell'effetto. Saranno stati quei suoi occhi che non facevo che immaginarmi fermi su di me la notte passata, che fissavano ed indugiavano ovunque sul mio corpo. O quell'espressione da bravo ragazzo che doveva aver fatto sciogliere una miriade di donne. Dovevo rinsavire ma, soprattutto, distogliere lo sguardo se volevo intavolare una conversazione con un filo logico.

<<I-io... mi dispiace. Questa notte... Non sarebbe mai dovuto accedere. Ti chiedo scusa...>>. Era l'unica cosa a cui riuscivo a pensare. Mi sentivo dannatamente in colpa e lui doveva essere disgustato. Ne ero sicura. Insomma, chi mai andrebbe a letto con la sorella maggiore della propria ex e ne sarebbe stato entusiasta?

<<L'hai già detto ieri notte... prima di invitarmi da te>>.

Alzai di scatto il capo e puntai gli occhi nei suoi. Faceva sul serio?

<<Che cosa vorresti dire?>>.

<<Dico solo che non c'è nulla di male. Un ragazzo ed una ragazza, entrambi single, che fanno sesso non nel pieno delle loro facoltà... Non mi sembra un crimine>>.

Scossi il capo incredula. <<Tu non comprendi la gravità della situazione. Stavi con mia sorella fino a poco tempo fa, Oliver! Possibile che tu non ti senta minimamente in colpa?!>>.

<<Mentirei se ti dicessi di sì. E ieri notte neanche tu sembravi avere i sensi di colpa>>.

<<Ero ubriaca! Non sapevo quello che facevo!>>.

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