Evelyn
Ormai lo stavo davvero prendendo in considerazione. Ero stanca, sempre in ansia. Temevo che da un momento all'altro mi sarei fatta scappare qualcosa che mi avrebbe fatta scoprire. Quindi, la cosa migliore da fare, era essere sincera e dire finalmente ad Oliver tutto ciò che doveva sapere su di me e sul mio passato. Era rischioso, temevo davvero che potesse arrabbiarsi e sentirsi offeso per non avergliene parlato prima ma, soprattutto, temevo che mi giudicasse. Era quello che non avrei potuto sopportare. Perché erano anni che io stessa lo facevo ininterrottamente. E non ero sicura che avrei retto che anche lui mi guardasse con la stessa espressione con la quale io guardavo me stessa allo specchio. Biasimo, pena, forse anche ribrezzo a volte.
Avevo bisogno che lui continuasse a guardarmi con i suoi splendidi occhi chiari e mi facesse sentire importante come aveva fatto fino a quel momento. Non volevo perderlo. Non potevo. Questa volta il mio cuore non avrebbe retto. Avrei finito per impazzire del tutto.
Ma non potevo più avere segreti con lui.
Violet aprì la porta dello studio ginecologico e mi fece spazio perché entrassi.
<<Fa freddissimo oggi>>. Eravamo alle porte di febbraio e fuori le temperature erano prossime allo zero. Se mia cugina non mi avesse chiesto di accompagnarla dal medico, per la visita mensile del bambino, sarei rimasta a casa avvolta da una coperta dalla testa ai piedi. Ma siccome né Simon né mia zia avrebbero potuto accompagnarla, mi sarebbe dispiaciuto lasciarla sola. E poi avrei potuto vedere il mio nipotino.
<<Avremmo bisogno di una stufetta portatile>> commentai divertita.
<<Dopo andiamo in un bar e beviamo una bella cioccolata calda con panna doppia!>>.
<<Se non smetti di mangiare tra poco rotolerai per tutto lo studio medico>>. Sorrisi prendendola in giro e conoscendo perfettamente il modo in cui avrebbe reagito.
<<Parli come mia madre quindi sappi che le tue parole non mi toccano affatto. Simon dice che sono bellissima anche così>>. Voltò il capo dall'altro lato, fingendosi offesa.
<<Cugina, tu sei bellissima sempre. Non dar retta a zia Victoria>>.
<<Lo dici solo perché ora hai voglia di cioccolata anche tu>>.
<<Non lo negherò>>.
<<Ah, sai che cosa ci starebbe bene insieme?>>.
Scossi il capo immaginandomi dove volesse andare a parare. Conoscevo troppo bene mia cugina.
<<Un bel dolce. Potremmo andare nella pasticceria dove lavori!>>.
Mi portai una mano tra i capelli. Mia zia mi avrebbe ammazzata se l'avesse saputo. <<Violet, sei incorreggibile>>
<<Lo so>> annuì tutta soddisfatta.
A quanto pare, in famiglia avevano appena deciso che dovesse stare un po' più attenta alla linea. Non perché fosse ingrassata più di tanto, secondo me erano del tutto normali i chili che aveva preso, ma mia zia faceva parte di quella categoria di persone che puntano ad avere una silhouette perfetta a prescindere da tutto. E lo stesso voleva per la figlia ovviamente.
STAI LEGGENDO
Chiedimi Qualsiasi Cosa
RomanceInfatuarsi della propria vicina è stata una svista adolescenziale. Ma riscoprirsi innamorato della sorella della propria ragazza è da considerarsi un vero e proprio problema per Oliver. Laureatosi recentemente a Yale con il massimo dei voti, è ad Ol...