Capitolo 1

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Non stavo ascoltando minimamente ciò che stavano dicendo i ragazzi. La loro conversazione era solo un sottofondo decisamente poco musicale ai miei pensieri. Il mio pollice scorreva ritmicamente sullo schermo del mio telefono, mentre un fiume di foto di persone che non conoscevo o non vedevo da anni mi scorreva davanti agli occhi. Non stavo prestando attenzione nemmeno a quelle foto se dovevo essere sincero.

Nella mia testa continuavano a ripetersi le immagini del viso di mio padre deformato dalla rabbia e dalla delusione quando quella mattina aveva trovato nella mia stanza la lettera che avevo tenuto nascosta per le precedenti due settimane, nella speranza che un qualche miracolo calasse dal cielo e facesse passare ai miei genitori l'ossessione compulsiva di mandarmi a Cambridge, l'università che entrambi avevano frequentato e in cui si erano conosciuti. Non che il loro desiderio fosse scaturito da un sentimento romantico, no. Volevano semplicemente mandarmi in quel college in modo da farmi seguire il loro stesso identico percorso di vita: è più facile avere un controllo su situazioni nelle quali si è già passati.

Sullo schermo del mio telefono, nel fiume di visi sconosciuti, una foto catturò la mia attenzione. Non mi resi conto di essermi raddrizzato sulla poltrona e aver trattenuto il respiro fino a quando non sentii la tensione nei miei muscoli iniziare a darmi fastidio.

Fissai per qualche secondo gli occhi celesti sul mio schermo, il viso punteggiato da lentiggini e le labbra ripiene leggermente schiuse. Una ciocca di capelli neri copriva parte del viso di Tiff.

Prima che potessi fermarla la mia mente corse al ricordo di quegli stessi occhi celesti che mi guardavano con amore, al ricordo di quelle labbra schiuse in un sorriso per qualcosa che io le avevo detto.

Premetti sull'username di Tiffany, aprendo il suo profilo.

Prima che potessi scorrere tra le sue foto un cuscino arrivò nella mia direzione, colpendomi sul viso.

Alzai lo sguardo e vidi Jake, Ed, Jason e Tod guardarmi divertiti.

<<Tornato tra noi Matthews?>> chiese Jake con un sorriso sbieco.

Scossi la testa e inarcai anche io le labbra, bloccando lo schermo del telefono e facendolo scivolare nella tasca dei pantaloni. <<Stavo ascoltando>>

Un coro di esclamazioni e imitazioni inondò il salone di casa Lewis e io alzai gli occhi al cielo, rilanciando il cuscino verso i miei amici, seduti sul divano.

<<Rompicoglioni>> mormorai con un sorriso.

Il rumore delle chiavi nella serratura ci vece girare verso la porta. La sorella di Jake entrò in casa con il telefono bloccato tra la spalla e l'orecchio, mentre provava a chiudere la borsa stracolma senza far cadere le varie cose che teneva in mano.

<<Liz, magari vuole solo che tu ti senta libera di uscire il pomeriggio senza pensare a tuo fratello>> disse raccogliendo le cuffiette che le erano cadute a terra.

Si risistemò la borsa sull'avambraccio e afferrò il cellulare con una mano.

<<Sei sicura che sia per i soldi che sei così nervosa?>> continuò attraversando il corridoio e facendoci un cenno di saluto, dirigendosi verso la sua stanza. <<Io penso che sia solo che non vuoi dover socializzare con qualche nuova persona>>

Quando si sentì il rumore della porta della sua stanza che si chiudeva, Tod ed Ed si lanciarono un'occhiata d'intesa, facendo qualche commento sussurrato sulla bellezza della bionda.

<<Siete patetici>> li presi in giro con uno sbuffo mentre alzavo gli occhi al cielo.

<<Mi fate schifo>> commentò Jake dando una gomitata sul braccio a Tod per poi alzarsi e andare in cucina scuotendo la testa.

Non mi aspettavo di trovare teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora