14. Domenica. 2pm »» Calum

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🎧 Killing Me Softly - Zhavia 

Si sa, la domenica pomeriggio è un pendolo che oscilla tra voglia di morire per l'inerente lunedì mattina e dolce far niente. Questa domenica pomeriggio è caratterizzata maggiormente dalla voglia di morire, considerando che Calum sta studiando ed io, da masochista che sono, sto guardando il  profilo Instagram di Amanda. Ha un sacco di foto insieme ad Ashton, principalmente foto dei loro viaggi. E lei è sempre così dannamene bella, con i suoi lunghi capelli biondi, gli occhi azzurri e il corpo mozzafiato. La odio!

«E questa chi è?» mi chiede improvvisamente Calum, buttandosi sul letto e sdraiandosi vicino a me. Io lo guardo con un sorriso, bloccando il telefono. Mi giro quindi su un fianco, appoggiando il gomito al materasso e la testa contro il palmo della mano.

«Amanda King, sono andato ad una sua mostra ieri sera», gli faccio sapere. «Trovi sia sexy?» chiedo subito dopo e Calum butta la testa all'indietro, ridendo di gusto.

«Luke, sono gay al 110%...non guardo questo nelle ragazze», mi fa sapere ed io sorriso, sollevato. «Però devo ammettere che è una bella ragazza», aggiunge dopo. Alzo gli occhi al cielo, ritrovandomi subito Calum addosso. Mi schiaccia contro il materasso, mettendosi a cavalcioni e prendendomi il viso tra le mani.

«Hai finito di studiare?», gli chiedo. Lui scuote la testa.

«Sei stato carino a rimanere qui anche dopo pranzo...» sussurra contro le mie labbra, poco prima di baciarmi. Le mie mani finisco prima contro i suoi fianchi, poi oltre l'elastico di suoi pantaloni di tuta. Gli stringo i glutei, facendolo gemere nella mia bocca e ciò mi fa eccitare ancora di più. L'idea che Calum non voglia darsi a me subito mi fa andare in iperventilazione. Trovo questo giochetto eccitante, ma credo sia arrivato il momento di finirla.

Inverto le nostre posizioni, così Calum sprofonda nel suo cuscino, guardandomi mentre gli tolgo i pantaloni e subito dopo i boxer. Ancor prima che lui possa dire o fare qualsiasi cosa, mi abbasso e gli prendo tra le labbra l'erezione, cominciando a succhiargliela. Alzando lo sguardo mi rendo conto che Calum ha chiuso gli occhi, prendendosi il labbro inferiore tra i denti, probabilmente per impedire ai suoi gemiti di uscire. Le dita della sua mano destra si fanno strada tra i miei capelli, accarezzandoli piano. Solo quando i miei movimenti si fanno più sicuri la sua prese aumenta, guidandomi lui stesso, finché non raggiunge l'orgasmo. Cerca di farlo il più silenziosamente possibile, senza però riuscirci.

Con una scia di baci, risalgo fino al suo collo, stuzzicandoglielo finché non mi tira nuovamente i capelli, allontanandomi da lui quanto basta per potermi guardare negli occhi. Gli sorrido, chiedendomi perché lui sia invece così serio. Ma devo ammettere che è terribilmente sexy quando lo è.

«Non ti è piaciuto?», gli chiedo. Lui scuote la testa, sospirando.

«Mi è piaciuto così tanto che l'idea di ritornare a studiare, invece di restare qui con te, mi uccide», sussurra e nel mentre la sua mano scivola dei miei boxer. Lo sento mentre mi stringe il membro, ormai eretto, cominciando a masturbarmi.

«Allora dovresti rimanere qui con m-ah», sussurro contro il suo orecchio. I suoi movimenti, precisi e ritmici, mi provocano un piacere sempre crescente. Catturo le sue labbra in un bacio, mordendogliele non appena con l'indice mi accarezza la punta della cappella, sfregando velocemente i polpastrelli su tutta la lunghezza dell'asta. Lo fa finché non vengo contro il suo palmo, gemendo il suo nome.

Questa domenica pomeriggio non si sta rivelando poi così male!

Romeo || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora