25. Mercoledì. 10pm »» Michael/ Calum/ Ashton

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🎧 Wildflower- 5 Seconds Of Summer

«La prossima canzone l'ho scritta per una persona speciale. Non credo di essere mai stato così inspirato da qualcuno prima», esordisce Michael, facendomi irrigidire. Con la coda dell'occhio noto che Ashton mi guarda con una smorfia. «Sapete come ci si sente ad avere sedici anni e avere voglia di innamorarsi?» chiede retorico, appoggiandosi all'asta del microfono. Sorride, e quando lo fa il mio cuore salta un battito. «Questa persona è riuscita ancora a farmi sentire come se potessi avere nuovamente sedici anni e infinite possibilità di innamorarmi, giorno dopo giorno. Questa è Wildflower, spero vi piaccia».

Oh merda!

La canzone comincia, canzone che già conosco perché Michael me l'ha già fatta sentire. L'ho ascoltata così tante volte, eppure sentirla cantare da lui, dal vivo, è totalmente differente.

My wildflower
You know you are my favorite fantasy
A fatal love song

Queste parole in particolare mi rimangono impresse in testa, come una cantilena. Sono io ad averlo ispirato, come nessuno è mai riuscito prima. Io non mi sono mai sentito ispirato da qualcuno, questo dovrebbe significare qualcosa...no?

«Wow, questa canzone è bellissima», dice Calum appena finisce, applaudendo. Io abbasso la testa, sbattendo velocemente le palpebre. 

«Davvero molto bella», concorda Ashton, portandosi il bicchiere alla labbra e prendendo un lungo sorso. Subito dopo si alza, avvisandoci che deve andare in bagno. Con uno sguardo, per quanto fugace, capisco che vuole che lo seguo.

«Luke, devi proprio darci un taglio!» mi dice vedendomi entrare. La porta sbatte alle mie spalle, facendomi quasi sussultare. Mentre Ashton cammina avanti e indietro, io incrocio le bracci al petto, come a volermi proteggere dall'inerente tempesta che si sta per abbattere su di me. «Dannazione, Michael è completamente innamorato di te!»

«Ma che dici! Ci conosciamo solo da qualche mese...»

«E che cazzo dovrebbe significare?!» chiede fermandosi e appoggiandosi contro il lavandino. Tiene la braccia tese, la testa bassa. «Pure io sono innamorato di te...» 

«Cosa?» Questo è esattamente quello che vorrei sapere, eppure non sono io a porre la domanda. Girandomi mi rendo conto che Calum è sulla porta, la mano ancora appoggiata contro la maniglia. Ha le nocche bianche, segno che la sta stringendo un po' troppo forte. 

Anche Ashton lo sta guardando, ma non sembra intenzionato a parlare. Io invece mi passo una mano tra i capelli, cercando di ricordarmi come si respira. Lo sguardo di Calum su di me non aiuta affatto.

«Che succede?» chiede semplicemente, anche se sa benissimo la risposta. «Luke...no- non dirmi che...merda, Luke ti prego», sussurra con voce tremante. I suoi occhi sono lucidi, i miei invece completamente colpi di lacrime. Lacrime che cominciano a scendere lungo le guance.

«Non ci posso credere», dice soltanto. Lascia andare la porta, sparendo il più velocemente possibile. Nel mentre io comincio a piangere nervosamente, non riuscendo più a trattenere i gemiti. E in tutto ciò, Ashton sembra come pietrificato; è stato solo uno spettatore.

«Ehi, non piangere», mi sussurra prendendomi il braccio e attirandomi a lui, in un abbraccio. Strofina il palmo della mano destra contro il mio braccio, cercando di calmarmi un po', senza però riuscirci.

«Sta-vi scher...rzando, vero?» chiedo contro il suo collo. Non ricevendo risposta mi rendo conto che non stava scherzando affatto. Che cazzo ho fatto?!

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«Merda, non sapevo fossi allergico alla polvere. Hai gli occhi rossissimi!» dice Michael, prendendomi il viso tra le mani e guardandomi. Io scuoto la testa, appoggiando le mani sulle sue e allontanandolo leggermente. 

«Sto bene, non ti preoccupare», sussurro tirando su con il naso. Sono rimasto in bagno, tra le braccia di Ashton a piangere, per un lasso di tempo che non avrei mai saputo quantificare. Potevano anche essere ore, poi quando Kate è venuta a vedere cosa stesse succedendo, mi sono reso conto che erano passati appena dieci minuti.

«Adesso vado...» mi ha detto Ashton, lasciandomi un bacio tra i capelli. Dopo aver salutato Kate, accarezzandole una spalla, è uscito e allora la mia amica mi è venuta incontro, abbracciandomi forte. 

«Non piangere. Sciacquati la faccia e usciamo», ha sussurrato, prendendomi la mano e portandomi di fronte allo specchio. Sono rimasto a guardarmi mentre apriva il rubinetto, non riconoscendomi affatto. «Michael ti sta cercando».

L'unica nota positiva che è Michael ancora non sa niente. Ovviamente si è preoccupato quando Calum è scappato via senza dire niente; Nina si è inventata che aveva ricevuto una chiama urgente. Odio così tanto il fatto che le mie amiche debbano mentire per me.

«Ti è piaciuta la canzone?» mi chiede passandomi un braccio attorno alla spalla. Cominciamo a camminare insieme verso l'uscita, io con lo sguardo basso sulle mie scarpe da tennis. 

«Davvero molto», ammetto sinceramente. «Non...non riesco a capire come tu faccia a pensare che io sia...così prezioso».

«Ed io mi chiedo come tu faccia a pensare di non esserlo», risponde ridendo. La sua risata mi spinge a sorridere leggermente, ma dura solo un secondo.

«Sono stanco, credo sia meglio tornare a casa», dico una volta usciti. 

«Ti posso accompagnare».

«No...ehm...no. Ti chiamo okay?» Michael sembra contrariato, eppure accetta. Mi lascia un bacio sulle labbra, dandomi la buonanotte. Mentre cammino, allontanandomi da lui, mi sento i suoi occhi addosso. Vorrei potermi girare e dirgli tutto.

Ma decido di non farlo, perché non sono pronto per perdere anche lui.


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Luke: Hai ragione, dovevo darci un taglio molto prima che Calum entrasse in quel bagno. Domani sera mi piacerebbe averti a cena da me, farò del mio meglio. 

Ashton: Non potrei mai perdermi Luke Hemmings che cucina, ci sarò!


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Luke: Domani sera a cena da me, devo parlarti. Il che, lo so, può terrorizzare. Non avere paura, posso averne io per entrambi. 

Michael: Non ho mai paura se ci sei tu. Ci sarò!

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Luke: So che ricevere un messaggio da me è l'ultima cosa che vorresti. Non sono nemmeno certo che leggerai queste parole, ma spero di sì. Potrei dirti che non è come sembra, perché in effetti è molto più complicato di quello che sembra. Vorrei spiegarti ogni cosa, semplicemente questo. Verrai a cena da me, domani sera?

Nessuna risposta. 

Romeo || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora