26. Giovedì. 8pm »»Luke

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🎧 IDGAF - Dua Lipa

Non sono bravo a cucinare, però se c'è una cosa che so fare bene è il gateau di patate. Kate e Nina hanno sempre detto che il mio gateau è il migliore, spero non mi abbiano mentito. Ne morirei. 

Ho apparecchiato il tavolo. Per quattro. Ho messo il tovagliolo a sinistra, come mi ha insegnato mia madre. La forchetta verso l'interno, e il coltello verso l'esterno. Per ognuno un bicchiere per l'acqua e uno per il vino. Ho anche trovato il tempo per fare un centro con alcuni fiori. Come se a qualcuno fregasse qualcosa del centro tavola.

A metà pomeriggio, mentre stavo preparando il dolce, ho aperto una bottiglia di vino e me la sono quasi finita. Quindi verso le sette sono sceso a prendere altro da bere, nel piccolo market di fronte casa mia. Ne ho approfittato anche per portare Petunia a fare un giro; adesso sta dormendo nella sua cucia e sembra tranquilla. In realtà, tutto sembra tranquillo: la pace prima della tempesta. Sono pronto? No, assolutamente no. Quando ho inviato quei messaggi sapevo cosa stavo facendo? Diamine, manco per il cazzo!

Dieci minuti alle otto, mentre sono davanti allo specchio del bagno, intento ad osservare il mio riflesso, sento suonare alla porta. Il cuore comincia a battermi forte. Con mani tremanti spengo la luce e chiudo la porta del bagno, andando ad aprire. 

Ashton mi sorride, entrando non appena mi sposto. Quando mi giro per guardarlo, noto che lui invece sta guardando in direzione della cucina. La sua schiena è così bella, ma la preferisco decisamente di più su di me.

«Come stai?» mi chiede. Adesso i suoi occhi verdi sono nei miei. Alzo le spalle, incurvando le labbra in un sorriso, che però sparisce nel preciso istante in cui suonano nuovamente alla porta. Sicuramente sarà Michael...e c'è anche Calum. 

«Ehi», sussurro. Michael si muove prima che lo possa fare Calum, sporgendosi verso di me e dandomi un bacio. Mi irrigidisco, sotto lo sguardo degli altri due. 

Quindi Michael non sa ancora niente. 

«Sono riuscito a convincere Calum a venire», mi fa sapere Michael, poi si accorge della presenza di Ashton. «In effetti...non credo di aver capito il senso di questa cena».

«Ci sediamo?» chiedo indicando con la mano il tavolo. Il primo a farlo è Ashton, vicino al quale si siede Calum. Michael invece si mette di fronte a loro, dall'altro lato del tavolo. A me spetta il posto a capo tavola, posto che prendo dopo aver aperto una bottiglia di vino. 

Ashton si offre di riempire i bicchieri. Calum svuota subito il suo, lasciandomi un lungo sguardo. Michael è l'unico ad essere ancora confuso e sapere che da qui a poco scoprirà tutto mi uccide.

«Qualche mese fa mi sono iscritto a Romeo», esordisco. «Ho fatto perfect match con tutti e tre». Michael aggrotta la fronte, socchiudendo leggermente la labbra.

«Già», sussurra Calum, giocherellano con il calice ormai vuoto. «Dai, dillo a Michael quello che hai fatto. Io sono ancora fottutamente meravigliato e basito da ciò che sei riuscito a fare!»

«Negli ultimi mesi sono uscito con tutti e tre. Contemporaneamente», dico semplicemente. Mi ritrovo a vedere l'espressione di Michael mutare. Non saprei descriverla in questo momento: forse è deluso, arrabbiato, disgustato. In tutti i casi, odio il modo in cui mi guarda.

«E voi due lo sapevate?» chiede guardando Calum e Ashton.

«Io l'ho scoperto ieri sera», gli fa sapere il moro. Ashton, che non ha ancora aperto bocca, si ritrova gli sguardi di tutti addosso. Si schiarisce la voce, passandosi una mano tra i capelli. Calum sembra capire, infatti ride in maniera nervosa. «Merda amico, tu lo sapevi? E te ne sei innamorato comunque?»

«Cosa?» chiede Michael.

Nel momentaneo silenzio che cala si sente suonare il timer che ho impostato quando ho infornato il gateau di patate. Mi alzo velocemente, puntando i palmi contro il tavolo.

«Credo sia pronto», informo gli altri andandomene. Quando ritorno indietro, con la pirofila tra i guanti da cucina, loro sono ancora in silenzio. 

«Luke, perché siamo qui?» vuole sapere Calum mentre io cerco di fare delle porzioni uguali. «Dannazione, smettila!» aggiunge sbattendo il pugno contro il tavolo. Michael sussulta, distogliendo lo sguardo dalla pirofila. «Perché siamo qui? Tutti e tre?»

«Se solo mi avessero detto qualche mese fa che mi sarei innamorato, probabilmente lo avrei preso per uno scherzo di cattivo gusto. Perché non sono mai stato innamorato. Mai», ammetto.  «E adesso sono innamorato di tutti e tre».

«Fantastico, hai finito?» chiede Calum spingendo indietro la sedia e alzandosi.

«Ma state scherzando?» Michael ride, ma Ashton scuote la testa piano.

«Possiamo rimanere in silenzio per cinque fottutissimi minuti e far parlare Luke?» dice Ashton, parlando finalmente. Mi rivolge uno sguardo veloce, incoraggiandomi a continuare. 

«Okay», sussurro sospirando. «Una persona molto più saggia di me una volta mi ha detto che non puoi semplicemente dire al tuo cuore che sei off limits. L'amore accade e non possiamo farci niente. Forse io avrei semplicemente potuto evitare di continuare ad uscire con tutti e tre, però c'era qualcosa in ognuno di voi che mi piaceva...che mi piace. Siete totalmente e meravigliosamente diversi, non credo di aver conosciuto tre persone più diverse...eppure siete tutti e tre compatibili con me. Assurdo, vero? Sento un dolore profondo nel rendermi conto che...stavo cercando l'amore, l'ho trovato e poi l'ho anche perso!» dico. «Vi volevo vedere per dirvi che ciò che ho vissuto con ognuno di voi, per quanto fugace o intenso, mi ha cambiato totalmente, mi ha insegnato a pensare a qualcun altro prima di pensare a me. E dire che mi dispiace non servirà, non voglio che serva».

«Adesso posso andare via?» chiede nuovamente Calum una volta che ho finito di parlare. Mimo un "Certo" e prima che me ne renda conto sento la porta sbattere.

Michael si riempie il bicchiere, bevendo avidamente. Ashton invece mi dice che ha bisogno di fumare una sigaretta, quindi ci lascia da soli. Mi siedo sulla sedia dove prima c'era Calum, proprio di fronte a Michael.

E succede qualcosa che va oltre oltre ogni logica: la mano di Michael si appoggia sulla mia, le sue dita accarezzano piano le mie nocche.

«Io ti sceglierei tra mille», mi dice, inumidendosi le labbra. Mi manca il respiro, potrei anche essere morto per quello che ne so. Non avrei mai immaginato una reazione del genere. Ovviamente nemmeno una eccessiva come quella di Calum. Però, mai e dico mai, mi sarei immaginato che Michael...mi volesse ancora. 

«Pensavo ti saresti...arrabbiato».

«Come faccio ad arrabbiarmi con l'unica persona che mi abbia mai fatto sentire perfetto così come sono? Non puoi nemmeno immaginare quanto cazzo io abbia bisogno di te, Lu», sussurra. «Ehi, vieni qui», aggiunge subito dopo, facendomi cenno con la testa di raggiungerlo. Sposta leggermente indietro la sedia, facendomi sedere sulle sue ginocchia. Il suo braccio destro mi avvolge in vita, mentre porta le dita della mano sinistra verso i miei capelli, spostandoli leggermente. Mi accarezza piano il viso, passando dalle labbra al collo.

«Non ti lascio andare senza combattere per te».

«Beh, nemmeno io ho intenzione di farlo», dice Ashton, che nemmeno so quando sia ritornato. Adesso è appoggiato contro il muro, con le braccia incrociate al petto e un mezzo sorriso sulle labbra.

Oh, questo non lo avevo proprio ipotizzato! Ma quando avrò un po' di tregua?!

Romeo || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora