Romeo || Luke Hemmings

29. Venerdì. 9pm »» Michael

💮💮💮

🎧 There's Nothing Holdin' Me Back - Shawn Mendes

«Quale ti piace di più?» chiedo. Michael, che è dietro di me, appoggia il mento contro la mia spalla e osserva attentamente le due foto che ho tra le mani. Sono due degli scatti che ho usato per i volantini. Entrambi autoscatti, entrambi leggermente mossi. In uno mi si vedono solo gli occhi, contornati da un ombretto glitterato. Nell'altro invece, è presente solo metà del mio viso, dal naso in giù: ho un rossetto rosso a coprirmi le labbra, leggermente sbavato da un lato. Lo slogan che avevo usato per questa foto è stato "Non importa quello che faccio con la mia bocca, ma quanto lo faccio bene".

«Adoro il blu dei tuoi occhi», sussurra Michael. Allunga la mano verso la foto a destra, osservandola meglio. «Dovresti usare questa».

«Credi stia facendo la cosa giusta?» Lui alza gli occhi su di me, accennando un sorriso. Nel vederlo semplicemente annuire, scappa anche a me un sorriso.

Okay, lunedì mattina presenterò il mio lavoro per il concorso. Spero Ashton possa essere il più imparziale possibile. Non voglio vincere solo perché abbiamo una storia, o qualsiasi cosa essa sia. Voglio vincere perché me lo merito. 

«E la campagna pubblicitaria?»

«Mi hanno offerto quindicimila», dico prendendo la foto dalle mani di Michael. Appoggio entrambe sulla scrivania, avvicinandomi poi a lui, così da potergli passare un braccio attorno al collo. «Sono davvero tanti soldi...potrei fare un sacco di cose con qui soldi», ammetto. La gente dice che il denaro non fa la felicità, ma sicuramente il denaro rende tutto più semplice. «Potremmo anche fare un viaggio...io e te, insieme».

«Io e te?» Annuisco, appoggiando le labbra su quelle di Michael. Lui rimane rigido sotto di me, spingendomi quindi ad allontanarmi, tanto quanto basta per poterlo guardare in faccia.

«Dove ti piacerebbe andare?»

«Ovunque, basta che ci sia tu», sussurra. «Ma tu non puoi andare ovunque...non credo Ashton sarebbe d'accordo». Scoppio a ridere, staccandomi da lui e andandomi a sedere sul divano. Michael si gira, guardandomi con un sopracciglio alzato.

«Non credi Ashton sarebbe d'accordo?» ripeto. «Io non faccio ciò che dice Ashton».

«E nemmeno ciò che dico io, no?»

«Dipende da cosa mi chiedi», rispondo mordendomi il labbro. Questo spinge Michael a raggiungermi sul divano. Mi ritrovo la sua mano sulla coscia e le sue dita tra i capelli.

«Che cosa vuoi Mike?» chiedo contro il su orecchio, mordendogli subito dopo il lobo. La stretta attorno alla mia coscia si fa più decisa. Lo sento sospirare, mentre sul viso gli compare un sorriso compiaciuto.

«Che ne dici di metterti in ginocchio davanti a me e succhiarmelo?»

Appoggiando la mano sopra il cavallo dei suoi pantaloni mi rendo conto della sua erezione, la quale si pronuncia nel momento in cui comincio a muovere piano le dita. Gli slaccio i jeans, facendoglieli scendere lungo le gambe mentre mi metto  in ginocchio davanti a lui. La sua mano sinistra si fa spazio tra i miei capelli, me li tira leggermente e subito dopo mi conduce verso di sé. Gli avvolgo il diametro dell'asta tra le mie labbra, accogliendolo nella mia calda bocca. E basta questo per farlo gemere il mio nome. Saperlo fa eccitare anche me, a tal punto che sento i pantaloni tirarmi, perché ormai sono troppo stretti. 

La sua erezione scivola ripetute volte dentro e fuori, la mia lingua stuzzica il glande mentre con le dita della mano destra gli vado ad accarezzare un punto preciso sotto i testicoli. Facendo maggior pressione, sempre nello stesso punto, e continuando a succhiare con insistenza, finisco col farlo venire nella mia bocca.

«A me piacerebbe andare a Bali», gli faccio sapere, passandomi la lingua sulle labbra. Michael ride, buttando la testa all'indietro, proprio contro lo schienale del divano.

«Tu sei completamente fuori di testa!»