COLEI ragazzi ci raggiunsero velocemente nel corridoio e il mio istinto di dire ad Ella di rendersi invisibile svanì nel nulla. Ci guardammo tutti con lo stesso sguardo, con lo stesso nodo in gola sapendo che era giunto il momento. Il momento in cui un debito parziale sarebbe stato pagato e da li sarebbe iniziato il piano vero e proprio. Tuttavia sapevamo anche di andare alla cieca. Non sapevamo che tipi erano, se ci sarebbero state ripercussioni. L'ultima volta ero quasi morto, e dovevano semplicemente avvisarmi. Stavolta cosa sarebbe successo? Avevo paura per i ragazzi, per Ella, coinvolti in questa storia senza motivo. Se fosse capitato loro qualcosa non me lo sarei mai perdonato.
"Sappiamo che sei dentro Sprouse, non sono il tipo a cui piace perdere tempo." disse con un tono più rigido. Lui doveva essere quello che mi pestò a sangue, munito anche di tirapugni il vigliacco.
Presi un respiro profondo e a passo deciso raggiunsi la porta, Charlie corse in cucina tirando Rayan con sé, Josh raggiunse Ella mettendosi davanti a lei a mo di protezione. Aspettai qualche secondo ancora, con la mano sulla maniglia, poi aprii con decisione.
Si era rasato i capelli ma aveva ancora quei pochi accenni di barba, un uomo a cui piaceva radersi forse proprio perché la barba avrebbe nascosto quel ghigno inquietante dal suo viso, che accostato ai suoi occhi neri e sporgenti lo rendevano davvero un soggetto terrificante.
"E' permesso?" entrò in casa sorpassandomi, seguito da altri due. Uno di essi, capelli a spazzola, occhi scuri e una cicatrice orizzontale appena sotto l'occhio destro, l'altro aveva i capelli di un castano chiaro legati in piccolo codino sulla nuca, occhi verdi e un leggero baffetto, doveva essere il più giovane. Tutti e tre con gli stessi giubbotti neri di pelle.
Li osservai per bene, nei minimi dettagli, volevo a tutti i costi ricordarmi la loro faccia, pronto per quando sarebbe arrivata la nostra vendetta.
Richiusi la porta alle loro spalle, erano solo in tre ma ne ricordavo cinque. Guardai Charlie che intanto era tornato nel corridoio e sperai che se ne accorse anche lui, noi due fummo gli unici alla fiera a vederli. Il suo sguardo vagò su di loro, si contrasse per poi guardare me. Mi aveva capito.
Stava solo da capire dov'erano gli altri due. Che fossero fuori di guardia? Nel quartiere per assicurarsi che tutto andasse bene o che nessuno avesse interrotto la loro "visita"? O rimasti a fare da guardia alla loro base..
Lo sguardo del pelato si posò su Ella che si spostò maggiormente dietro Josh.
"Tre uomini e una donna." rise per poi guardarci. "Che razza di porcate fate qui dentro, eh?"
"Cosa siete venuti a fare?" tagliai corto guardandolo.
Lui guardò il tipo con la cicatrice continuando a sorridere divertito. "Hank, non ti ricorda Gloria?"
Hank. Si chiamava Hank. Memorizzai.
Il tipo guardò più attentamente Ella e poi sorrise annuendo. "La formidabile Gloria." ridacchiarono insieme.
"Ah! Bei ricordi..." sorrise il pelato. "Peccato che sia finita...di lei rimane solo quel suo.."
"Che cazzo siete venuti a fare?" lo interruppi tagliando corto ancora una volta.
Si girarono a guardarmi, stavolta con aria seria. Il tipo rasato si avvicinò a me sferrandomi un pugno sul viso. Sentii Ella gridare qualcosa e vidi di sfuggita Charlie trattenere Rayan. Arretrai contro la parete sentendo un forte bruciore al naso, poco dopo sulla maglietta colò il mio stesso sangue.
"Non hai ancora imparato le buone maniere ragazzo." mi guardò sospirando. "Ma ti perdono, tuo padre era veramente una merda umana, letteralmente...puzzava di merda. Non è colpa tua se non ti ha educato." mi raggiunse per poi afferrarmi la maglia e avvicinarmi a se. "Ma te la voglio insegnare io l'educazione e a modo mio." alzò nuovamente il pugno pronto a sferrarmi in faccia quella placca di metallo che aveva fra le dita ma venne fermato dal ragazzo coi capelli legati.
STAI LEGGENDO
Wings [Cole Sprouse]
FantasyLa punizione di un angelo per aver trasgredito le regole. Sorvegliare un umano per il resto della sua vita. ***** "Devi intervenire." le era stata detto. Ella non poté fare altro che annuire e obbedire. Dettati tali ordini non rimase altro che mette...